"15 ottobre 2021, Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori"
👉 Quanto, di quelle misure "eccezionali", si è stabilizzato nella "nuova normalità" o ha comunque aperto la strada alle fasi "di guerra" successive? A tre anni da allora, affinché la nostra lotta non sia solo testimonianza ma che sia viva e che si batta nel presente, condividiamo qualche breve spunto, qualche elemento di continuità fra quel giorno e oggi:
1) All'interno del processo di completa digitalizzazione, il dispiegamento delle identità digitali e delle piattaforme di "riconoscimento ed erogazione dei servizi", con IT-Wallet in partenza il prossimo 5 dicembre nel rispetto delle "norme previste dall'European Digital identità Wallet, che arriverà nel 2026" (SkyTg24). Portafogli digitali comprensivi di patenti, passaporti e conti correnti che trasformano il rapporto fra singolo, collettività e potere istituzionale ed economico, rendendo tecnicamente possibile il disciplinamento di massa ed il passaggio, già in atto, da un Diritto idealmente universale a quello premiale e di "concessione".
2) Nell'impunità e opacità del percorso di sviluppo, produzione e sperimentazione farmaceutica, lo sdoganamento della "medicina preventiva" e "genomica" a discapito di quella generale ed indipendente. Secondo UniBo, si tratta di un "settore in forte sviluppo, cresciuto per importanza e ampiezza proprio durante la pandemia", che vede "il Made in Italy tra i protagonisti a livello globale nella definizione della medicina del futuro: predittiva, preventiva". Quella che Goldman Sachs in riunione con i grandi della (bio)farmaceutica nel 2018 definiva una svolta necessaria, dato che "curare i pazienti" non pareva "economicamente sostenibile".
3) Dalla "pandemia" al "Climate change", dalla "guerra in Ucraina" al genocidio del popolo palestinese. La propaganda di regime ed il revisionismo storico, ovviamente, continuano ad imperversare in lungo e in largo, e così fa anche la "guerra alle fake news", ovvero qualunque cosa si discosti dalle veline ufficiali. Una martellante operazione di controllo sociale che non si limita alla censura o alla cattiva informazione, ma che abbraccia mortalmente l'intero panorama culturale e di intrattenimento; un'operazione, come abbiamo spesso ripetuto, che manifesta i caratteri delle operazioni psicologiche e della "guerra cognitiva", ovvero la guerra alla cognizione, alla memoria e alla razionalità stessa della popolazione.
4) Infine, la repressione e la subordinazione del lavoro e dei lavoratori, che quel 15 ottobre si videro sospesi e senza stipendio a causa delle proprie posizioni legittime ma quasi mai riconosciute dalle Istituzioni politiche e giudiziarie, egualmente criminali. Gli strumenti per opporci, e per darcela da noi una giustizia, oggi come allora vengono "ristretti" e criminalizzati; un disegno di immiserimento, così come di compressione di diritti e libertà, che vede ampia continuità con lo spirito dell'odierno DDL1660 e che ricerca metodicamente l'ubbidienza trasversale, soprattutto sui posti di lavoro.
Il 15 ottobre, per certi versi, non è mai finito. La lotta continua!
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