Paolo Curtaz

@paolocurtaz


Scrittore e teologo, cercatore di Dio, inquieto per grazia.

Paolo Curtaz

23 Oct, 07:46


Vegliare in attesa della venuta del Signore. Quella definitiva nella gloria, certo ma, anche, quella quotidiana: la sua presenza nel nostro cuore, nella nostra anima. Vegliare perché la vita appesantisce il cuore, offusca lo sguardo interiore, lo sappiamo bene. E oggi con tutte le distrazioni, il caos, la confusione, il rischio, diventa difficile anche solo l’accorgersi di avere un’anima. Fa bene il Signore a richiamare alla vigilanza. Ovviamente parla degli altri, dei tanti senza-Dio che incontriamo. Io, modestamente, con fatica ma ci provo a vegliare. Così deve avere pensato Pietro, rassicurato di essere da tempo nel gruppo dei discepoli. Tenero… E il Signore richiama lui e noi ad una verità scomoda: proprio noi che abbiamo ricevuto di più, che abbiamo conosciuto la bellezza delle Parola rischiamo di addormentarci, di sederci, di abituarci. Se l’invito a vegliare è per tutti, per noi è molto più forte e vincolante. Ci è stato dato tanto perché portiamo molto frutto, ricordiamocelo.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 12,39-48

Paolo Curtaz

22 Oct, 07:23


Stiamo pronti, come i servi che aspettano il ritorno del padrone, che aspettano alzati durante la notte. Stiamo pronti: non lasciamoci scoraggiare dalle tante cose che dobbiamo fare o dalle delusioni della vita o dalle distrazioni del nostro mondo sazio e disperato che ci propone di entrare nel paese dei balocchi. Stiamo pronti: perché ci vuole un attimo per essere travolti dalle tante cose da fare, dalla quotidianità. Stiamo pronti, perché la vita che abbiamo è una sola e possiamo davvero gettarla alle ortiche abituandoci al basso profilo. Stiamo pronti perché il Signore viene quando meno ce lo aspettiamo, bussa alla porta del nostro cuore con costanza ma se la nostra vita è travolta dal rumore dell’anima non riusciamo ad ascoltarlo. Stiamo pronti per quando verrà alla fine del nostro percorso di vita, iniziato qui e che mai finirà, per non lasciarci sorprendere come se Dio non fosse o non fosse il presente. Stiamo pronti: pregando, meditando, interrogandoci sulla vita, vivendo con quanta maggiore intensità possibile ogni minuto di vita che ci è regalato. Stiamo pronti, il Signore viene.
@paolocurtaz

📝Commento al #vamgelodelgiorno: Lc 12,35-38

Paolo Curtaz

21 Oct, 07:28


Gesù approfitta della domanda per richiamare i due fratelli, e noi, ad una scomoda verità: la bramosia ci domina. Il desiderio di possedere, di controllare, di contenere. Un desiderio senza argine, folle, bulimico. Possedere denari, oggetti preziosi, cose di cui vantarsi, farsi notare, farsi vedere, suscitare interesse, invidia. Ma, anche, possedere e controllare persone. Mogli, mariti, figli, genitori. La cupidigia rischia di infettare la nostra visione del mondo. Di sprofondarci nell’ansia, nell’insonnia, nella preoccupazione. Meccanismo subdolo, quello del possedere. Non ho mai incontrato nessuno né mai incontrerò, che mi dicesse esplicitamente di vivere per accumulare. Abbiamo sempre mille giustificazioni: uno standard di vita più elevato, la vecchiaia, gli imprevisti… E va bene, ci sta. Gesù non è un pauperista, non ce l’ha con i ricchi, non è invidioso. Ci ammonisce: attento, discepolo, la ricchezza promette ciò che non può mantenere. La felicità. Dio solo colma il nostro cuore. Dio solo.
@paolocurtaz

📝Commento al #vangelodelgiorno: Lc 12,13-21

Paolo Curtaz

20 Oct, 07:22


Sia tempo di condivisione e di ripensamento, questo Sinodo che sta riflettendo sul nostro camminare insieme. Non pratica burocratica ma desiderio profondo di restituire al mondo un Vangelo accessibile e credibile. Senza cercare di rispolverare improbabili glorie, ma luce necessaria a dire di Dio.Per dire al mondo e ad ogni uomo: sei amato.
@paolocurtaz

📝 Commento completo al #vangelodelladomenica: https://bit.ly/commento_20ottobre

Paolo Curtaz

19 Oct, 07:06


A volte ci vergogniamo di Dio, davanti agli altri stiamo bene attenti a rimarcare il fatto che sì, siamo credenti e praticanti, anche cattolici… però. E passiamo il tempo a fare distinguo, a mettere i trattini alle “t” e gli occhielli alle “g”, a far vedere che, insomma, certe cose proprio non le capiamo e le condividiamo. Intendiamoci: la Chiesa stessa, al suo interno, prevede che ci siano delle opinioni diverse, dei modi diversi di vedere le cose, ovviamente. Ma negare che Dio ci ama, che ci ha cambiato la vita, che il Vangelo ci porta verso la pienezza, che possiamo amare perché appare fuori moda alla (sciocca) logica del mondo, è imperdonabile, una bestemmia che nega l’azione dello Spirito in noi e nella storia. Lasciamo parlare il cuore, se ci troviamo ad essere confrontati sulla nostra fede, parliamo della nostra esperienza, non delle teorie, non delle opinioni da salotto. E sarà lo Spirito, di cui riconosciamo l’azione, a parlare sulle nostre labbra.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 12,8-12

Paolo Curtaz

18 Oct, 07:48


Con gioia oggi la Chiesa ricorda san Luca evangelista, discepolo di Paolo di Tarso, nativo di Antiochia e riconosciuto come autore del terzo vangelo. Un grandissimo. La Chiesa, nella sua saggezza, ci propone di festeggiare la memoria dei santi, di sentirli vivi accanto a noi, di pregare insieme a loro e di imitare la loro vita e la loro ricerca spirituale. Luca lo conosciamo bene anche se corriamo sempre il rischio di mettere i santi dentro le nicchie… e di lasciarceli! Scordandoci il fatto che sono state persone reali, che hanno vissuto le loro emozioni, i loro sentimenti, i loro fallimenti, la ricerca interiore con passione e forza. Luca aveva un carattere, una storia, una famiglia, dei sogni e, ad un certo punto, ad Antiochia, nella terza città più popolosa dell’antichità, ha incontrato Saulo di Tarso che parlava di un ebreo vissuto a Gerusalemme che predicava il vero volto di Dio. Non sappiamo come sia andata ma dalle pagine del vangelo emerge chiaramente lo stato d’animo e il temperamento del grande Luca. Abituato ad un cielo abitato da rissose divinità pagane, Luca deve essere rimasto profondamente colpito e ammirato dal volto misericordioso e compassionevole del Dio predicato da Gesù. E questa misericordia emerge in tutta la vita di Luca e nel suo splendido vangelo…
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 10,1-9

Paolo Curtaz

17 Oct, 07:48


Continua come un fiume in piena, il Signore. L’invito a pranzo del fariseo si è trasformato in una lunga e puntuale disanima sulle incongruenze e le contraddizioni, le storture e le assurdità degli uomini di fede di ieri e di oggi. Di noi uomini di fede. Dall’ipocrisia dell’osservanza esteriore dei precetti, all’abitudine di ingigantire problemi piccoli per nascondere quelli grandi, all’assumersi il ruolo di avvocati di Dio, alla persecuzione (santa e sempre giustificata) di coloro che non la pensano come noi, Gesù è brutale nella sua franchezza. Un discorso duro, il suo, certo, che dovrebbe spaccare qualche crosta, scuotere qualche anima. E invece… Il risultato è una contrapposizione frontale: il mite falegname fattosi profeta diventa acerrimo nemico da eliminare. Non facciamo anche noi così? Invece di accogliere come monito quanto ci viene detto svalutiamo e ridicolizziamo chi ce l’ha detto? Chiediamo davvero un cuore capace di mettersi in discussione. Alla luce dell’amore di Dio che vuole per noi il bene.
@paolocurtaz

📝Commento al #vangelodelgiorno: Lc 11,47-54

Paolo Curtaz

16 Oct, 06:50


È del tutto evidente che Gesù non ami la falsità e l’ipocrisia. Non mi sembra difficile da capire e per chi fa finta di non capire, Gesù interviene con una certa forza per ricordarlo in maniera piuttosto decisa… Anche con noi. Il rischio di diventare dei sepolcri imbiancati, suntuose tombe di famiglia piene solo di putridume, è sempre in agguato, specie in chi, come noi, ha una buona vita di fede e ci tiene a mantenerla. Ma, si sa, il peccato e l’errore sono sempre in agguato e ci teniamo, quanto ci teniamo! alla nostra immagine pubblica. Allora, lo dimostrano periodicamente gli incredibili scandali che coinvolgono uomini di Chiesa in situazioni drammatiche, si mantiene l’apparenza ad ogni costo, scordando quella che è la sostanza. Non importa se siamo dei peccatori, o quanto lo siamo, l’importante è essere consapevoli di esserlo, agire per lasciarci perdonare, per cambiare, per rinascere. L’importante è scavare e lasciarci scavare dalla Parola, anche quando tocca un po’ di melma, sciacquata via dal fiume del perdono di Dio… Lasciamoci scuotere dal rimprovero del Maestro e siamo onesti fino in fondo, almeno con lui!
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 11,42-46