Da 10 giorni tecnici e operai stanno effettuando rilievi geognostici e carotaggi per conto delle due squadre al Parco dei Capitani e sul piazzale dello stadio Meazza, su terreni di proprietà comunale, funzionali alla presentazione del progetto esecutivo per il nuovo stadio e volumetrie connesse. Anche il tunnel di Via Patroclo, che passa sotto l’area interessata, è oggetto di rilievi per verificarne la tenuta. Tutto questo senza alcuna autorizzazione e a fronte del fatto che il Consiglio Comunale, o altri organi municipali, abbiano mai deliberato la costruzione del nuovo stadio.
Niente di nuovo, siamo abituati ormai all’arroganza di palazzinari e finanzieri che, forti di un’Amministrazione Comunale attenta a non disturbare più di tanto interessi e appetiti immobiliari, trattano la città, le sue parti pubbliche, come fosse un giardino privato.
Ma questa fretta è anche il segnale di una debolezza da parte delle due indebitate proprietà delle squadre milanesi. Infatti, nonostante i proclami e le sponde istituzionali, sono diversi i problemi che Inter e Milan devono superare, a partire da quello economico. Proprio in queste settimane le due società stanno cercando banche disposte a sostenere il progetto del nuovo stadio e lo sviluppo immobiliare connesso che porterà alla costruzione, di fatto, di un nuovo quartiere. La cifra da trovare è di circa 1,5 miliardi di euro, necessari in parte per acquistare lo stadio Meazza (per poi sostanzialmente demolirlo) e le aree limitrofe (95.000 mq), per un costo attorno ai 200 mln, e per il rimanente alla realizzazione del nuovo stadio e degli altri edifici previsti, nonché delle opere di urbanizzazione e viabilistiche necessarie. E i soldi vanno trovati in fretta, perché l’operazione di acquisto dello stadio di San Siro e delle aree adiacenti deve avvenire entro l’autunno per evitare che il vincolo monumentale diventi più “forte” rendendo impossibile l’abbattimento del Meazza.
I comitati che si sono attivati in questi anni, contestando l’inesistenza di un interesse pubblico nel progetto di Inter e Milan e difendendo il valore storico, culturale, sociale e anche economico (per il patrimonio comunale) dello Stadio di San Siro, non solo sono intervenuti in questi giorni per bloccare le attività esplorative in corso, denunciando l’assenza di autorizzazioni, ma rilanciano e chiamano la città alla lotta in difesa di uno dei simboli di Milano. San Siro Città Pubblica invita mercoledì 22/1 alle ore 18.30 allo Spazio Micene in Via Pinelli a un’assemblea aperta a tutt* per organizzare un percorso di iniziativa e lotta e impedire l’ennesima inutile speculazione, il consumo di suolo e salvare lo stadio Meazza.