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Olga V. Petukhova: cultura russa

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Questo canale è dedicato alla cultura russa. Mi chiamo Olga V. Petukhova. Sono ricercatrice (Ph.D in Culturologia), direttrice di "Cultura Italia-Russia", docente di lingua e cultura russa. @olga_v_petukhova
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Olga V. Petukhova: cultura russa (Italian)

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Olga V. Petukhova: cultura russa

30 Nov, 12:12


Ieri in Russia è iniziato il digiuno di Natale!

Nel video, il Monastero maschile della Santissima Trinità di Fëdorov a Kola, fondato nel 1526.
(
Свято-Троицкий Феодоритов Кольский мужской монастырь)

Coro del Monastero Sretensky.

Regione di Murmansk.

Olga V. Petukhova: cultura russa

Olga V. Petukhova: cultura russa

30 Nov, 07:59


“In Russia, quando vogliamo dire "Ti amo", diciamo "Metti il cappello".

Perché? ➡️

Olga V. Petukhova: cultura russa

Olga V. Petukhova: cultura russa

29 Nov, 14:39


“Ha ricevuto una lettera d'amore.
Ha corretto gli errori e l'ha rimandata indietro”

“Получила любовное письмо.
Исправила ошибки и отправила обратно”


Lingua Russa - Русский язык

Olga V. Petukhova: cultura russa

28 Nov, 20:37


“L’angolo bello” - Красный угол
Testo di Giovanni Boschetti

L’’angolo bello’: il luogo della casa nel quale, secondo un’antica usanza, le Icone venivano collocate per la venerazione domestica. La tradizione, benché anche se ‘vietata’ in epoca sovietica contro la ‘superstizione’ della Fede, si è mantenuta fino ai giorni nostri.

Le icone venivano riverite dagli ospiti, che entravano in una casa, prima ancora di salutare i proprietari; chi entrava, si inchinava davanti alle Sante immagini e per tre volte faceva il segno della croce.
Le icone, in segno di venerazione, venivano avvolte con un panno di lino candido, simbolo del panno che avvolse Gesù nel sepolcro; il medesimo, la sera veniva posto sulle icone per essere sollevato all’alba del giorno dopo.

Gli ‘angoli belli’ erano diffusi in ogni di ora, pure nelle abitazioni dei nobili e nei palazzi degli Zar.

Le icone più diffuse erano quelle del Cristo Pantocrator, spesso associato alla Madre di Dio di Kazan e di San Nicola, il Santo più amato.dai russi e dei Santi a vario titolo protettori della famiglia.

L'’angolo bello’ diveniva, in tal modo, la proiezione domestica della Chiesa, nel cui ambito liturgico l’Icona trovava, e trova tuttora, il suo fondamento teologico.

Nei tempi sovietici molte famiglie avevano ricavato anfratti e piccoli ambienti nascosti nei quali l'’angolo bello’ veniva nascosto, occultato, per essere poi reso accessibile al momento della preghiera.

Cultura Italia-Russia

Olga V. Petukhova: cultura russa

27 Nov, 05:10


🗿 Il Dito del Diavolo e i colossi di pietra

Tra i paesaggi severi ma affascinanti degli Urali, s'innalza come una sfida al cielo il "Dito del Diavolo" - una solitaria roccia alta settanta metri. Le sue pendici affilate e inaccessibili, che ricordano un gigantesco dito, fanno battere il cuore più forte. Solo alpinisti esperti, equipaggiati con attrezzature speciali, possono conquistare questa vetta, perché il percorso verso la cima è una vera prova di forza e volontà.

Ma il "Dito del Diavolo" è solo l'inizio emozionante. A cinque chilometri dal villaggio di Usva, nella regione di Perm, vicino al tumultuoso fiume Usva, si trova uno spettacolo davvero fantastico - i Pilastri di Usva. Queste maestose scogliere calcaree, che raggiungono i 150 metri di altezza, assomigliano a una foresta pietrificata di antichi giganti. Custodiscono i segreti di milioni di anni: sulla loro superficie si possono trovare tracce di antichi coralli e brachiopodi - testimoni silenziosi di un'epoca in cui al posto delle attuali montagne si estendeva un antico mare.

📸✍️: mishka.travel

#RegioneDiPerm

Olga V. Petukhova: cultura russa

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26 Nov, 10:34


🥶 La più strana attività invernale

I migliori posti per l'icefloating sono Kandalaksha e Teriberka, nella regione di Murmansk, Russia.

Il bagno in acque gelide ( ice floating) è un'immersione in acqua ghiacciata in una tuta di salvataggio speciale che copre completamente il corpo e mantiene a galla fino a 6 ore. La tuta va indossata sopra i propri vestiti e scarpe, permettendo di rimanere completamente asciutti e senza congelare nell'acqua gelida.

Vi piacerebbe? ❄️
— Che ne pensate di questa opzione per trascorrere l'inverno? 😊

📸✍️: tur_beznervov

#RegioneDiMurmansk

Olga V. Petukhova: cultura russa

Olga V. Petukhova: cultura russa

25 Nov, 18:05


Teriberka, regione di Murmansk. Russia

Geografia della Russia

Olga V. Petukhova: cultura russa

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11 Nov, 09:32


Tavolozza autunnale 🍁🎨

Ora d'oro sul lago Tumanly-Kel, Repubblica di Karačaj-Circassia.

📸 Fotografia di Artyom Meletov.

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05 Nov, 09:38


La prima neve!
Первый снег ❄️

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31 Oct, 09:29


Gli italiani in Crimea nel medioevo

Ai nostri giorni in Crimea restano molte rovine di fortezze genovesi, un tempo ricche e prosperose. Come arrivarono là gli italiani?

All'inizio del XIII secolo, dopo che nel corso della Quarta Crociata (1202-1204) i crociati conquistarono Costantinopoli, nel Mar Nero, che in precedenza era controllato dai bizantini, comparvero i veneziani. L'avamposto di Venezia in Crimea era Soldaia (l'odierna Sudak), di cui condividevano il possesso coi cumani. Sappiamo che lo zio di Marco Polo, Maffeo Polo, possedeva una casa a Soldaia.

Il dominio veneziano fu breve, perché già dal 1261 l'imperatore bizantino Michele Paleologo, grato ai genovesi per averlo aiutato a riprendere Costantinopoli, donò loro il diritto esclusivo di commerciare nel Mar Nero. I genovesi si stabilirono così in Crimea per ben 200 anni.

Il loro centro principale diventò Caffa (l'odierna Feodosia), la maggiore città portuale del Mar Nero, dove all'epoca esisteva il mercato di schiavi più grande della regione.

Nel 1357 i genovesi conquistarono Cembalo (oggi Balaklava, Sebastopoli) e nel 1365 Soldaia. Nella seconda metà del XIV secolo si presero tutta la costa sud della Crimea, con le odierne Alupka, Jalta, Gurzuf, Alušta.

I genovesi, di conseguenza, dovettero affrontare l'altra potenza della zona: l'Orda d'Oro. Nel 1308 i tartari bruciarono Caffa, e i genovesi poterono tornarvi solo molti anni dopo, quando cambiò il khan dell'Orda. L'altro nemico degli italiani fu il principato ortodosso crimeano Teodoro, che aveva per capitale l'odierna Mangup. Le guerre dei genovesi con i teodoriti durarono tutta la prima metà del XV secolo, finché entrambi furono spazzati via da un'altra potenza: l'impero Ottomano. Nel 1475 cadde Caffa, Soldaia resistette un po' di più, ma alla fine cedette anche lei.

Così finì il dominio genovese nel Mar Nero. Quello che per 300 anni era stato il "Mare Majus" (Mar Grande) dei genovesi, diventò esclusivo dominio turco.

Foto: fortezze genovesi di Balaklava (Cembalo), Sudak (Soldaia), Feodosia (Caffa), Alušta (Lusta)

Olga Tarovik - Storia della Russia

Olga V. Petukhova: cultura russa

28 Oct, 07:18


L’attrice italiana della “Corazzata Potëmkin"
Testo di Anna Roberti

Nel film “La Corazzata Potëmkin” compaiono come attori alcuni dei collaboratori di Ejzenštejn, tra cui spicca il regista e sceneggiatore Grigorij Aleksandrov nel ruolo dell’ufficiale Giljarovskij. Anche Ejzenštejn stesso si prestò come comparsa (nel ruolo di un abitante di Odessa), così come sua madre.

Ancora più interessante è il fatto che la "donna con la carrozzina", nota in URSS come Beatris Vetol’di (Беатрис Ветольди), era l'attrice italiana Beatrice Vitoldi.

Nata a Salerno nel 1895, a cinque anni si era trasferita a Riga con la famiglia per seguire il padre ingegnere, assunto dalla Russisch-Baltischen Waggonfabrik. Da Riga i Vitoldi si trasferirono a San Pietroburgo, dove il padre di Beatrice iniziò a lavorare per una fabbrica di macchine utensili.

La futura attrice partecipò attivamente alla Rivoluzione d’Ottobre e lavorò per il Proletkul’t, l’organismo fondato nel 1917 allo scopo di fornire le basi di una vera arte proletaria.

Nel 1925 conobbe Ejzenštejn che nella “Corazzata Potëmkin” le assegnò il ruolo della madre che spingeva la carrozzina nella celebre scena della scalinata di Odessa. Nonostante il piccolo ruolo, Beatrice divenne molto nota in Unione Sovietica, tanto che nel 1931 fu chiamata a lavorare presso l’Ambasciata sovietica a Roma (secondo alcune fonti, fu addirittura la prima Ambasciatrice in Italia del neonato stato sovietico).

Nel 2021 il regista salernitano Vincenzo De Sio le ha dedicato il cortometraggio “Beatrice”.

Cultura Italia-Russia

Olga V. Petukhova: cultura russa

10 Oct, 19:13


Vedo con piacere che nei negozi russi ci sono ancora tanti prodotti italiani, anche nelle piccole città.

Anche l'acqua italiana, che si può consegnare a casa tramite Ozon (un Amazon russo). Costa ovviamente molto di più, però c'è.

Olga V. Petukhova: cultura russa

Olga V. Petukhova: cultura russa

08 Oct, 06:29


Recentemente c'era un mercato proprio sotto le mie finestre con prodotti da tutte le città della Russia. Ho comprato il pesce affumicato e salato da Vladivostok, il miele vario da Kursk, anche con i frutti di pino siberiano, le sciarpe da Pavlovo-Posad, melograni dall'Azerbaigian, ciabatte e calze di lana di cammello dalla Mongolia, frutti di bosco, due alberi di melo e fiori per il giardino dei miei amici, barattoli fatti di corteccia di betulla e altre belle cose.

Olga V. Petukhova: cultura russa