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LA SOLITUDINE (parte 3) - Lavorare con “ il vuoto interiore “

Il vuoto interiore non si può riempire all’improvviso. Difficilmente lo troveremo in ciò che sta fuori di noi, piuttosto è necessario intraprendere un percorso introspettivo.

Ecco un esercizio che potete fare:

In un posto tranquillo e confortevole, prova a connetterti per qualche minuto col tuo respiro senza volerlo controllare, semplicemente osservalo. Al meglio che puoi, porta la tua attenzione all’aria fresca che entra e all’aria piu calda che esce dalle narici.

Ora che la mente spontaneamente si e’ calmata, porta la tua attenzione sul senso di vuoto che talvolta avverti e prova a definirlo un po piu’ in dettaglio: in che parte del corpo lo avverti? senti un senso di freddo o di calore? il cuore batte forte o lento? il viso e’ tirato o rilassato? il corpo e’ rigido o rilassato?

Prova a ricordare l’ultima volta che hai avvertito il senso di vuoto. Eri da solo o con qualcuno?
Prova a ricordare la prima volta. In che periodo della vita eri?
Ci sono momenti della tua giornata in cui lo avverti maggiormente? Prova a definirli.

Come ti fa sentire ora che ci stai respirando dentro? Riesci a starci o avverti il desiderio di evitarlo?
Qualunque sia la risposta, almeno per qualche minuto hai saputo restarci prendendo consapevolezza.

Ora, il passo successivo e’ quello iniziare a cercare piccole azioni quotidiane che rendono la tua vita piu’ ricca e piu’ piena. Cosa ti fa sentire ricco interiormente? Quali sono stati i momenti in cui la tua vita era piena di significato? Prova a definirli.

Questo lavoro interiore può aiutarti a entrare in contatto con la tua parte più autentica di te ed essere coerente con chi sei, con i tuoi valori, rispettando i tuoi limiti, rimanendo nel momento presente e imparando ad apprezzare e a essere grato/a per tutte le piccole cose che hai ogni giorno.
🙏

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LA SOLITUDINE (parte 2) - Il senso di vuoto

Vi ringrazio 🙏dei numerosi commenti in merito a questo tema! E’ molto utile mettere in condivisione i pensieri e punti di vista.
Nel nostro mondo moderno dove siamo sempre connessi e troneggiano i social, in realta’ non ci siamo mai sentiti cosi soli.

La solitudine può essere associata a diversi stati emotivi, per lo più considerati in maniera poco positiva. E’ come se mancasse qualcosa di essenziale, qualcosa che dà colore e profondità alla nostra esistenza.
Dove si avverte la solitudine nel corpo fisico? Si puo’ avvertire un senso di fatica e di pesantezza (schiena e spalle abbassate) oppure un nodo alla gola oppure un disagio avvertito al livello del petto (zona del cuore) o dello stomaco come avete specificato nei commenti.

Quando capita di sentirsi vuoti e stanchi, tendenzialmente la prima reazione è cercare di riempirlo andando alla ricerca di qualcosa all’esterno che possa riempire il vuoto che sentiamo dentro. 

Ecco che allora ci troviamo a fare acquisti impulsivi oppure a mangiare oltre il nostro fabbisogno, a buttarsi in relazioni o dipendenze poco sane, a riempire il tempo di impegni ecc..

Tutte queste azioni possono alleviare il nostro senso di vuoto, dandoci l’impressione di stare meglio, ma solo temporaneamente. Perché quel vuoto ritorna. Allora, potremmo chiederci, come si fa a riempire il vuoto interiore? Forse è questa stessa domanda a generare tentativi di soluzioni fallimentari ! Dunque potrebbe essere vincente provare a cambiare prospettiva?
Proviamo a prendere un momento per dare una risposta a questa domanda: Cosa puo’ aiutare a colmare il vuoto interiore?

(anche qui vi invito 🙏a lasciare le vostre opinioni nei commenti. provate a scrivere di getto le prime impressioni che emergono, anche se sono solo nomi, immagini, ricordi, sensazioni… ecc..)

LA SOLITUDINE (parte 1)

Tutti sappiamo cosa e' perche tutti , in qualche maniera l'abbiamo provata. Non è solo l’assenza di compagnia, ma può essere anche una sensazione che sorge quando siamo con altre persone. Alcuni trovano rifugio e serenità nella solitudine, mentre per altri può diventare una fonte di disagio e malinconia, talvolta fino a provare panico. E c’è anche chi sceglie consapevolmente di trascorrere del tempo in solitudine, vedendola come un’opportunità per riflettere, crescere e ricaricarsi.

Il concetto di solitudine può variare da persona a persona, e questo è ciò che rende l’argomento così affascinante.

In che modo vi rapportate con la solitudine? Quando emerge, in che parte del corpo l'avvertite? (condividete nei commenti)

"Cercare il senso della vita non significa per forza intraprendere un viaggio per chi sa dove. Piuttosto, può essere il riconoscimento e l'apprezzamento profondo per chi siamo, per il luogo in cui ci troviamo e per quello che possiamo fare in questo momento con chi abbiamo al nostro fianco."
Regina Linke

"CIAO, COME STAI?" , "STO BENE!"

A questa domanda generalmente rispondiamo in modo superficiale.

Prova invece a prenderti qualche minuto di intimità e  connessione con te stesso/a in un luogo tranquillo e confortevole e chiederti "come sto veramente?"
Lascia che la risposta emerga sia ad un livello emotivo,  ma anche fisico.
Ascoltati.
Lascia fluire ogni pensiero ed emozione.
Rimani in connessione col tuo respiro.

La consapevolezza emerge quando si dimora in uno stato di naturalezza, senza sforzo, senza aspettative e senza giudizio.

Chiudi l esercizio ringraziandoti ( potete immaginare di darvi un affettuoso abbraccio).

Buona pratica 🙏

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📘CONSIGLI DI LETTURA E APPROFONDIMENTI

Nel saggio “La scienza e l'anima. Un'ipotesi sulla coscienza” del 1994, Francis Crick ( famoso per aver ricevuto il premio Nobel per la Medicina nel ’62 per la scoperta della struttura del DNA) afferma che la coscienza esiste e funziona come proprietà di specifici neuroni. La coscienza dell'uomo non è nient'altro che la risultante del comportamento di una miriade di cellule nervose, l'anima è semplicemente un insieme di neuroni. Il suo saggio segno’ un’importante passo evolutivo nel riconoscimento del ruolo centrale della Coscienza del Se’ vista come totalita’ del corpo, delle emozioni e della mente, presentando un nuovo scenario contrapposto a quello fino ad allora sostenuto ( cosiddetto dualismo cartesiano ), che non riconosceva la realta’ della coscienza in quanto non misurabile empiricamente.

Mentre posto nei commenti l’immagine del libro, mi piacerebbe leggere anche il vostro punto di vista a riguardo.

MI PIACE o NON MI PIACE?

Vorrei continuare l’intervento della Prof.ssa Daniela Lucangeli, che ha parlato degli effetti dell’(ab)uso dello smartphone e dei social, sollevando una preoccupazione per le conseguenze che possono emergere dalla dipendenza dopaminergica, ponendo una riflessione sul concetto di LIKE👍 o DISLIKE👎 imposto dai social.

Chi usa i social allena quotidianamente la propria mente a trattenere cio’ e’ piacevole con un pollice su (o doppio tap) e ad evitare cio’ che non piace con il pollice giu (o facendo un gesto di allontanamento sullo schermo).

Questa scelta di trattenere cio’ che ci piace ed evitare cio’ che ci disturba nei social, si riflette anche la nostra vita reale.

Ovvero di fronte ad eventi stressanti, emotivamente difficili, cio’ che facciamo e’ generalmente di evitarli con l’aiuto di qualcos’altro. Mi spiego meglio con degli esempi: scacciamo un momento di noia ( 👎 ) con una abbuffata di patatine (👍), scacciamo la stanchezza (👎) accendendo la TV (👍), scacciamo un rifiuto (👎) facendo shopping (👍), scacciamo la rabbia (👎) con un bicchier di vino (👍). Potrei andare avanti con gli esempi fino a tediarvi, ma provate ad osservare se anche voi siete in questo loop.

Quando meditiamo con le pratiche mindfulness alleniamo la nostra consapevolezza non nel cercare un momento di benessere, non nel creare per forza la quiete, ma ad accogliere quello che c’e’ cosi come e’ senza modificarlo.
Questa e’ la vera conquista che dobbiamo fare !
Abbracciare e stare con la stanchezza, col dolore, con la rabbia, sentirla, provarla, ascoltarla e osservare che col passare del tempo poi perde intensita’, perche’ tutto e’ impermanente.

ESERCIZIO

Oggi proviamo, al meglio che possiamo, di fronte ad un evento di disturbo a starci un po’, provando a radicarci nel flusso del nostro respiro, chiedendoci dove lo percepiamo il disagio? in che parte del corpo? quale pensiero e’ sorto? e come ci sentiamo ora che stiamo provando ad accoglierlo invece che, come al solito, evitarlo?

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IL CELLULARE

Ben ritrovati e Buona Domenica a tutti voi! Come sono andate le vostre vacanze? Già dimenticate? Se è cosi, è probabile che siete nuovamente nella solita routine ( molto probabilmente col pilota automatico inserito). Proprio per questo voglio postare un video con queste motivazioni:
come spunto di riflessione, come spunto di informazione consapevole ,
per utilità nostra e per il bene dei nostri figli.

Il video è di Daniela Lucangeli, professoressa di Psicologia dello sviluppo all’Università di Padova ed esperta di psicologia dell’apprendimento, espone in modo esemplare gli effetti che hanno su di noi l'utilizzo degli smartphone, dei social, che influiscono sulla dopamina e sul nostro ritmo biologico.

PRATICARE LA MINDFULNESS ANCHE NELLA PAUSA ESTIVA.

Che tu stia cercando un momento di relax sulle rive dell'oceano o tra le montagne o di fronte a un lago o sotto l ombrellone in riva al mare, la mindfulness può aiutarti a connetterti con l'ambiente circostante e goderti appieno ogni istante.

"Ovunque tu vada, ci sei già. " j.k.zinn

Auguro a tutti voi buone vacanze e buon ferragosto!

Nella foto: cascate del Rovigo, Firenzuola.

SE RIMANI A CASA 🏡
👇Nei commenti gli esercizi 👇

SE HAI SCELTO LA MONTAGNA ⛰️
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SE HAI SCELTO IL MARE 🌊
👇 nei commenti gli esercizi 👇

VIVERE MINDFULNESS

Lo scopo della pratica meditativa non e’ soltanto quello di fare esperienza di consapevolezza, ma anche portare questa esperienza in ogni nostra azione quotidiana.

Ecco allora che i momenti di pratica informale, ovvero quei momenti in cui portiamo la mindfulness ad un livello pratico e legato alla vita di ogni giorno, diventano fondamentali tanto quanto fare una meditazione.

Per aiutarvi vi riporto qualche esempio per vivere la mindfulness momento dopo momento.

🌿 QUANDO TI SVEGLI
Sii consapevole del tuo respiro e di come si sente il tuo corpo, prima ancora che la tua mente inizi a vagare su tutte le attivita’ da fare prenditi qualche istante per concentrarti sul tuo respiro e fai qualche movimento seduto sul letto di stiramento in cui poni la tua piena presenza mentale al movimenti.

🌿 QUANDO MANGI o BEVI
Porta la tua attenzione solamente a cio che mangi/bevi, senza farti distrarre dal telefono, computer o televisione. Fa in modo che la masticazione sia lenta e lunga ed assapora ogni boccone. In caso sia una bevanda porta i tuoi sensi ad ogni sorso.

🌿 QUANDO CAMMINI
Diventa un osservatore curioso delle cose intorno a te ( come farebbe un bambino ), percio’ percepisci rumori , odori , colori senza cercare di dare nulla per scontato.
Rallenta il passo per avere il tempo di ammirare tutto cio che ti circonda.

🌿 QUANDO FAI UNA PAUSA
Anche per chi non puo’ fare lunghe pause al lavoro, e’ sufficiente anche un minuto o due minuti di Mindfulness, per ricaricarsi e trovare tranquillita’.
Prendi consapevolezza del tuo respiro e radicati in esso e se noti tensioni sul tuo corpo permetti che il respiro si diriga nell’area tesa ed allenti tutti i nervi e i sensi .

🌿 QUANDO ASCOLTI GLI ALTRI
Chiediti se stai ascoltando veramente , in maniera attiva, senza concentrarti su cio che dovrai ribattere oppure sui tuoi pensieri.

🌿 QUANDO SEI SOVRAPENSIERO
Se ti accorgi che la mente sta rimuginando, il miglior modo per tornare alla realta’ e’ concentrasi sui cinque sensi uno dopo l’altro: vista, tatto, udito, gusto e olfatto.

I nostri sensi vanno esercitati ogni giorno e sono i mezzi attraverso i quali sperimentiamo il mondo esterno.
Se manteniamo sempre attiva la "mente del principiante" e un atteggiamento non giudicante e prestiamo la piena presenza mentale con i nostri 5 sensi, ogni momento della realta’ che sperimentiamo diventa puro, perfetto cosi come è.

❓QUANTO TEMPO DEDICHI ALLA PRATICA MINDFULNESS ?
IN QUALI MOMENTI? RIESCI A PRATICARE ANCHE QUANDO IL MOMENTO È SPIACEVOLE?

"Vuoi trovare la verità?
Mangia quando hai fame, bevi quando hai sete, dormi quando hai sonno, sii presente a te stesso, sii semplice e sii sveglio."
Buddha

Ciao, come stai?

A questa domanda generalmente rispondiamo in modo superficiale e talvolta, per rimanere appositamente ad un livello superficiale, capita di rispondere con un "bene, e tu?"

Prova invece a prenderti qualche minuto di intimità e connessione con te stesso/a in un luogo tranquillo e confortevole e chiederti "come stai veramente?"
Lascia che la risposta emerga sia ad un livello emotivo, ma anche fisico.
Ascoltati.
Lascia fluire ogni pensiero ed emozione.
Rimani in connessione col tuo respiro.

La consapevolezza emerge quando si dimora in uno stato di naturalezza, senza sforzo, senza aspettative e senza giudizio.

Chiudete l esercizio ringraziandovi ( potete immaginare di darvi un affettuoso abbraccio).

Buona pratica 🙏

P.s. potete condividere le risposte sotto nei commenti.
www.viveremindful.it

https://youtu.be/aIcGessmjf8?si=DMZQwu1sjL21p_sx

RISVEGLIO (PARTE 2)

Una Mente Risvegliata scopre che ha fatto esperienza del mondo dalla propria prospettiva limitata dai sensi fisici e condizionata da stati mentali mutevoli, considerando come reale e vera la propria realta’.

Come si comporta una mente dopo il risveglio? Con compassione e saggezza. La compassione per gli altri esseri sorge naturale e spontanea, perche’ si comprende il motivo della dualita’ che nasce dall’ego e il concetto di separazione che ce’ fra noi e gli altri esseri.

Ad esempio, diventa facile capire perche’ le persone litigano se hanno idee diverse, o perche gli stati nel mondo sono in guerra tra loro. In tutti i casi in cui ce’ una scissione, cè una polarizzazione delle posizioni, senza incontro.

Attraverso le pratiche Mindfulness lavoriamo con il concetto di non attaccamento alle idee ed emozioni e con la sospensione del giudizio. Diventiamo buoni osservatori coltivando un atteggiamento aperto e imparando che le prospettive del mondo SONO INFINITE.

Guardiamo ad esempio la natura:
i cani odono gli ultrasuoni che il nostro apparato uditivo non è in grado di percepire e una intera fetta della realtà ci viene negata!
gli insetti si orientano con le correnti d’aria che noi non riusciamo a percepire!
alcuni uccelli si orientano con i campi elettromagnetici e attraversano interi continenti , mentre noi ci perdiamo tra le vie della città se non abbiamo google map!
Un pappagallo vede 1000 colori in piu di noi, mentre il nostro occhio percepisce solo determinate frequenze d’onda!

Quindi la natura intera ci insegna che non esiste una sola realtà e altri esseri sono in grado di vedere fette di mondi che non conosceremo mai.

Tuttavia, continuiamo a vivere pensando che la nostra realtà sia unica e vera…