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Pain de Route

17 Nov, 17:20


Questo libro piccolo ma potentissimo ha viaggiato con me oltre il Mediterraneo e l'ho finito in poco più di due voli Milano - Il Cairo. È a mani basse la lettura migliore che ho fatto quest'anno, ma forse anche degli ultimi anni. L'ho preso in biblioteca a Milano e ho scoperto con sorpresa che ne esistono ben 26 copie (!) di cui 15 erano in prestito al momento in cui l'ho preso io: bene, benissimo! È un libro che dovrebbero leggere tutt*, di Milano e non, perché è un libro che riguarda i piani del capitale sugli spazi delle nostre città e sulle nostre vite di persone che vogliono abitare bene, serenamente, insieme gli spazi che ci appartengono, senza sentirci comparse in un Truman Show. Milano è solo la città che sta soffrendo di più questo fenomeno, ma tutte le altre città sono a rischio milanificazione.

L'invenzione di Milano. Culto della comunicazione e politiche urbane, di Lucia Tozzi. Cronopio, 2023

Questo libro è una ricostruzione puntuale e fendente di come il Comune di Milano negli ultimi dieci-quindici anni ha svenduto ai privati la nostra città, pezzo dopo pezzo, snaturandola al fine di aumentare il valore dell'immobile. Dal campetto di basket sponsorizzato Kellogg's al distopico prato sorvegliato dalla security intorno a City Life, dove i condòmini del lusso ci concedono generosamente di sederci sulle loro panchine brandizzate e sotto i loro alberelli da vivaio che inizieranno a fare ombra e assorbire CO2 tra vent'anni, fino ai progetti scellerati come la demolizione dello stadio Meazza, i palazzoni usciti da The Sims di Cascina Merlata, fino alla ben più grave dismissione progressiva delle case popolari. Nel libro si parla molto anche di Torino (la prima città italiana a intraprendere questo percorso con le olimpiadi 2006) e di Napoli. È però una lettura universale che ha messo ordine, dato un nome e un fondamento politico-filosofico al senso di malessere che la mia città mi provoca ogni volta che ci torno e ai pensieri ingarbugliati che ho cercato goffamente di esprimere negli ultimi anni. È una lettura da cui sono certa scaturiranno molte altre letture, in varie direzioni.

Qualche citazione che mi ha parlato molto:

«È noto che il lusso desertifica le città»

«Chi aderisce al programma pubblicitario universalmente imposto promuove la rendita. Chi resta militante, demistificando volta per volta le narrazioni egemoni e danneggiando l'immagine dei riqualificatori, la ostacola»

«La confusione tra pubblico e privato, tra pubblico e a uso pubblico, sottrae quindi alla cittadinanza pezzettino dopo pezzettino spazi pubblici, servizi pubblici e naturalmente case pubbliche»

«In nome di questa rigenerazione orientata al lusso e alla rendita il Comune sta perdendo, uno dopo l'altro, tutti i centri sportivi e le piscine pubbliche, le biblioteche pubbliche, i mercati comunali» - leggere l'evidenza dei fatti scritta nero su bianco mi ha fatto particolarmente male, perché la mia infanzia è stata fatta anche di tanto pubblico: il mio asilo e le scuole pubbliche, piscine pubbliche, centri sportivi pubblici, parchi pubblici, musei pubblici, piazze, strade, parchi giochi pubblici dove nessuno sponsorizzava le panchine e ci andava benissimo così. Vedere quella Milano morire, o già constatarne la morte, è terribile.

Davvero, di cuore, leggete questo libro per vedere le città e gli spazi - di dove viviamo, ma anche di dove viaggiamo - con uno sguardo completamente diverso. Se l'avete già letto o avete delle riflessioni da fare sul tema, nei prossimi giorni leggo volentieri i vostri commenti nel gruppo di discussione.

Grazie Fede per avermelo consigliato

Un abbraccio

Pain de Route

17 Nov, 12:00


Una panoramica sul nostro giro esplorativo in Egitto, nel Delta del Nilo

A presto 😘

Pain de Route

17 Nov, 10:07


A proposito di Egitto: come ho fatto a scoprire questo account solo ora!?

Tutto reale 😂

https://www.instagram.com/idontfeelsafeinegypt?igsh=bHJka2FwejhnN2xr

Pain de Route

16 Nov, 17:14


Qui un giovane cammelliere quindicenne a Socotra, Abboudi, che sale su un albero per prendermi dei baccelli di tamarindo. Marzo 2023

Pain de Route

16 Nov, 17:02


Nuovo livello di etimologia sbloccato:

l'altro giorno in una piccola cittadina del delta del Nilo, Rosetta, dove hanno trovato la famosa stele, cercavamo qualcosa da mangiare nel mercato, quando ci siamo imbattuti in un bugigattolo storico che friggeva falafel di fave leggendari, probabilmente i più buoni mai mangiati qui in Egitto. Due ragazzi ci hanno invitato a pranzo con loro per fare due chiacchiere e poi ci hanno voluto fare assaggiare una bevanda locale color coca cola che chiamavano "tamr", che in arabo significa dattero. Mi ero convinta dovesse essere un qualche sciroppo dì dattero diluito quando invece, assaggiandolo, aveva tutt'altro sapore: familiare ma indecodificabile.

Qualche giorno dopo, a Porto Said, ci siamo fermati in uno storico caffè del centro per bere un'altra versione di quella misteriosa bevanda, che anche il nostro amico di lì si ostinava a chiamare "tamr". Poi, facendoci vedere una foto su Google, sembrava che la pianta di origine fosse il tamarindo: tutt'altra cosa rispetto alla palma da dattero.

Poco fa gli chiedo dove trovare la pasta di tamarindo in centro al Cairo, per portarla a casa. Sento chiaramente pronunciare "se cerchi il tamr hindiyy lo trovi a Cairo vecchia". A quel punto si è accesa una lampadina.

Tamr hindiyy... Due parole distinte, cioè letteralmente e trasparentemente "dattero indiano"!

Dall'arabo la parola è entrata in gran parte delle lingue europee e non solo.

La parola "tamr" in arabo ha ovviamente origine semitiche e in lingua sudarabica significa meravigliosamente "frutto". Il tamarindo in realtà è originario dell'Africa tropicale ma è presente diffusamente anche in Asia, da qui il nome "dattero indiano". È una leguminosa, nello specifico una fabacea, e infatti se non l'avete mai visto il baccello del tamarindo ricorda proprio quello dei piselli o dei fagioli, o anche del glicine.

Sempre più spesso mi sembra che molte cose che lì per lì non capisco poi, con un po' di pazienza, mi dischiudano sorprese illuminanti. Oggi è stato così :)

Edit: scopro felicemente grazie ad Alessandra nel gruppo di discussione che anche "tamarro" deriva da "tamr" :)

A presto ❤️

Pain de Route

12 Nov, 15:09


Ciao!

Segnatevi le date se vi interessa:
- 2 dicembre escono i programmi per i tour della primavera 2025
- 16 dicembre ore 19.00 aprono le iscrizioni

In pentola bolle:
Armenia, Bulgaria, Georgia orientale, Turkmenistan, Uzbekistan e Tagikistan e due novità: tre weekend lunghi nei Balcani, a Sofia e a Belgrado, più una cosa pazzesca nei deserti tra Kazakistan occidentale (Mangystau) e Karakalpakstan (repubblica autonoma dell'Uzbekistan).

Per i tour estivi se ne riparla a gennaio, purtroppo è già tanto lavoro così da gestire e ho questa cosa del libro più altri progetti che mi drenano interiormente.

A presto ❤️

Pain de Route

11 Nov, 21:41


Una cosa che mi distrugge il cervello ogni volta che parlicchio male arabo:

Il numero sei (6) si scrive ٦ e in certi dialetti si legge "sette" - e niente, tutte le volte che lo devo dire il mio cervello si affatica come in un'equazione differenziale e pensa "sembra sette ma è sei, sembra sette ma è sei" 😂

A presto, vi devo raccontare un sacco dall'Egitto non turistico che stiamo visitando!

Pain de Route

08 Nov, 23:11


Quiz difficile.

Dove sono? Foto volutamente disorientanti, ma che dicono moltissimo sui meravigliosi strati di questa destinazione.

A presto 💫

Pain de Route

08 Nov, 07:01


Tra pochissimi giorni la cop29 in Azerbaigian, l'ennesimo colossale rebranding climatico di un paese dipendente dal petrolio, autoritario e genocida, che però installerà pannelli solari in Nagorno Karabakh mentre è già in programma di aumentare la fornitura di gas all'Europa e all'Italia in particolare.

Ottima inchiesta di IrpiMedia, consiglio. I giornali mainstream spesso edulcorano i fatti per proteggere l'immagine delle aziende italiane coinvolte, tra cui Eni.

A presto!

https://irpimedia.irpi.eu/specialecop29-rebranding-climatico-azerbaijan/

Pain de Route

07 Nov, 14:59


Ciao!

Per il 2025 collaborerò ancora con Rizzoli per dei contenuti di geografia in libri di testo per le scuole medie, testo e podcast. È un lavoro che mi era piaciuto molto e che avevo trovato per caso, conoscendo il marito di un'autrice in un rifugio in montagna (!) - questo a riprova di quanto le montagne siano un filtro fantastico per conoscere persone speciali.

La cosa straordinaria è che mi permette di incidere su larghissima scala (i libri di geografia in Italia sono pochissimi) e in una fascia d'età molto importante su come l'estero viene percepito in Italia, su che linguaggio si utilizza per parlarne, smontando stereotipi e valorizzando regioni e Paesi che vengono sistematicamente ignorati. Per esempio, per logiche editoriali, nello scorso libro che già era estremamente progressista mancava per intero (!) l'Asia Centrale, che veniva "rappresentata" solo dall'Afghanistan, che forse è il paese meno rappresentativo della regione dei sei. Dopo aver insistito un po', mi avevano fatto fare la mia rubrica sul Kazakistan, per far sì che perlomeno uno "Stan" comparisse da qualche parte.

Invece una cosa che avevo fatto in aggiunta per loro, nel 2022, erano dodici episodi brevissimi di podcast con micro approfondimenti e storie di viaggio dedicati a Italia, Europa e Mondo (4+4+4). Quest'anno dovrò ampliare la serie e, risentendoli, non sono così tremendi come ricordavo, quindi ve li ricondivido qui: può essere magari un contenuto carino se avete figli o nipoti o alunni in età 10-13 che avvicina a terre lontane e al podcast.

Il nome non l'ho scelto io e mancano le le descrizioni dei singoli episodi, idem l'editing non è mio. Ma vabbè 😂

https://open.spotify.com/show/3CF05wamTZD9IZjpL56Hfu?si=xWNkab0NTDqUMH-ad2XhwQ

A presto

Pain de Route

06 Nov, 14:11


Ciao e "buongiorno" in questo inquietante déjà-vu americano

Se leggete o avete letto letteratura di viaggio di scrittrici dell'area mediterranea (Italia inclusa) e del vicino Oriente, condivido con voi questo questionario della dott.ssa Giulia Nonno, dottoranda all'università di Chieti-Pescara, che sta facendo una ricerca di cui è stato oggetto anche il mio primo libro. Le sarebbe di grande aiuto e di mio personalmente sono stata davvero felice di aver partecipato alla sua ricerca.

https://forms.gle/c5YwgrHb8sL4QHHe9

A presto!
Eleonora

Pain de Route

31 Oct, 07:40


Libro finito e consegnato

Ora inizia il processo più difficile - limare e scartare. Ci lavorerò a un ritmo un po' più sostenibile con le editor fino a febbraio, quando uscirà. Da oggi posso recuperare tutto quello che ho lasciato in sospeso per mesi, come le foto del Pamir di quest'estate e la programmazione Kukushka 2025 💫

Un abbraccio da Tunisi, a presto!