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📖 Gli eventi del giorno 📆 #accaddeoggi 4 dicembre

🏳️ 1939 XVII EF - LEGGE 4 dicembre 1939, n. 1913
Disposizioni circa le contrattazioni dei titoli a termine. (039U1913)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 14/01/1940 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 25/06/2008) (GU n.302 del 30-12-1939)

LEGGE 4 dicembre 1939, n. 2107
Modificazioni al Regio decreto-legge 6 dicembre 1937-XVI, n. 2300, sulla costituzione dell'Ente di colonizzazione di Romagna d'Etiopia. (039U2107)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 17/02/1940 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 22/12/2008) (GU n.27 del 02-02-1940)

REGIO DECRETO 4 dicembre 1939, n. 2221
Approvazione del nuovo statuto della Federazione nazionale fascista delle mutue di malattia per i lavoratori agricoli. (039U2221)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 07/04/1940 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 15/12/2010) (GU n.70 del 23-03-1940)

🏳️ 1940 XVIII EF - A seguito di un attacco lanciatogli da Farinacci, Badoglio si dimette da Capo di Stato Maggiore Generale e si ritira a vita privata: viene sostituito da Ugo Cavallero, generale e politico italiano, veterano della guerra italo-turca e della prima guerra mondiale. Dopo la caduta del fascismo Cavallero fu imprigionato su ordine di Badoglio, dapprima a Palazzo Madama e poi a Forte Boccea, venendo liberato dai tedeschi dopo la firma dell'Armistizio di Cassibile. Dopo il rifiuto di assumere il comando delle forze italiane che avessero voluto continuare la guerra a fianco della Germania, fu trovato cadavere la mattina del 14 settembre 1943 con un colpo di pistola alla tempia destra, fatto, tra gli altri, che lasciò dubbi sulla meccanica della morte, visto che lui era mancino. Badoglio rientrerà in scena infaustamente poco tempo dopo.

💣 Torino fu bombardata dall’aviazione inglese (RAF). Il bombardamento durò 80 minuti e fu il più lungo e intenso del primo anno di guerra. A seguito del bombardamento si registrarono otto feriti e una vittima. Il bombardamento del 4 dicembre fa parte della prima fase di incursioni che colpì Torino (durata sino all’autunno del 1942): si tratta di azioni notturne compiute da un limitato numero di apparecchi della RAF (tipo di aerei Whitley) in un’unica formazione, senza una precisa individuazione degli obiettivi. Venivano sganciate bombe dirompenti di piccolo e medio calibro e qualche centinaio di spezzoni incendiari. I danni furono limitati e il numero di vittime contenuto. In questa fase la vita quotidiana dei torinesi non fu radicalmente mutata dalle incursioni né dagli allarmi aerei. I bombardamenti furono relativamente pochi e concentrati nelle ore notturne.

L’incursione aerea degli inglesi del 4 dicembre con dodici aerei di tipo Whitley si protrasse dalle 22.10 alle 23.30.

🏳️ 1941 XIX EF - A Messina una incursione RAF da parte di 4 bombardieri che sganciano bombe sulla zona di imbarco dei traghetti per Reggio Calabria. E' ignoto il numero delle eventuali vittime.

💣 Napoli colpita da un bombardamento di 16 aerei della USAAF sulla zona del porto della città che provocò 159 vittime, uno dei più devastanti dei 100 bombardamenti di Napoli da parte dei criminali anglo-americani.

Nasce l'artiglieria paracadutisti

🇮🇹 1945 XXIII EF - Dopo l'occupazione americana nascono gli omicidi di mafia. A Ventimiglia di Sicilia (PA), viene ucciso Giuseppe Puntarello, dirigente della locale camera del lavoro. La mafia è stata impiantata dagli anglo-americani per impedire che i fasci locali si riorganizzassero, i capi mafia controllavano il territorio a sostegno dell'antifascismo, ancora oggi, anche se sotto altre mentite spoglie, questo fenomeno rimane in vigore nella Repubblica Democratica Italiana.

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📖 Gli eventi del giorno 📆 #accaddeoggi 4 dicembre

🏳️ 1924 II EF - REGIO DECRETO 4 dicembre 1924, n. 2123
Scioglimento della Società provinciale di tiro a segno di Modena. (024U2123)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 20/01/1925 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 15/12/2010). (GU n.3 del 05-01-1925)

🏳️ 1925 III EF - La legge delega 4 dicembre 1925 n. 2260, consentì al governo di emendare il codice vigente; la nuova legislazione venne emanata il 19 ottobre 1930, realizzata tecnicamente sotto la direzione del Manzini, e con Regio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1398, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 ottobre 1930, n. 251 (straordinario) entrato in vigore il primo luglio 1931. Il regio decreto di promulgazione riporta in calce le firme del Re d'Italia Vittorio Emanuele III, dell'allora Capo del Governo Benito Mussolini, e del Ministro di grazia e giustizia Alfredo Rocco.

🏳️ 1927 V EF - REGIO DECRETO 4 dicembre 1927, n. 2350
Aggregazione del comune di Montirone a quello di Borgosatollo. (027U2350)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 07/01/1928. (GU n.296 del 23-12-1927)

REGIO DECRETO-LEGGE 4 dicembre 1927, n. 2843
Approvazione di una nuova convenzione relativa all'impianto ed esercizio della linea aerea commerciale Roma-Venezia-Vienna. (027U2843)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 15/03/1928
Regio Decreto-Legge convertito dalla L. 22 novembre 1928, n. 2913 (in G.U. 05/01/1929, n. 4). (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 19/06/2009) (GU n.63 del 15-03-1928)

🏳️ 1930 VIII EF - REGIO DECRETO 4 dicembre 1930, n. 1640
9a prelevazione dal fondo di riserva per le spese impreviste dell'esercizio 1930-31. (030U1640)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 11/01/1931 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 15/12/2010) (GU n.300 del 27-12-1930)

REGIO DECRETO 4 dicembre 1930, n. 1923
Approvazione della nuova tariffa per l'applicazione della tassa sul bestiame nei Comuni della provincia di Verona. (030U1923)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 07/03/1931 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 15/12/2010) (GU n.42 del 20-02-1931)

🏳️ 1933 XI EF - Legge 4 dicembre 1956, n. 1377. Sostituzione dell'art. 53 del testo unico 11 dicembre 1933, n. 1775, delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici. (G.U. 21 dicembre 1956, n. 321).

REGIO DECRETO-LEGGE 4 dicembre 1933, n. 1772
Approvazione dell'«Avenant» al «Modus vivendi» italo francese del 4 marzo 1932, stipulato fra l'Italia e la Francia in Parigi il 1° ottobre 1933 per regolare lo scambio fra i due Paesi dei vini e delle bevande alcooliche. (033U1772)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 20/01/1934
Regio Decreto-Legge convertito dalla L. 29 gennaio 1934, n. 303 (in G.U. 07/03/1934, n.56). (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 19/06/2009) (GU n.4 del 05-01-1934)

REGIO DECRETO-LEGGE 4 dicembre 1933, n. 2417
Approvazione dello scambio di Note italo-austriaco concernente il regime convenzionale dei legnami, scambio effettuato in Roma il 19 ottobre 1933. (033U2417)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 08/05/1934
Regio Decreto-Legge convertito dalla L. 14 giugno 1934, n. 1247 (in G.U. 07/08/1934, n. 184). (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 19/06/2009) (GU n.94 del 23-04-1934)

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📖 Gli eventi del giorno 📆 #accaddeoggi 3 dicembre

1922 - Viene istituito il Parco Nazionale del Gran Paradiso: il Regio Decreto Legge n. 1584 costituisce il Parco Nazionale del Gran Paradiso, autorizzando l'azienda del demanio forestale dello Stato ad acquistare ed a espropriare i terreni rientranti nel perimetro dell'istituendo parco nazionale.

1942 - L' aeroporto di Catania subisce una incursione di bombardieri della RAF. Non si ha notizia del numero delle vittime.

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📚 Italia Fascista in cammino
Istituto Nazionale L.U.C.E.
Roma, nel X annuale della Rivoluzione

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AVTARCHIA

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Cesira e Benito. Storia segreta della governante di Mussolini

La governante Cesira Carocci (Gubbio, 1884-1963) è l’unica donna, a parte la moglie Rachele, che abbia vissuto in casa di Mussolini, dal 1923 al 1934. Al contrario di altri collaboratori – dal commesso Navarra all’autista Boratto non ha mai rivelato segreti, né lasciato memoriali. Tra le “donne del duce” è forse la più misteriosa. Raccomandata da Margherita Sarfatti, ribattezzata da D’Annunzio “Suor Salutevole”, diventò col tempo interfaccia tra la “società civile” e il Duce.

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📖 Gli eventi del giorno 📅 #accaddeoggi 27 novembre

1926 - Contrariamente alla linea di condotta di molti Paesi Europei che espandono il loro campo di interessi economici con azioni di pirateria vera e propria invadendo e mettendo sotto schiavitù interi Popoli sopratutto dell'area africana, l'Italia persegue una strategia di accordi bilaterali ottenuti pacificamente. Viene quindi firmato a Tirana un accordo fra Italia e Albania: il Paese Balcanico diventa, per effetto di questi accordi, una sorta di protettorato italiano.
In sostanza una colonia che amplia l'area di interessi economici in un altro Paese, area acquisita senza spargimento di sangue.

1928 - La Confederazione nazionale dei sindacati fascisti viene smembrata in sei confederazioni minori, cui corrispondono altrettanti raggruppamenti padronali (industria, agricoltura, commercio, trasporti e navigazione, banca, lavoratori del mare e dell'aria, professionisti e artisti). Vengono inoltre ribaditi i poteri di controllo del Ministero delle corporazioni su tutte le attività sindacali.

1941 – Con la resa di Gondar, l'Italia perde l'Africa Orientale

Napoli colpita da un terribile bombardamento effettuato da 21 bombardieri della RAF con obiettivo l'Arsenale Reale.

1943 - Rimini colpita da un terribile bombardamento effettuato da bombardieri della USAAF sullo scalo ferroviario. Il totale delle vittime non è noto.

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Francia, 1943 circa: il maresciallo tedesco Gerd von Rundstedt (1875-1953), insieme all'ammiraglio di squadra italiano Vittorio Tur (1882-1969), ispeziona un distaccamento italiano alla stazione ferroviaria di Tolone.

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📖 Gli eventi del giorno 📅 #accaddeoggi 25 novembre

1933 - I fratelli Rainero, Alberto e Adelmo Lombardini costituiscono la società "Officine Meccaniche Fratelli Lombardini" avviando una propria attività imprenditoriale e sancendo un distacco definitivo dal socio Slanzi, rilevando gli impianti di una preesistente azienda meccanica con annessa fonderia nel quartiere Gardenia, nella prima periferia di Reggio nell'Emilia. Nel primo anno di attività l'azienda, che conta 20 operai impiegati nello stabilimento, produce 500 motori. Dopo aver intrapreso la produzione di prodotti finiti come trattori e motopompe, Lombardini decide di produrre unicamente motori diesel destinati all'agricoltura e ad altri settori dell'industria. Lombardini partecipa alla sua prima manifestazione fieristica nel 1935: la Fiera agricola di Verona.

1935 - Il 25 novembre 1935, viene inaugurata la nuova e bellissima stazione ferroviaria di Siena, aprendo così un nuovo capitolo di fondamentale importanza per la storia delle vie di comunicazione del territorio. Nel 1914 le Ferrovie dello Stato approvano il progetto di spostamento nella valle sottostante, già percorsa dalla linea per Chiusi, ormai bocciate le opzioni alternative di Porta Ovile e Porta Romana. Prima di iniziare i lavori veri e propri, il sito individuato necessitava di interventi di bonifica e consolidamento del terreno. Nel 1931 l’architetto Angiolo Mazzoni, che nel periodo Fascista aveva progettato varie altre splendide stazioni, ottiene l’incarico per portare a conclusione la stazione ferroviaria di Siena. Dopo alcune modifiche il 29 dicembre 1933, il progetto viene approvato dal Comune e dalla Soprintendenza con gli ultimi ritocchi come la torre rettangolare con l’orologio che era una sorta di firma d’autore dell’architetto. I lavori sono quasi terminati nel mese di luglio e in corso d’opera erano state introdotte varianti con le quali si vuole semplificare i fabbricati laterali per valorizzare il corpo centrale dell’edificio. La nuova stazione ferroviaria viene aperta al pubblico già il 18 ottobre, anche se l’inaugurazione avviene solo in questo 25 novembre, alla presenza del ministro Fascista Antonio Stefano Benni, delle autorità locali e dei vertici delle Ferrovie dello Stato. La città è imbandierata, i senesi plaudono all’opera e vengono coniate perfino monete celebrative dell’evento. Nell’intento di chi l’ha progettata questa opera architettonica ha l’obiettivo di richiamare, in forme nuove e moderne, le caratteristiche di Palazzo Pubblico. Purtroppo l’elegante complesso ferroviario, per colpa di scelte vergognose di sindaci antifascisti, è diventato un orrendo agglomerato bolscevizzato, in mano a barboni e clandestini di ogni risma. Vergogna.

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Istitvita con il R.D.L. 14 Marzo 1935 – XIII° E.F. n.545 la “Litoranea Libica”, svccessivamente rinominata “Via Balbia” in onore del Governatore Generale della Libia Italo Balbo. Il 15 Ottobre 1935 – XIII° E.F. in Tripolitania, ci fv la posa della prima pietra di qvella che sarebbe stata la prima opera viaria a collegare direttamente Tripolitania e Cirenaica in qvanto fino ad allora esistevano solo delle piste camionabili sterrate. Balbo pvntò molto svlla realizzazione dell’opera in tempi brevi: infatti venne inavgvrata in occasione della visita di S.E. Benito Mvssolini nei primi mesi del 1937 – XV° E.F. con vn costo complessivodi L.103.000.000 a carico dei bilanci coloniali di Tripolitania e Cirenaica. Per la costrvzione fvrono impiegati 5000 operai Libici di cvi 400 nazionali.

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Un noto manifesto del periodo autarchico

🤔 Curiosità: la bimba ritratta è una giovanissima Sandra Mondaini.

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😶‍🌫️ Sfatiamo il mito secondo cui "durante il Regime Fascista l'amministrazione statale venne politicizzata e fascistizzata"

All’inizio del XX secolo, la richiesta di separazione tra politica e amministrazione produsse l’effetto di rafforzare le garanzie normative dei pubblici impiegati, per porli al sicuro dall’arbitrio della classe politica, con la legge sullo statuto giuridico del 1923.

Durante il Governo Fascista gli elementi essenziali del rapporto tra politica e amministrazione non mutarono sostanzialmente, poiché il Regime non procedette ad una “fascistizzazione” dell’amministrazione, preso atto della permanenza nei posti chiave di burocrati entrati in carriera nella precedente era giolittiana, i quali mantennero per lo più un atteggiamento prudente nei confronti del Regime.

Per contro, si tornò alla più rigorosa interpretazione del modello accentrato cavouriano e la funzione della dirigenza pubblica non fu altro che quella di coadiuvare il ministro.

📚 Bibliografia

📖 D’ALBERTI, L’alta burocrazia in Italia
📖 GIANNINI, Parlamento e amministrazione, in AA.VV., L’amministrazione pubblica in Italia, a cura di Cassese, Bologna, 1974

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📖 Letture

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Sopra tutta la Spagna, un cielo senza nuvole...

¡Viva la Revolución!

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Ai camerati spagnoli 🏴🇮🇹🇪🇸

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Da molti considerata la figura più importante del nostro sentiero politico, Ezra Weston Loomis Pound (Hailey, 30 ottobre 1885 – Venezia, 1º novembre 1972) è stato un poeta, economista, intellettuale, visionario, saggista e traduttore.
Pound fin da giovane crescerà con l’ambizione di diventare un poeta, durante la sua carriera universitaria nel solco degli studi filologici approfondirà anche la letteratura provenzale e la filologia romanza. Nel 1908 si trasferì in Europa, in particolare a Londra e Parigi dove frequenterà ambienti intellettuali, pubblicando nel frattempo le prime raccolte di poesie.
Già dagli anni immediatamente precedenti la Prima guerra mondiale, Pound aveva incominciato a maturare una complessa e articolata visione del mondo, legata a correnti politiche e culturali di ispirazione tanto anticapitalista, quanto antimarxista. Con il suo ritorno in Italia nel 1925 a Rapallo, cominciò ad avvicinarsi al fascismo, apprezzò i provvedimenti sociali in favore dei lavoratori, le opere pubbliche e una politica economica di ricerca della “Terza Via” tra liberismo e comunismo.
Negli anni 30’ rivolse i suoi interessi sempre più alla politica e all'economia, pubblicando un pamphlet dal titolo ABC dell'economia, divenendo noto per i suoi atti di accusa contro l'usura nei suoi Cantos.
Durante il 1940 Ezra Pound incominciò a trasmettere, dalle frequenze dell'EIAR, il programma radio in lingua inglese Europe calling, Ezra Pound speaking, in cui difendeva il fascismo e accusava gli anglostatunitensi e la finanza internazionale di aver provocato la guerra contro i Paesi che si erano ribellati al giogo dell'usura.
Pound aderì alla RSI e si trasferì a Milano per continuare le sue trasmissioni radio e tentare di convincere ancora il regime ad applicare le sue teorie economiche, rimanendo soddisfatto della socializzazione dell'economia.
A fine guerra fu preso in consegna dai militari statunitensi, che lo trasferirono in un campo di prigionia per soli cittadini americani presso Pisa. A causa delle sue prese di posizione durante il conflitto, venne accusato di collaborazionismo e tradimento. Trascorse alcuni mesi di detenzione nel campo in cui comporrà i quattordici Canti pisani, tra cui tre settimane in una gabbia di acciaio, dormendo sul cemento di una cella di sicurezza senza servizi igienici o possibilità di ripararsi dalle intemperie.
A fine 1945 fu trasferito a Washington per il processo. In seguito una perizia psichiatrica lo dichiarò infermo di mente, il processo fu rinviato a tempo indeterminato e Pound fu internato nell'ospedale psichiatrico criminale federale "St. Elizabeths" di Washington per circa 12 anni, alla fine dei quali rilasciato tornò in Italia a trascorrere gli ultimi anni della sua vita.

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Vogliam morire tutti crocefissi
per riscattare un'ora di viltà!
Se ci restasse di vita un sol minuto
noi lo vivremo per un'eternità!

A NOI la morte non ci fa paura...

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Sono quasi le 17:40 del 31 ottobre 1926 e sta per concludersi la visita di 24 ore del Capo del Governo Benito Mussolini. Il corteo di auto diretto alla stazione percorre Piazza Nettuno prima di imboccare Via Indipendenza fra ali di folla acclamante. Ma ecco che arriva l’Alfa rossa, bassa, aperta, guidata da Arpinati affiancato dal Duce con, dietro, Dino Grandi e il sindaco Umberto Puppini. Al Canton dei Fiori rallenta, quasi si ferma, e in questo momento echeggia un colpo di pistola. Il proiettile sfiora ma non ferisce il Duce. Il tenente Pasolini (padre di Pier Paolo) distingue l’attentatore e gli afferra il braccio, aiutato dal pattugliante Giovanni Vallisi che strappa la rivoltella. La scorta di Mussolini si avventa sul ragazzo che è trascinato dall’altra parte della strada davanti al Bar Centrale. I pugnali fascisti escono dai foderi al grido di “Morte!”. L’auto col Duce riparte per la stazione. Il presunto attentatore, colpito a gragnola dai pugnali, è scaraventato dall’altra parte di Via Ugo Bassi, ai piedi di Palazzo d’Accursio, dove si accascia. Sono le 18,30 quando il corpo è portato in una stanza della vicina Polizia poi all’obitorio in Certosa, dove, ore dopo, è riconosciuto dal padre.

Si chiama Anteo Zamboni, ha 15 anni e 8 mesi ed è figlio di Mammolo e Viola Tabarroni che vivono con la sorella di lei, Virginia, in Via Fondazza 14.

Dall'articolo: “Un braccio sopra la mia spalla ha fatto fuoco contro Mussolini” di Claudio Santini pubblicato su Portici 1/2004

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📖 Gli eventi del giorno 📅 #accaddeoggi 31 ottobre

La sera del 31 ottobre 1926, durante la commemorazione della marcia su Roma a Bologna, il quindicenne Anteo Zamboni spara, senza successo, un colpo di pistola verso il capo del governo, sfiorandone il petto. Bloccato dal tenente del 56º fanteria Carlo Alberto Pasolini, padre di Pier Paolo Pasolini, fu linciato sul posto dalle camicie nere con numerose coltellate.

I procedimenti penali successivi condannarono a pene detentive il padre e la zia dell'attentatore per aver comunque influenzato il giovane nelle sue scelte, ma Mussolini poco tempo dopo decise di graziare i due condannati e di sovvenzionarne il fratello che si trovava in difficoltà economiche.

📚 Bibliografia
🔎 Marco Cesarini Sforza, Gli attentati a Mussolini, Per pochi centimetri fu sempre salvo, in La storia illustrata, n. 8, 1965

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📖 Gli eventi del giorno 📅 #accaddeoggi 31 ottobre

1926-IV - Bologna, fallito attentato a Benito Mvssolini
I colpi di pistola sparati dal quindicenne anarchico Anteo Zamboni colpì il cordone dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro che Mvssolini indossava a tracolla, perforò il bavero della giacca del Duce, attraversò il cappello a cilindro del sindaco Umberto Puppini (che questi teneva sulle ginocchia) e si conficcò nell'imbottitura della portiera dell'automobile. Il Dvce si trovava a Bologna per l'inaugurazione dello Stadio Littoriale. Il giovane anarchico fu subito linciato dagli Squadristi comandati da Leandro Arpinati e dagli Arditi al comando del Tenente Carlo Alberto Pasolini, (padre di Pier Paolo). Numerose furono le teorie fra cui quella di un possibile complotto ordito da Roberto Farinacci ma poi il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato non ebbe prove concrete. Dopo l'attentato il Governo Mvssolini promulgò le "Leggi per la difesa dello Stato".
Queste includevano: lo scioglimento di tutti i partiti politici eccetto il PNF, la decadenza dei 123 Deputati dell'Aventino, l'istituzione del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato, la reintroduzione della pena di morte, la creazione degli Uffici Politici Investigativi (UPI) della MVSN e l'istituzione del confino.

📷Il Dvce a Bologna dopo l'inaugurazione dello Stadio Littoriale, poco prima del fallito attentato.

Givseppe Carè
Stvdioso di Storia e Dottrina del Fascismo

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Nella tua vita, in cui hai ereditato un peso importante, stai tenendo alto l'onore della tua discendenza; ti giungano i più sinceri auguri romani di buon compleanno, la luce che in te brilla è littoria, la tempra che ti anima e ti da forza è del miglior metallo, forgiato dalla storia e destinato a durare in eterno.

Continua la tua marcia, dritta e fiera, la storia sta iniziando a darci ragione, anche se la salita è ripida e tortuosa, e noi arriveremo in vetta.

Romanamente ✋🏻🖤

Dedicato a Edda Negri Mussolini (31 ottobre 1963)

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Prima di presentare la lista dei ministri al sovrano, Mussolini intraprende varie trattative per dare una definizione finale alla lista dei nomi da lui già redatta. Verso le 19:20 del 30 ottobre Mussolini sale le scale del Quirinale per presentare al re l’elenco definitivo dei suoi futuri collaboratori. Nella composizione di governo vi sono quattro fascisti, oltre a Mussolini – con incarico ad interim agli Interni e agli Esteri – vengono nominati Oviglio alla Giustizia, De Stefani alle Finanze e Giuriati alle Terre liberate; due popolari, Tangorra al Tesoro e Cavazzoni al Lavoro; due militari, Diaz alla Guerra e Thaon di Revel alla Marina; due democratici, Carnazza ai Lavori pubblici e Rossi all’Industria e Commercio; il nazionalista Federzoni alle Colonie; il demosociale Colonna di Cesarò alle Poste; il liberale De Capitani all’Agricoltura; l’indipendente Gentile all’Istruzione. Per quanto riguarda i sottosegretari, sono in totale diciotto: nove fascisti, quattro popolari, due nazionalisti e demosociali e un liberale. Queste nomine chiudono formalmente la «marcia su Roma», ma da questa si apre una nuova fase politica per l’Italia, che lascerà il segno in Europa e nel mondo.

Lvciano Svrace
Stvdioso di Storia e Dottrina del Fascismo

🖼 Riunione di gabinetto del Governo Mussolini, 1 novembre 1922

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XXVIII X MXMXXII
MARCIA SU ROMA

🎨 Fare font

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La marcia di migliaia di stivali, il ronzio ritmico che scuoteva il terreno stesso, la gioia che governava cuori e menti: questo è ciò che è iniziato il 28 ottobre 1922. Il giorno dopo, il Re si è sottomesso a un nuovo Cesare.

La dimostrazione di potenza e forza senza pari, sostenuta dall'amore del popolo stanco dell'incertezza e del progressismo, fondata sulla disciplina e su una lealtà incrollabile, quel giorno ha compiuto un miracolo.

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Noi non siamo di destra, siamo Fascisti!

Buon Capodanno Fascista!

Non c'è giorno senza lvce, non c'è Italia senza Dvce

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Il Centro Stvdi Fascismo presente come da tradizione per commemorare il DVCE e la Marcia su Roma.

Abbiamo onorato il Dvce e tutta la famiglia Mussolini con fiori e saluti Romani.

Predappio, XXVIII-X-MMXXIV

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📖 Gli eventi del giorno 📅 #accaddeoggi 27 ottobre

1922 - Inizia la marcia su Roma

1926 - Nell’ottobre del 1924 in Somalia, nei pressi di Genale, sul fiume Uebi Scebeli iniziavano i lavori di quella che sarebbe stata la prima grande diga di tutta la Somalia. Il grande e moderno sbarramento, funzionante ancora oggi, progettato dall’ingegnere Gaetano De Angelis, era lungo 90 metri e servì ad alimentare una rete di 55 km di canali per irrigare la nuova zona di bonifica del comprensorio agricolo governativo di Genale che si estendeva su 30.000 ettari sulla riva sinistra dell’Uebi Scebeli. lavori per la grande diga terminarono il 27 ottobre 1926 e nei nei primi mesi del 1928 la maggior parte dei lavori per la derivazione dell’acqua e le canalizzazioni erano compiuti. Contemporaneamente vennero realizzati 200 chilometri di strade camionabili oltre a una piccola ferrovia decauville, a scartamento ridotto da 600 mm, di 12 chilometri, per collegare Genale con la città di Merca sul mare.

1927 - Assistenza obbligatoria contro la TBC, R.D. 27 ottobre 1927 n. 2055. La prima forma di tutela previdenziale di malattia ad essere istituita in Italia è quella per la tubercolosi. La malattia tubercolare rappresenta per l'Italia del primo dopoguerra un problema di sanità pubblica di assoluta priorità, a causa della sua elevata incidenza nella popolazione e delle limitate risorse terapeutiche disponibili.

1930 - Chi non è pronto a morire per la sua fede non è degno di professarla.
Lo dice a Roma in un discorso ai Direttori Federali del Partito Sua Eccellenza il Duce, frase che passerà ala storia per la sua incisività e per il forte contenuto Patriottico. La citazione comparve riportata sui molti muri di edifici pubblici e privati un po in tutto il Paese, orgogliosamente Fascista.

1932 - Viene inaugurata a Roma la Mostra della Rivoluzione Fascista.

1933 - Inaugurazione a Milano della prima "filovia" sulla linea Loreto-Dergano. In realtà, non essendo arrivate in tempo le nuove vetture, la linea è inaugurata con normali autobus che solo più avanti saranno sostituiti dai nuovo filobus.

1937 - L'Opera Nazionale Balilla diventa Gioventù Italiana del Littorio (G.I.L.) nella quale confluiscono in un inquadramento di tipo militare le associazioni facenti capo all'O.N.B. e ai Fasci giovanili. Oltre alla tipologia indicata, nascono i Figli della Lupa (dai sei agli otto anni).

1943 - Viene fondata l’Aeronautica Nazionale Repubblicana. Una menzione particolare merita il gruppo Buscaglia-Faggioni che riuscì a stupire i Tedeschi per la sua combattività nei confronti dell'aviazione degli "Alleati", e che salvò una marea di vite dai bombardamenti

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La pubblicistica fascista di quegli anni ci mostra infatti tutta una serie di prese di posizione che vanno dal filo-islamismo pragmatico e determinato da ragioni geopolitiche fino all’affermazione di una affinità dottrinale tra Fascismo e Islam.

A tale proposito, accanto ad alcuni fatti isolati ma significativi, quali la comparsa di un libro in cui Gustavo Pesenti (ex comandante del contingente italiano in Palestina) assegna all’Italia una funzione mediterranea di “potenza islamica”(11), vanno segnalati soprattutto i numerosi e continui interventi della Vita Italiana (diretta da Giovanni Preziosi) a favore di una stretta solidarietà tra Fascismo e Islam.

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📖 Gli eventi del giorno 📅 #accaddeoggi 25 ottobre

1936 - IL DUCE A BOLOGNA ACCLAMATO DA UNA "STERMINATA MOLTITUDINE"
A dieci anni dall'attentato che costò la vita ad Anteo Zamboni, il 25 ottobre Mussolini torna a Bologna in visita ufficiale. La piazza Maggiore, gremita ed entusiasta, assume gli aulici toni della romanità imperiale.

Sui fianchi del palazzo comunale vengono erette quattordici pilastri quadrangolari, uno per ogni anno dell'era fascista, e un arco inneggiante al Duce. L'imponente scenografia è allestita dall'arch. Melchiorre Bega.

Davanti all'ingresso di Palazzo d'Accursio è allestito un podio dal quale Mussolini domina "l'oceanica massa della folla che mareggia nelle due piazze" Maggiore e Nettuno. Di fronte al "condottiero", il palazzo dei Banchi è ricoperto da un enorme striscione con la scritta: "Duce la Decima Legio è ai tuoi ordini".

📚 Bibliografia
⏺ Bologna fotografata. Tre secoli di sguardi, Bologna, Edizioni Cineteca, 2017
⏺ Bologna in camicia nera. Le cerimonie, le adunate e le celebrazioni del ventennio sotto le due torri, Bologna, Pendragon, 2006
⏺ Bologna in cronaca. Notiziario cittadino del nostro secolo, 1900-1960, Costa Editore, 1994
⏺ Stefano Cavazza, Miti e consenso durante il fascismo, in: Storia di Bologna, Bologna in età contemporanea 1915-2000
⏺ Tiziano Costa, Bologna '900. Vita di un secolo, 2. ed., Bologna, Costa, 2008
⏺ Franco Cristofori, Bologna: gente e vita dal 1914 al 1945, Bologna, Alfa, 1980
⏺ Filippo D'Ajutolo, Album fotografico di un bolognese, Bologna, Pendragon, 2002
⏺ Mauro Dorigo, Cantieri edili a Bologna, e non solo, a cavallo della seconda guerra mondiale. Raccolta di foto e documenti di un capocantiere edile (1906-1988) integrati con ricordi di fatti, vita, costume, luoghi e persone, Bologna, Costa, 2012
⏺ Il Resto del Carlino. 45000 notti passate a scrivere la storia, a cura di Marco Leonelli, Bologna, Poligrafici, 2010

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📖 Gli eventi del giorno 📅 #accaddeoggi 25 ottobre

1936 - Adolf Hitler e Benito Mussolini creano l'Asse Roma-Berlino. È un Patto d'amicizia formale e vago, ma di grande valore politico, che sancisce il primo concreto avvicinamento tra i due paesi, divisi in precedenza dalla questione austriaca e dalla collocazione rispettiva nel quadro delle potenze europee.

Le prime conseguenze dell'accordo sono la partecipazione di Italia e Germania alla Guerra Civile Spagnola, in appoggio alle truppe di Francisco Franco.

Mussolini non è del tutto convinto della possibilità di legarsi alla Germania per una vera e propria alleanza militare.

Infatti, solo nel 1939, dopo la Conferenza di Monaco di Baviera e con l'annessione dell'Albania all'Italia Mussolini si decide a firmare con Hitler il c.d. "Patto d'Acciaio".

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Me ne frego 🌹🏴

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Il 23 ottobre 1915, Filippo Corridoni, giovane sindacalista rivoluzionario, grande pensatore, famoso agitatore politico ed interventista, cadeva eroicamente, all’età di soli 28 anni, nell’assalto alla «Trincea delle Frasche», nei pressi di San Martino del Carso (GO).

🪖 Tutto sulla Prima Guerra Mondiale
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“Morirò in una buca, contro una roccia o nella corsa di un assalto ma, se potrò, cadrò con la fronte verso il nemico, come per andare più avanti ancora!”

Filippo Corridoni

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El Alamein, 23 Ottobre 1942.
La FOLGORE entra nella leggenda.

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El Alamein, la mattina del 23 Ottobre 1942, riconoscendo la netta supremazia numerica inglese, le truppe motorizzate tedesche abbandonarono le posizioni.

Alle loro spalle restarono da soli circa 5000 italiani con 5 (cinque) carri armati, mal equipaggiati, mal nutriti, con poche munizioni e senza rifornimenti.
Gli italiani vennero accerchiati da oltre 50.000 inglesi comprensivi di reparti canadesi, zelandesi e francesi della Legione Straniera, 400 carri armati e 500 cannoni.
Possibilità di fuga: nessuna.

All'intimazione di gettare le armi e arrendersi dalle trincee si levò un grido:
-"FOLGORE!"

Lo scontro che ne seguì fù tremendo: Gli inglesi persero circa 160 carri, più di 600 uomini e altri 200 fatti prigionieri. Dopo 5 giorni di strenua resistenza ai 304 superstiti paracadutisti italiani, senza più nè acqua nè munizioni (salvo l'ultimo colpo per non cadere prigionieri) venne riconosciuto l'onore delle armi; ossia il più grande riconoscimento militare tra soldati.
Si creò un corridoio umano, composto di fanti e carri inglesi che al passaggio degli italiani si mise sull'attenti.

L'ufficiale superiore inglese, presentandosi al comandante italiano, disse:
«Credevamo di doverci battere contro degli uomini, per quanto famosi, invece ci siamo urtati contro dei macigni. Volevo dirle che, nella mia lunga attività militare, mai avevo incontrato soldati come quelli della Folgore. Ogni vostro soldato, Signore, è un eroe».

Gianmarco Agostini

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🗣 I discorsi del Duce

Roma, 22 ottobre 1923

Ai mutilati di Roma

Dopo un periodo d'intensa attività silenziosa — fra l'agosto e l'ottobre 1923 — il Duce riprese la parola il 22 ottobre, parlando alla Sezione romana dei Mutilati, ove gli venne offerta una spada romana, presentata dal reggente Pellegrini, con la seguente dedica: «Benito Mussolini - A Roma segnando i nuovi destini - Questa spada romana regga con romana virtù - I Mutilati di Roma nell'ottobre 1923».

Nel discorso che voi, commilitone Pellegrini, mi avete rivolto, ci sono alcune parole che a mio avviso sono degne di meditazione. È questa la seconda volta che mi trovo qui a Roma fra voi mutilati, invalidi e combattenti. La prima volta a San Basilio, presso il vostro Comitato centrale, dove ebbi la gioia di ascoltare il meraviglioso profondo discorso del grande Delcroix. Oggi sento gli stessi accenti.
Segno che la linea magnifica nella quale vi movete, gli ideali che vi animano e le direttive che perseguite sono rimasti immutati. Voi date uno spettacolo superbo! Avete definito la vostra disciplina silenziosa, operante e devota. Questi aggettivi sono quelli che meglio definiscono il concetto di disciplina. Disciplina che dev'essere più che nella forma nello spirito; che non consiste solo nella parata, ma è l'espressione del sentimento che anima la vita, non solo nelle grandi circostanze, ma tutti i giorni.
È fortuna del Governo aver derivata gran parte della sua forza morale dai mutilati e dai combattenti. Io non dirò di aver fatto per essi grandi cose. Dichiaro soltanto che abbiamo fatto il nostro dovere. Dichiaro inoltre che il Governo vi avrà sempre presenti al suo spirito. Il Governo è un po' la vostra emanazione, essendo composto in massima parte di combattenti, di mutilati e decorati; e quelli del Governo che per la loro età non hanno potuto combattere, hanno, come il mio amico Oviglio, dato un figlio alla guerra, e, come il ministro Carnazza, donato un figlio giovanissimo alla Patria. Tutto ciò va ricordato e deve far meditare!

Vi sono assai grato dell'omaggio morale e del dono materiale, che ha in sé una speciale significazione, ed è un simbolo.
La spada romana è piena di significato, perché è stata spada essenzialmente di giustizia. Roma ha combattuto duramente per vincere; ma dopo la vittoria si è ispirata alla giustizia; ha assoggettato i popoli per farli cittadini, fondendo insieme la forza e la pietà.
Ed è questo il concetto che io ho della violenza. Se qualche volta la violenza è necessaria, essa non deve andare mai disgiunta dal senso della cavalleria e della generosità.
In questa concezione corrispondono pienamente i miei ed i vostri intendimenti. E sento perciò la necessità della vostra collaborazione.
Il compito del Governo in questo momento è tale da far tremare le vene ed i polsi. Non è senza tormento, come voi ben potete comprendere, che si porta sulle spalle il destino di quaranta milioni di italiani. È pertanto preziosa al Governo la collaborazione compatta degli uomini che vengono dalle trincee.
Con queste forze l'Italia potrà marciare verso i suoi alti destini.

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📖 Gli eventi del giorno 📅 #accaddeoggi 22 ottobre

1942 - Nella notte tra il 22 e 23 ottobre 1942 a Genova, avviene uno dei tanti massacri da parte degli anglo-americani, la prima delle sei incursioni di "area bombing" del Bomber Command della RAF contro Genova dell’autunno del 1942: 100 bombardieri britannici Avro 683 Lancaster (su 112 decollati dalle basi in Inghilterra) sganciano 179 tonnellate di bombe sulla città (punto di mira è Piazza De Ferrari). Vengono colpiti il centro storico, il porto, i cantieri navali, i quartieri orientali; subiscono danni la stazione ferroviaria di Brignole, l'Ospedale di Pammatone, le chiese di Santa Maria in Passione e Sant’Agostino, Sottoripa, i palazzi Spinola, Tursi, San Giorgio, Ducale, gli antichi sestieri e danneggiando gravemente parte del patrimonio artistico della città. Muoiono parecchie centinaia di civili, soprattutto all'interno del rifugio antiaereo allestito nella Galleria delle Grazie, che viene rasa al suolo e dove perdono la vita tutti i 354 rifugiati al suo interno. Si tratta, in assoluto, del primo bombardamento su una città italiana a utilizzare la tecnica dell’area bombing, con impiego massiccio di spezzoni incendiari: un radicale cambiamento rispetto ai bombardamenti degli anni precedenti, subito percepito dagli abitanti, alle prese con distruzioni e incendi di proporzioni mai viste in precedenza.

Il giornale La Gazzetta del Popolo, nel numero del 24 ottobre non si dilungò particolarmente su questa incursione considerata non grave; si limitò a riportare il Bollettino n. 880, diffuso dal Quartier generale delle Forze armate: “La notte scorsa il nemico ha compiuto incursioni sulle città di Torino e Genova; a Torino piccoli incendi prontamente domati, a Genova l’attacco nemico, effettuato da più ondate di aerei con lancio di bombe dirompenti e incendiarie, ha assunto notevoli proporzioni causando danni rilevanti a fabbriche civili”. L’impressione è che si sia trattato di bombardamenti, per così dire di “assaggio” condotti approfittando della protezione indotta dalla poderosa forza d’urto che si stava dirigendo su altre città e in particolare proprio su Genova.

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📖 Gli eventi del giorno 📅 #accaddeoggi 22 ottobre

1922 - La Banca Agricola Commerciale di Altamura fu costituita come società anonima il 22 ottobre 1922. Primo presidente del Consiglio di amministrazione fu Antonio Lorusso, che rimase in carica fino al 1940.Contnuo la sua attività sino al 1974 anno che vide il suo inglobamento nella Banca di Andria.

1923 I - 🗣 I discorsi del Duce ai mutilati di Roma

1931 IX - REGIO DECRETO 22 ottobre 1931, n. 1421
Modifiche allo statuto della Regia università di Siena. (031U1421)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 12/12/1931 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 26/01/2011), (GU n.274 del 27-11-1931)

1932 X - REGIO DECRETO-LEGGE 22 ottobre 1932, n. 1372
Trattamento doganale delle profumerie e dei saponi. (032U1372)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 29/10/1932
Regio Decreto-Legge convertito dalla L. 22 dicembre 1932, n. 1875 (in G.U. 31/01/1933, n. 25). (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 22/12/2008),
(GU n.251 del 29-10-1932)

REGIO DECRETO 22 ottobre 1932, n. 1379
Norme per la esecuzione, applicazione ed integrazione del R. decreto-legge 20 luglio 1932, n. 945, relativo allo scioglimento del Consorzio solfifero siciliano. (032U1379)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 15/11/1932 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 26/01/2011), (GU n.252 del 31-10-1932)

Legge 22 dicembre 1932, n. 1823.
Conversione in legge del regio decreto-legge 22 ottobre 1932, n. 1378, che reca norme per la determinazione del tasso di interesse da adottare per il calcolo delle annualità per opere a pagamento differito. (G.U. 25 gennaio 1933, n. 20).

1933 XI - Primo Carnera batte Paulino Uzcudum a Piazza di Siena.

Viene inaugurato a Torino il Monumento Nazionale al Carabiniere, realizzato dallo scultore Edoardo Rubino grazie ai fondi spontaneamente donati dai Comuni d’Italia.

1936 XIV - REGIO DECRETO 22 ottobre 1936, n. 2007
Modificazioni al regolamento per il personale degli Uffici finanziari, per quanto si riferisce al personale del catasto e dei servizi tecnici erariali. (036U2007)
note: Entrata in vigore del provvedimento: 11/12/1936 (Ultimo aggiornamento all'atto pubblicato il 26/01/2011), (GU n.274 del 26-11-1936)

R.D. 22 ottobre 1936, n. 1981. Norme regolamentari per l'applicazione del regio decreto-legge 16 aprile 1936, n. 771, sul diritto d'urgenza per il rilascio dei certificati del casellario giudiziale. (G.U. 23 novembre 1936, n. 271). (Abrogato dall'art. 301, comma 1, D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115).

1938 XVI - A bordo di un Caproni Ca.161 bis appositamente attrezzato, il Colonnello Mario Pezzi, chiuso ermeticamente in una cabina stagna, salì fino a 17.083 metri stabilendo il primato mondiale d'altezza con velivolo a elica.

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Chi forgerà del mondo il suo destino?

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Il monumento ai “Piccoli Martiri di Gorla” fu eretto, nel 1947, in memoria degli oltre 210 tra bambini e insegnanti, periti nella scuola elementare di Milano “Francesco Crispi” a causa del bombardamento aereo americano che colpì l’intero quartiere milanese di Gorla il 20 ottobre 1944, causando la morte di 184 bambini, 14 insegnanti, la direttrice della scuola, 4 bidelli e un’assistente sanitaria.

È costituito da un gruppo scultoreo in bronzo e granito di Montorfano rappresentante una madre che sorregge il corpo di un bambino. Alle spalle una struttura architettonica in granito con l’iscrizione “ECCO LA GUERRA” – “20 – X – 1944” e la raffigurazione di un aereo che sgancia una bomba su un edificio e il risultato dello scoppio.

Il monumento dispone di una cripta-ossario, a cui si accede dal retro, dove sono conservate dalla metà degli anni ’50 le spoglie dei caduti.

📍 Piazza Piccoli Martiri, Milano

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☠️ Genocidio antifascista

Per non dimenticare uno dei peggiori crimini di guerra commesso dai “liberatori” rimasto impunito

210 bambini, 19 maestri, 4 bidelli e 1 assistente sanitaria, più altri civili per un totale di 641 persone, morirono quando i bombardieri nemici sganciarono sulla scuola di Francesco Crispi di Gorla (Milano) tutto il loro carico di morte.

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📖 Gli eventi del giorno 📅 #accaddeoggi 20 ottobre

Strage di Gorla

1944 - Per non dimenticare il bombardamento dei nemici anglo-americani su Milano in cui persero la vita 641 persone.

La mattina del 20 ottobre 1944 una bomba americana centra in pieno la scuola elementare "Crispi" nel quartiere milanese di Gorla. L'edificio si apre in due, le scale crollano con i bambini e le maestre che vi si accalcavano per raggiungere il rifugio già pieno. Muoiono 192 piccoli e tutto il personale scolastico. Altri 18 bimbi muoiono in braccio alle loro mamme che erano accorse a prendere i figli maggiori. Ora provate ad ascoltare TUTTI i nomi di quei bambini, fino alla fine, se ci riuscite...

Tale bombardamento colpì varie aree della zona fortemente industrializzata, i quartieri di Gorla e di Precotto furono colpiti da 80 tonnellate di esplosivo che, dal momento dello sgancio, impiegarono 240 secondi per toccare terra.

Gli abitanti, a seguito degli allarmi tra le ore 11:24 e 11:29 raggiunsero i rifugi, ma una di quelle bombe colpì in pieno il vano scale della scuola elementare Francesco Crispi di Gorla, dove persero la vita 210 bambini, 19 maestri, 4 bidelli e 1 assistente sanitaria.

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📖 Gli eventi del giorno 📅 #accaddeoggi 19 Ottobre

1940 - 4 aerei da trasporto italiani, attrezzati come bombardieri, attaccano il centro petrolifero britannico di Manama in Bahrain. Decollati la sera precedente da Rodi, i 4 bombardieri, capitanati da Ettore Muti, segretario del Partito Fascista, giunsero sopra i cieli di Manama alle prime ore del 19 ottobre trovando la città e le raffinerie praticamente illuminate a giorno non essendo minimamente allarmate. I velivoli italiani lanciarono un totale di 132 ordigni da 15 kg ciascuno causando tuttavia dei danni irrisori. La formazione italiana atterrò alle 8:45 alla base di Zula, in Eritrea, dopo un volo di 15 ore e 35 minuti per una distanza complessiva di 4.100 km. Benché i danni inflitti fossero praticamente nulli, l'incursione italiana causò un forte contraccolpo al morale nemico e spinse i britannici a distogliere diverse risorse da altri fronti per aumentare le difese degli impianti petroliferi nel Golfo Persico.

🖼 Un Savoia-Marchetti S.M.82; quattro di questi velivoli furono impegnati nel bombardamento
🖼 Veduta aerea di Manama negli anni 1930

📚 Giorgio Seccia, La guerra tra i due fiumi, Nordpress, 2007

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Camerati!
Camicie Nere della Rivoluzione!

In occasione dell'anniversario della Marcia su Roma abbiamo pensato di lanciare la prima iniziativa di pubblicizzazione del nostro Centro Stvdi Fascismo, e lo abbiamo fatto con un prodotto semplice e sempre molto ricercato: l'adesivo. Il ricavato raccolto non sarà distribuito a titolo personale al Direttorio, ma servirà per finanziare le attività del CSF e coprire i costi delle spese sostenute. Essendoci una disponibilità limitata mettiamo a vostra disposizione questa scelta di acquisto fino ad esaurimento:

10 adesivi al costo di 6 danari europei
20 adesivi al costo di 10 danari europei

Le spese di spedizione sono escluse, ma dovrebbero essere irrisorie.

Prenotazioni esclusivamente tramite posta-e [email protected]

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Decalogo della famiglia fascista (1939)

1. La famiglia è la prima cellula della razza. Gli individui da soli rappresentano solo atomi sparsi, forse capaci di vivere, ma incapaci di creare e trasmettere la vita

2. La famiglia è l'unità di misura del potere materiale e morale della nazione; è il popolo ridotto al suo minimo divisore. Al di sotto di questo non c'è niente se non l'individuo. L'individuo, anche se conta milioni, non è né il popolo né la storia

3. Lo Stato fascista rifiuta il principio della nazione come insieme di cittadini; concepisce la nazione solo come insieme di famiglie

4. Il giovane cittadino non ha altro che doveri; e il primo dovere è creare la famiglia. Una volta creata la famiglia, si cominciano ad accumulare diritti

5. Dobbiamo abbandonare il vecchio concetto "borghese", secondo il quale è necessario raggiungere prima una cosiddetta "posizione elevata" nella società, prima di pensare a formare una famiglia. Secondo questa logica i poveri non dovrebbero mai sposarsi. Invece, lo Stato fascista può impedire alle persone di raggiungere posizioni elevate se non hanno ancora formato una famiglia: questa è una buona misura sociale, razziale e morale

6. La famiglia non inizia con il matrimonio, inizia con la nascita del primo figlio

7. La famiglia è lo Stato nella sua più piccola espressione; è una corporazione in miniatura

8. La prima e più alta responsabilità dell'uomo è la responsabilità della famiglia; come capo della famiglia, egli è il primo e più alto gerarca della razza

9. La famiglia è il santuario e l'altare della razza; l'amore è la sua religione e la sua luce

10. Quando parliamo della famiglia, dobbiamo aggiungere la parola "fascista"; questo aggettivo completa e garantisce il sostantivo.

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📷Sulla scrivania dell'ufficio di António de Oliveira Salazar era collocata una cornice con una fotografia del Duce. Il Presidente Portoghese ammirava la figura di Mussolini e sulle sue teorie corporativiste fondò il suo "Estado Novo". Salazar e il suo partito, Unione Nazionale, però non furono puramente Fascisti in quanto influenzato molto dalla religione e dalla critica al Fascismo in quanto promotore del "cesarismo pagano"; resta il fatto però che il paese Lusitano vide un incredibile sviluppo economico e sociale. Salazar ormai è quasi dimenticato dalla storia ma la sua figura andrebbe approfondita.

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🌹🖤 Tutto nasce da qui, da una parola, da un sentire reciproco, da una stessa vocazione, da un'ideale che unisce; è qui che nasce la lealtà, la fedeltà, l'eternità.

A quanti è capitato? Quanti ci sperano?

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Grazie a quanti, fino ad ora, hanno aderito.

Ultimi posti disponibili

Nel 1935 il Duce, il medesimo anno della guerra d’Etiopia, venne proposto per il premio Nobel per la pace. Mussolini ricevette due diverse lettere di raccomandazione...

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Chiamare il proprio figlio Benito o Adolfo: nessun divieto di legge

Navigando in rete vi sarete probabilmente imbattuti in alcuni articoli contenenti presunte liste di «nomi vietati in Italia», tra i quali figurano personaggi di fantasia, multinazionali e svariati personaggi storici.

Queste liste sono tutte molto simili tra loro e, benché non sia mai esplicitata la fonte dell’informazione, sostengono che la legge italiana vieti di attribuire a un figlio anche i nomi “Benito” e “Adolfo”, a causa del riferimento agli omonimi dittatori Benito Mussolini e Adolf Hitler.

Si tratta di una notizia falsa, vediamo perché.

Che cosa dice la legge
Innanzitutto, l’articolo 6 del codice civile stabilisce che «ogni persona ha diritto al nome che le è per legge attribuito» e che questo si compone del «prenome» (termine che nel linguaggio giuridico indica il nome di battesimo) e del «cognome». Quest’ultimo si acquista per filiazione.

La questione si fa invece più complessa se passiamo in rassegna le norme che riguardano il nome individuale. La legge che in Italia regolamenta l’assegnazione del nome di battesimo è il decreto del presidente della Repubblica n. 396 del 3 novembre 2000 e in particolare l’articolo 34, che ne stabilisce i limiti.

Secondo la norma, è vietato imporre al bambino «lo stesso nome del padre vivente», «di un fratello o di una sorella viventi», «un cognome come nome» o «nomi ridicoli o vergognosi». La legge tutela inoltre i «figli di cui non sono conosciuti i genitori», ai quali non possono essere imposti nomi o cognomi «che facciano intendere l’origine naturale, o cognomi di importanza storica o appartenenti a famiglie particolarmente conosciute nel luogo in cui l’atto di nascita è formato».

L’articolo 35 della stessa legge stabilisce, invece, che «il nome imposto al bambino deve corrispondere al sesso e può essere composto da uno o da più elementi onomastici, anche separati, non superiori a tre».

Nel diritto italiano non esiste insomma una norma che vieti a un genitore di chiamare il proprio figlio “Benito” o “Adolfo”, ma esistono alcune restrizioni piuttosto vaghe che lasciano potere discrezionale alle procure e ai tribunali.

Benito e Adolfo in Italia
Secondo i dati pubblicati da Istat, il nome “Benito” continua a essere scelto dai genitori italiani, seppur in maniera progressivamente minore: dal 1999 al 2020 i “Benito” iscritti all’anagrafe italiana sono stati in tutto 623, di cui appena cinque nell’ultimo anno rilevato. Nello stesso lasso di tempo, i nuovi “Adolfo” sul suolo italiano sono invece stati 261, ma nell’anno 2020 hanno superato i “Benito”, con ben sette nuove nascite.

In conclusione
Tra i siti in rete circola insistentemente una lista dei presunti «nomi vietati in Italia», che include personaggi di fantasia, marchi commerciali e protagonisti della storia. Tra questi ci sarebbero anche i nomi “Benito” e “Adolfo”, in riferimento a Mussolini e Hitler.

Questa lista non trova alcun fondamento nella normativa italiana, che vieta di imporre al bambino «lo stesso nome del padre vivente», «di un fratello o di una sorella viventi», «un cognome come nome» o «nomi ridicoli o vergognosi». In caso di violazione di uno dei divieti, l’ufficiale dello stato civile non potrà impedire la registrazione del nome, ma dovrà trasmettere la notizia al procuratore della Repubblica che, a sua discrezione, potrà attivarsi per chiedere una sentenza di rettifica.

È ciò che in passato è accaduto con alcuni nuovi nati di nome “Venerdì” e “Blu”, ma non esiste traccia di alcuna sentenza di rettifica riguardante i nomi “Benito” e “Adolfo”. Secondo i dati pubblicati da Istat, il due nomi continuano a essere scelti dai genitori italiani, seppur in maniera sempre minore: dal 1999 al 2020 i “Benito” iscritti all’anagrafe in Italia sono stati in tutto 623, gli “Adolfo” 261.

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