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Paolo Curtaz

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Scrittore e teologo, cercatore di Dio, inquieto per grazia.

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Benvenuti nel canale Telegram di Paolo Curtaz, uno scrittore e teologo appassionato, sempre in cerca di Dio e costantemente inquieto per grazia. Paolo Curtaz condivide con i suoi seguaci pensieri profondi, riflessioni spirituali e ispirazioni quotidiane. Se sei interessato alla ricerca della spiritualità, alla teologia e alla crescita personale, questo canale è perfetto per te. Paolo Curtaz ha una vasta esperienza nel campo della religione e condivide il suo sapere attraverso una varietà di contenuti coinvolgenti. Unisciti a noi per esplorare insieme il cammino verso la conoscenza e la comprensione divina. Iscriviti ora e inizia il tuo viaggio spirituale con Paolo Curtaz!

Paolo Curtaz

30 Jan, 08:35


Oggi siamo invitati a fare due cose: anzitutto a testimoniare la nostra fede come una fiamma che viene posta in alto, nel lampadario e non viene nascosta sotto lo sgabello. Non si tratta di fare propaganda a Dio o di girare con grandi croci appese al collo, ma di essere accesi. Possiamo illuminare solo se noi per primi siamo contagiati dalla fiamma divorante che è Cristo! E per farlo siamo chiamati a giudicare noi stessi e le persone che ci stanno accanto con uno sguardo benevolo, di compassione, di misericordia, di tenerezza. Con la misura con cui misuriamo saremo misurati. Ed è una pessima testimonianza dirci cristiani e vivere con durezza, senza comprensione, con insofferenza e rabbia! Meglio tacere, meglio smettere di essere cristiani piuttosto che infangare il vangelo con la nostra poca coerenza… La Parola seminata nei nostri cuori e germogliata porti frutti di luce e di tenerezza, di ascolto e di perdono, di testimonianza gioiosa della nostra appartenenza cristiana. Solo così potremo tornare ad essere credibili quando parliamo di Gesù: ascoltando e vivendo ciò di cui stiamo parlando!
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Mc 4,21-25

Paolo Curtaz

29 Jan, 08:32


Come reagiamo davanti all’ascolto della Parola di Dio? L’evangelista Marco ci dice che la fede nasce come risposta alla Parola che Dio ci rivolge, anzitutto attraverso i vangeli. Ma come accogliamo questa Parola? La conosciamo poco e male, pensiamo che abbia a che fare con la vita morale, che insegni cose giuste e buone, ma nulla di più. Spesso, molto spesso, non abbiamo mai nemmeno letto per intero un vangelo e lo troviamo incomprensibili. E, bisogno dolorosamente ammetterlo, i luoghi in cui potremmo approfondire la Parola, l’omelia domenicale, ad esempio, spesso non aiutano ma complicano ancora maggiormente la comprensione del vangelo! Ma se davvero credessimo che in quella Parola si trova il segreto della nostra vita, la lettera d’amore che Dio mi rivolge, non faremmo di tutto per accoglierla e capirla? Dio semina con abbondanza la sua Parola, anche se il nostro cuore è sassoso e duro, sa che la Parola può perforare la nostra resistenza e sbocciare. Viviamo allora con costanza, non lasciamo che la pigrizia o le angosce della vita strappino il germoglio di fede che cresce in noi…
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Mc 4,1-20

Paolo Curtaz

28 Jan, 08:36


Sono giunti da Nazareth i suoi familiari per portarlo a casa. Le notizie del giudizio da parte degli inviati da Gerusalemme nei confronti del loro familiare, giudicato indemoniato e pazzo, è arrivato fin nei cortili della piccola Nazareth… e cercano di convincerlo a tornare indietro, perché è fuori di sé, è fuori di testa. Eppure Gesù si rifiuta di cedere a questo ricatto, anche se hanno portato la madre per convincerlo. Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, cioè su di noi che ci sediamo attorno al Signore per raccogliere le sue parole, che lo seguiamo, che lo ascoltiamo. Veniamo guardati nel profondo e il Signore vede in noi una nuova famiglia, vede in noi una nuova possibilità di comunità. A volte non siamo fortunati con le nostre famiglie di origine e con le nostre relazioni, ma in Gesù possiamo costruire una nuova famiglia, una nuova umanità, un nuovo inizio, ogni giorno. Anche oggi.
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Mc 3,31-35

Paolo Curtaz

27 Jan, 08:39


Stupisce ed emoziona ancora una volta questo Gesù che tenta di convincere gli scribi sul valore della sua missione. Scribi venuti appositamente da Gerusalemme, che conoscono bene la Scrittura, che ne studiano ogni interpretazione e sfumatura e che, pure, sono talmente ciechi da non vedere cosa sta succedendo davanti ai loro occhi. E invece di ignorarli, cosa più che legittima visto il tenore delle loro risibili accuse! Gesù cerca di argomentare, di stare al loro piano, di convincerli attraverso il ragionamento che usano per misconoscere l’opera del Nazareno. Imparassimo da Gesù ad essere accoglienti e tolleranti con chi, spesso in maniera grossolana e inopportuna, critica la fede e la Chiesa! Imparassimo da lui, noi, suoi discepoli, ad avere talmente a cuore la salvezza di ogni uomo (e la nostra) dall’inventarci parole e percorsi per invitare tutti a superare le resistenze e i dubbi. Ma, ammonisce Gesù, quando siamo davanti ad ogni possibilità, ad ogni luce della ragione e, nonostante questo chiudiamo con ostinazione il nostro cuore alla verità, neppure lo Spirito Santo è in grado di perforare la nostra corazza per farci incontrare lo splendore di Dio!
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Mc 3,22-30

Paolo Curtaz

26 Jan, 07:30


Oggi si compie la salvezza, la liberazione, la consolazione.Oggi è il tempo di Dio.Oggi il Signore è qui.Oggi puoi scoprire di essere amato, a prescindere, senza condizioni, e di poter amare. (..) Ditelo in giro.Dite di Dio.
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📖 Commento al #vangelodelladomenica:
https://bit.ly/commento_26gennaio

Paolo Curtaz

25 Jan, 07:38


È l’unico santo di cui celebriamo la conversione: è l’unico discepolo la cui conversione, il cui cambiamento, ha segnato il corso della Storia e se oggi celebriamo questo cambiamento è perché ha avuto delle conseguenze enormi su ciascuno di noi. Paolo, accogliendo il Vangelo, ha davvero, cambiato il destino e il volto della prima comunità nascente: l’ha come costretta ad uscire dal piccolo gruppo autoreferenziale in cui rischiava di sprofondare, per far diventare il cristianesimo la profezia per ogni uomo, giudeo o pagano che fosse. Così oggi ricordiamo questa cosa molto semplice: la mia conversione, il mio percorso di fede, le mie scelte, hanno una risonanza, una ricaduta sulle future generazioni. Chissà che fra qualche decennio, fra qualche secolo, qualcuno si accosterà a Cristo grazie alla nostra fede, al nostro cammino, a questa nostra giornata!
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Mc 16,15-18

Paolo Curtaz

24 Jan, 08:49


Non basta il prestito di una barca: il Maestro ha desiderio di avere accanto a sé uomini e donne con cui condividere un percorso, con cui vivere un’esperienza nuova ed entusiasmante. Prega e li chiama a sé, è sua l’iniziativa, vuole che stiano con lui, che lo aiutino a predicare il Regno che, guariti e redenti, sappiano guarire e consolare. Marco riporta il nome di dodici fra loro, come il nuovo Israele costituito da dodici tribù. Lo fa sottolineando le differenze fra i discepoli, di censo, di cultura, di carattere. Questa è la Chiesa immaginata dal Signore: uomini e donne che non si sono scelti, che sono stati scelti per fare esperienza di Dio, per dire di Dio alle persone. Non un club di bravi ragazzi ma l’esperienza bruciante di una vita comune possibile, profezia per un mondo nuovo, pagina pubblicitaria per il Regno. A questo siamo chiamati, se lo vogliamo.
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Mc 3,13-19

Paolo Curtaz

31 Dec, 08:41


Ultimo giorno dell’anno: è tempo di fare dei bilanci. Stanotte molti aspetteranno il 2025 in compagnia, con gli amici, brindando all’arrivo del nuovo anno con l’intima speranza che possa essere migliore di quello appena trascorso. Possiamo giudicare la nostra vita da molti punti di vista: dai successi lavorativi, dalle relazioni che abbiamo intessuto, dalle esperienze positive che abbiamo fatto. La Chiesa, birichina, ci propone di giudicarla dal di dentro, dal punto di vista di Dio. Gli eventi, lo sappiamo, si susseguono più o meno uguali; ci sono degli anni più fortunati ed altri meno, alcuni passati in gioia e letizia ed altri segnati dalla malattia e dal lutto: è inevitabile che sia così. Una vita non si giudica dai risultati concreti ma dal desiderio di amare. Saremo giudicati sull’amore, sulla capacità concreta di porre dei gesti di comunione, di benevolenza, di perdono, l’amore concreto, quello che riusciamo a dare attraverso e nonostante i nostri limiti. Portiamo in noi un infinito desiderio di bene che difficilmente realizziamo, ma se non ci scoraggiamo, se riusciamo a farlo crescere giorno per giorno, riusciremo a vivere una vita davvero significativa.
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Gv 1,1-18

Paolo Curtaz

30 Dec, 07:51


Conosce bene Simeone, con lui condivide la passione per la Legge, l’amore verso Dio e l’età avanzata. Lo ha visto fermarsi a parlare con quella giovane coppia, Anna, la vedova, e si avvicina. Ascolta cosa sta dicendo Simeone, vede quel bambino e anch’essa si unisce alla lode e alla benedizione. Simeone e Anna, la parte antica di Israele che ha saputo custodire l’attesa, ora riconoscono il compimento delle promesse. Anche noi siamo figli e nipoti di uomini e donne che con passione hanno cercato e amato il Signore. E ci avviciniamo per vedere, per capire, per aprire anche il nostro cuore allo stupore. Così si trasmette la fede: per contagio, da bocca a orecchio, da cuore a cuore. Siamo figli di una grande promessa, eredi di grandi eventi ma sta a noi, ora, scoprire chi sia veramente quel bambino che ci è stato dato.
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 2,36-40

Paolo Curtaz

29 Dec, 08:31


Vuoi essere di aiuto al tuo coniuge, il tuo compagno, la tua compagna? Educare tuo figlio? Avere un rapporto corretto con i tuoi genitori?Pensa alla tua anima, non alla loro. Converti il tuo cuore, senza aspettare che siano gli altri a cambiarlo.Coltiva la tua relazione con Dio, trova il tuo percorso, segui la tua luce.Indaga, discetti, confrontati. Ma alla luce della Parola.Allora tutto acquista la giusta forma. E diventi libero di amare.Ecco.
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📝 Commento al #vangelodelladomenica: https://paolocurtaz.it/2024/12/anzitutto-commento-di-domenica-29-dicembre/

#vangelodelgiorno

Paolo Curtaz

28 Dec, 08:20


Muoiono, i bambini di Betlemme. Inconsapevoli, vengono strappati dalle braccia delle madri e uccisi nello strazio e nella confusione. Erode ha dato l’ordine, accecato dalla sua paura, inferocito dalla sua insaziabile sete di potere, spaventato dall’annuncio di quegli stranieri che hanno parlato di un nuovo re. E ancora una volta, nel suo crudo (e benefico) realismo, la liturgia ci strappa dal divano e dai preparativi per il nuovo anno e ci richiama alla lotta ancora non sopita fra luce e tenebre, fra innocenza e malvagità. Come non pensare ai bambini morti sotto le bombe? O venduti e sfruttati? O abusati? Come non pensare ai tanti Erode che ancora sbranano e uccidono senza porsi limiti? Ma, e questo ci fa sobbalzare, la Chiesa da sempre celebra quegli innocenti come martiri, testimoni della fede, uccisi in odio alla fede. No, Dio non ferma la mano omicida che dovremmo fermare noi, e si schiera dalla parte dei perseguitati, facendosi perseguitare. Ecco chi è il vero Dio che, subito, ci destabilizza. Il nostro non è il Dio che ferma i carnefici, ma che si unisce alle vittime. E io, da che parte voglio stare?
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Mt 2,13-18

Paolo Curtaz

27 Dec, 08:42


Ieri Stefano, oggi Giovanni, l’apostolo, colui che è volato in alto, colui che ha penetrato il mistero più degli altri. La tradizione ha identificato il quarto evangelista con l’apostolo. Oggi siamo investiti da una ventata di Pasqua in questo clima natalizio! Ieri abbiamo riflettuto sul significato del mistero della croce, rappresentato dalla morte di Stefano, oggi fissiamo lo sguardo sulla Pasqua nel vangelo in cui Giovanni vede e crede. Se celebriamo quel bambino, se in lui riconosciamo il figlio di Dio è perché lo abbiamo ascoltato, lo abbiamo visto appeso e lo riconosciamo risorto. Celebriamo Natale perché crediamo nella resurrezione! È pieno di resurrezione il Natale, pieno di speranza, pieno di sguardo che scruta l’altrove. Giovanni apostolo ci invita a vedere quel bambino e a riconoscere nei suoi occhi le profondità del mistero, la presenza stessa di Dio. Giovanni è l’apostolo che più di ogni altro è riuscito a leggere la realtà con uno sguardo di fede. Davanti ad una tomba vuota l’apostolo crede, davanti ad un neonato piangente riconosciamo il grande progetto di Dio sull’umanità. Dio decide di venire in mezzo a noi, di farsi uomo, di raccontarsi. Per accoglierlo, per riconoscerlo, necessitiamo di uno sguardo profondo, della capacità di guardare con il cuore, come fa Giovanni. L’essenziale è invisibile agli occhi…
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Gv 20,2-8

Paolo Curtaz

26 Dec, 09:20


Oggi ricordiamo la figura di Stefano, il primo discepolo cristiano che ha reso testimonianza al Signore fino in fondo, testimoniando la fede con il sangue…Che stridore, amici! Ieri abbiamo ricordato la nascita del Signore Gesù, oggi ricordiamo la nascita al cielo del primo discepolo, ucciso a causa della sua fede. Strano giorno in cui ricordare un martire! Non disturba la nostra quieta visione del Natale, la nostra placida digestione questa festa? Non contraddice le belle emozioni che abbiamo provato durante la notte santa mentre ascoltavamo i canti tradizionali? Sì, certo, e tanto. E meno male. La Chiesa nella sua millenaria saggezza, vuole ricordarci che la venuta di Dio si consuma in un clima di tensione, di violenza, di tenebra. È pieno di sangue il Natale che abbiamo riempito di zucchero! È pieno di contraddizione, questo figlio segno di contraddizione, questa luce che viene senza che le tenebre la accolgano. L’umanità non ha fatto una grande figura la prima venuta di Cristo! Chi lo ha accolto? Poche persone, i poveri e gli sconfitti. I sacerdoti del tempio, invece, e i potenti, hanno subito considerato Dio come un pericoloso concorrente. E hanno deciso di eliminarlo. È pieno di sangue il Natale che abbiamo riempito di zucchero! Ricordiamocelo, quando roviniamo il Natale scordandone il significato profondo…
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Mt 10,17-22

Paolo Curtaz

24 Dec, 09:08


È tempo, è giunta l’ora, ed è questa, di creare un argine ai nostri pensieri, di avere il coraggio di fermarsi almeno dieci minuti davanti al mistero di questo Dio che viene. Quanto Natali abbiamo celebrato? E quanto, ancora, rischiamo di dimenticare il festeggiato? Bello potersi trovare, bello avere speranza, bello fare e ricevere regali. Ma bello soprattutto dire del bene di quanto Dio sta facendo intessendo la sua Storia d’amore nelle nostre piccole storie. Fare come Zaccaria che, dopo nove mesi di silenzio forzato, ha imparato a vedere oltre. Imparassimo a tacere almeno un poco per accogliere e riconoscere l’opera di Dio in noi e accanto a noi! Prepariamoci, allora, benedicendo anche noi Dio, cioè dicendo del bene, riconoscendo il bene, operando il bene. Ci avviamo a celebrare ancora, qui e oggi, lo stupore di un Dio che diventa uomo, affinché l’uomo diventi come Dio.
Per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza. Perché tutti abbiamo urgente bisogno di essere salvati, non scherziamo. Ma per poter essere salvati occorre prima ammettere di esserci perduti, di non essere capaci, da soli, di trovare il tesoro nascosto, di dare senso profondo e compiuto alle nostre irrequiete e irascibili vite, di fiorire. E così appare il mondo in questo ennesimo Natale: perso, ma inconsapevole di esserlo per davvero. Così mettiamo fra parentesi le nostre paure profonde, e ci stordiamo di canti da pelle d’oca, luci e tante tante illusioni. Mentre la salvezza si rende accessibile, a portata di mano, basta alzare lo sguardo. Vengano i Giovanni Battista e farci conoscere la salvezza, vengano a scuoterci dai nostri stucchevoli buonismi, per portarci a contemplare l’inaudito di un Dio che diventa accessibile, che si fa fragile neonato consegnato alla nostra indifferenza. Poche ore: è tempo di partire, è tempo di metterci in strada.
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 1,67-79

Paolo Curtaz

23 Dec, 08:33


Obbedisce, Zaccaria. Era l’ora. Aveva tentennato, davanti all’angelo. E l’angelo si era piuttosto irritato di quel ritardo nel rispondere. Ma, ora, ha capito la lezione. Non è nessuno. Anche se fa parte della classe sacerdotale. Anche se è rispettato per la sua devozione e il suo zelo. Non è nessuno. Tantomeno un maschio che detta le regole. O che si specchia con orgoglio nei lineamenti del figlio. Che vede continuare il proprio nome lungo i secoli. È solo uno che è stato zittito. E ora, quando Elisabetta lo richiama all’obbedienza di Dio, lui accetta. Stravolge le regole, certo. Dove si è mai visto un bambino che non porti il nome di un famigliare (maschio)? Ma Zaccaria, anche se vecchio, anche se lento, ora sa, ora ha capito. Che importa la discendenza? Che importa l’onore? Qui c’è in ballo la salvezza. Si arrende, infine. Cede. E la lingua si scioglie, ora la sua voce torna a farsi udire. Solo se la nostra vita si ritrova in Dio trova senso. Solo se la facciamo coincidere con la benevola volontà divina riusciamo a dire parole nuove. Bravo Zaccaria, che hai finalmente osato. Insegnaci ad osare ora che arriva il Messia.
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 1,57-66

Paolo Curtaz

01 Dec, 08:16


La vita porta con sé affanni, preoccupazioni, cose da fare, problemi da risolvere, ovvio. Ma non possono occupare tutto il nostro spazio interiore, non posso avvelenare tutto quello che siamo. E questo lo possiamo fare solo alzando lo sguardo.Rientrando in noi stessi. Dando spazio all’anima che brilla in mezzo alle tenebre.
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📝 Commento completo al #vangelodelladomenica:
https://bit.ly/commento_01dicembre

Paolo Curtaz

30 Nov, 08:08


Concludiamo il mese di novembre, all’inizio del tempo di avvento, facendo memoria di Andrea, apostolo e fratello di Pietro, di Betsaida in Galilea. Oggi la Chiesa si rallegra per uno dei suoi figli, l’apostolo Andrea; in particolare la Chiesa greca che in Andrea vede il proprio evangelizzatore. Nato a Betsaida, sulla riva del lago di Tiberiade, discepolo del Battista, Andrea fu uno dei primi a seguire il Signore e fu lui a portare Pietro, suo fratello, dal Rabbì di Nazareth. È bellissimo ricordare la storia e la fede di questi uomini che hanno conosciuto e vissuto col Signore Gesù, che ne hanno condiviso le gioie e le pene, che hanno ascoltato direttamente dalla sua bocca le parole che oggi ci scaldano il cuore, che lo hanno seguito sotto la croce e lo hanno testimoniato risorto. Persone come noi, con le loro incertezze, i loro dubbi, le loro fatiche, le loro speranze. Persone come noi, non eroi o superuomini dotati di strani poteri. Andrea aveva un famiglia, un lavoro, dei progetti e l’incontro con Cristo sconvolse la sua vita. Un antico testo apocrifo ci dice che fu lui a convincere Giovanni a scrivere il quarto vangelo! Chiediamo ad Andrea, oggi, di vivere il tempo di avvento con la stessa passione con cui seguì prima il Battista e, in seguito, il Signore Gesù e che ci aiuti a condurre molti fratelli al Signore, come egli seppe fare con Pietro.
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📝 Commento al #vangelodelgiorno: Mt 4,18-22

Paolo Curtaz

29 Nov, 08:29


Possiamo avere uno sguardo sulla realtà approssimativo e superficiale, farci condurre dalle emozioni, spesso negative, lasciare che siano altri a condurre la barca della nostra vita. Oppure scegliere quale sguardo avere, decidere da che parte stare, capire. Siamo ormai abituati e rassegnati a lasciar scegliere agli altri: ci lamentiamo del frutto sul nostro piatto che altri hanno raccolto per noi ma abbiamo disimparato a guardare gli impercettibili segni dell’albero che cresce e produce. Sì: viviamo tempi difficili, a tratti incomprensibili e spaventosi, ma il Maestro ci insegna ad alzare lo sguardo, a non rassegnarci, a non cedere al vittimismo e al catastrofismo, ad avere una chiave di lettura di quanto accade. E questa chiave di lettura rimane la Parola, accolta, amata, meditata, che non passa, che illumina ogni evento, che orienta ogni scelta. Una Parola che rimane cui attingere verso la pienezza della luce.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 21,29-33

Paolo Curtaz

28 Nov, 08:50


Il tempio sarà distrutto e così la città di Gerusalemme, e i discepoli saranno perseguitati e, a completare il quadro a tinte fosche, Gesù parla di angoscia, di persone morte di paura, di potenze dei cieli sconvolte… Usando un linguaggio pieno di immagini e di iperboli, Gesù descrive quella che è la situazione in cui anche oggi ci veniamo a trovare, fatta di ombre e luci, di paura per il futuro, di guerre, di crisi. Ma, e questo è ciò che rimane, conclude il suo discorso rivolto a noi discepoli: quando cominceranno ad accadere tutte queste cose risollevatevi e alzate il capo perché la vostra liberazione è vicina. Non dobbiamo salvarci dalla disgrazie ma nelle avversità, non auspicare un ipotetico mondo senza fratture ma sanare quelle fratture con l’amore che ci viene da Cristo, non lasciarci prendere dallo sconforto ma aiutarci gli uni gli altri a sollevare lo sguardo per guarda oltre l’orizzonte. E vedere un Dio che sorride e salva.
@paolocurtaz

📝Commento al #vangelodelgiorno: Lc 21,20-28

Paolo Curtaz

27 Nov, 08:18


È un mistero che ci lascia interdetti e spaesati… come può l’uomo essere così violento? E prendersela, in particolare, con le persone più miti? Eppure così è successo, anche nella storia del cristianesimo, punteggiata da momenti di feroce persecuzione. E oggi è uno di questi momenti, un tempo delicato in cui la fede nel Nazareno è diventata quella più osteggiata e perseguitata nel mondo. Purtroppo anche i cristiani, nel passato, sono stati feroci persecutori, tradendo lo spirito del Vangelo, rinnegando il messaggio del Signore Gesù. Ma, ora, siamo noi dalla parte dei perseguitati. In alcuni paesi il fatto stesso di frequentare una messa diventa un rischio di morte! Eppure, come bene diceva Tertulliano, il sangue dei martiri è seme per nuovi cristiani. Quasi sempre la nostra appartenenza al cristianesimo è tranquilla e l’unico rischio che corriamo è qualche presa in giro per il fatto di essere dei bigotti o dei baciapile. Ma, Dio non voglia, è possibile che un giorno dovremo rendere a Cristo una testimonianza più forte. Chiediamo, da ora e ogni giorno, di avere in noi la fede dei martiri, la passione dei santi, il fuoco interiore che ci permetta di mettere il vangelo al di sopra di tutto!
@paolocurtaz

📝Commento al #vangelodelgiorno: Lc 21,12-19

Paolo Curtaz

26 Nov, 08:22


Siamo vicini alla fine del mondo. Basta guardarsi intorno: guerre, malattie, inquinamento, soprusi, violenze… è davvero vicina la fine dei tempi. Bella scoperta! È da quando esiste l’uomo che è iniziata la fine del mondo. È dal giorno della nostra nascita che abbiamo iniziato a morire… Ma, e questa è la buona notizia del cristianesimo, più che alla fine del mondo siamo chiamati a guardare al “fine” del mondo, a guardare, cioè, a cosa sia questo pezzo di storia che stiamo faticosamente vivendo, che cerchiamo di tessere. Molti, ciclicamente, anche fra noi cattolici, tirano fuori un qualche segno definitivo, una qualche profezia catastrofica che dovrebbe spingerci alla conversione. E vai con le apparizioni, con i segni, con i prodigi, così, tanto per spaventare le persone. Come se lo spavento avesse mai davvero convertito qualcuno! Gesù ci ammonisce: non date loro retta. Non diamo retta, teniamo retta, piuttosto, la nostra strada verso la pienezza. Per noi la “fine” e il “fine” coincidono: questo mondo non precipita nel caos ma fra le braccia di Dio che ancora ha una parola di bene sull’Universo. Animo!
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 21,5-11

Paolo Curtaz

25 Nov, 08:08


Quanto è importante l’elemosina nella vita del credente! In tutte le religioni esiste una forma di assistenza alle persone povere e tutte considerano importante occuparsi di quanti, più sfortunati di noi, faticano ad andare avanti. Ma la novità della proposta cristiana sta tutta in questo piccolo quadretto descrittoci da Luca: l’autenticità. L’elemosina, cioè, è finalizzata alla conversione di chi la fa, non di chi la riceve. Paradossalmente possiamo spogliarci di tutto, coprire d’oro i poveri ma quel gesto, se fatto con arroganza, con ostentazione, con spirito di vanagloria finisce col diventare vano e controproducente. Gesù non si sofferma sul gesto dei ricchi che, probabilmente, offrono ingenti somme al tesoro del tempio ma, piuttosto, nota le poche monete date dalla vedova. Gesù stesso spiega la differenza: lei dà del necessario mentre loro danno del superfluo. Condividere è essenziale, anche poco, purché non sia del superfluo, dato per lavarci la coscienza, perché smossi dalle emozioni. L’elemosina è scelta meditata, fatta per manifestare la vicinanza ai fratelli e, aggiungono i padri della Chiesa, per ottenere il perdono dei peccati.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 21,1-4

Paolo Curtaz

24 Nov, 07:57


Alla fine di questo anno liturgico, salutando l’evangelista Marco, celebriamo il nostro re.Questo re.Che ci porta alla verità di noi stessi, non certo a conquistare il mondo.Che ci porta a Dio, non a inebriarci di potere.E siamo qui, se ancora lo vogliamo, a dirci suoi discepoli.Tu sei re? Sì, Signore. Lo credo. Lo voglio.Tu sei il mio re.
@paolocurtaz

📝Commento al #vangelodelladomenica: https://bit.ly/commento_24novembre

#vangelodelgiorno

Paolo Curtaz

23 Nov, 08:54


Dio è Dio dei morti quando lo trasciniamo nelle nostre piccole e aspre dispute teologiche. Lo è quando mettiamo la regola prima della sostanza, quando confondiamo le acque per piegare Dio alla nostra volontà, quando pensiamo di essere noi i detentori della fede, gli autorevoli interpreti della volontà divina… Così la fede si piega all’ideologia, che è il tentativo di giustificare una nostra presa di posizione preconcetta. I sadducei, conservatori della prima ora, aristocratici allergici alle novità non tolleravano la nascente dottrina sulla resurrezione dei morti che era cresciuta nella fede di Israele ed era caldeggiata dai farisei. Così confezionano un caso da manuale assurdo per la sua paradossalità: la vedova che, per la legge del levirato, passa da un fratello all’altro senza avere il sospirato figlio che avrebbe perpetuato la memoria del marito defunto. E Gesù spiazza ogni finto ragionamento teologico: parlando a Mosè Dio parla dei patriarchi al presente, considerandoli quindi viventi. Smettiamola di uccidere Dio con i nostri ragionamenti artefatti! Il nostro è il Dio dei vivi!
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 20,27-40

Paolo Curtaz

22 Nov, 05:17


Anche noi pendiamo dalle tue labbra, Signore. In questi tempi così colmi di parole e avari di Parola, pendiamo dalle tue labbra. Desideriamo oltre ogni desiderio parole che colmino i nostri cuori, che ci indichino la strada, che ci aiutino a capire e a leggere ciò che accade. E le tue parole non sempre sono consolatorie, o rassicuranti. Ci sproni, ci scuoti, ci sfidi. Ci chiedi, sì, certo, sempre, di essere all’altezza della tua chiamata, di essere capaci di rispondere alle tue esigenze, di lasciare che l’amore con cui ci raggiungi contagi la nostra vita e le nostre scelte. Come potremmo ridurre la tua casa in un covo di ladri? O di superstizioni recuperate? O di ridurre la preghiera ad una lista della spesa? O di far diventare il tuo messaggio frizzante ed esplosivo il più noioso degli stereotipi religiosi? Ed è invece esattamente quello che succede, quello che ci accade. Che la tua Parola ci percuota come un pugno in pieno stomaco, Signore. Che ci sproni e ci obblighi ad uscire fuori dalle nostre piccole certezze per assumere uno sguardo benevolo e profetico come il tuo! Sì, Signore, noi pendiamo dalle tue labbra!
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 19,45-48

Paolo Curtaz

21 Nov, 08:12


Eccola la santa. Bella come solo Gerusalemme sa essere. Colma di contraddizioni come ancor oggi è. Arrivando dal Monte degli Ulivi Gesù deve avere visto la spianata del tempio in tutta la sua imponenza. E il brulichio di persone che salivano al tempio. Eccola, la santa, rinata sulle sue ceneri, orgogliosa di avere riavuto il suo tempio, dopo una così lunga attesa. Il futuro sembra realizzarsi, pieno di luce, pieno di speranza. È rinata la classe sacerdotale, nel tempio si celebrano gli olocausti, decine di migliaia di persone salgono in Giudea, portando anche benessere e commercio. Eppure fra pochi anni tutto sarà raso al suolo. Terminato nel 63 d.C., dopo ottant’anni di lavori di ricostruzioni, dopo pochi anni, nel 70, il tempio sarà definitivamente bruciato. Piange il Signore. Sente la tensione crescere e tutto il suo coraggio si incrina. Come è possibile non capire ciò che sta per accadere? Come è possibile che la gente si illuda di essere protetta dietro quelle poderose mura di pietra? Non ascoltano la Parola, né la profezia, né accolgono il Messia, inconsciamente convinti di non averne bisogno. Piange, il Signore.
@paolocurtaz

📝Commento al #vangelodelgiorno: Lc 19,41-44

Paolo Curtaz

20 Nov, 08:21


Sta salendo a Gerusalemme, il Messia. Ormai la resa dei conti è vicina, vicinissima. Ma i suoi discepoli, i suoi amici, sembrano vivere su un altro pianeta, in un altro mondo, convinti dell’imminente venuta del Regno, della vittoria assicurata, della gloria profusa, della restaurazione della monarchia davidica. Teneri. Ci sarà un trono sì, la croce e una corona, certo, ma di spine. Un Regno fatto di servi, non di potenti, in cui l’amore sarà l’unica legge e il premio. Ma quel Regno va costruito, fecondato, accudito come si fa con un tenero germoglio e sta a loro, a noi, ai discepoli e alle discepole coltivarlo. Tornerà il Signore, nella pienezza dei tempi, verrà per riportare il mondo nel suo progetto iniziale, per farlo splendere della luce dell’Agnello. Ma, fino ad allora, sta a noi custodire e far crescere le preziose monete d’oro che ci sono state affidate: la Parola, la comunità, i sacramenti. Dio ha talmente stima di me da affidarmi la custodia del Regno.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 19,11-28

Paolo Curtaz

19 Nov, 08:02


È curioso, Zaccheo. La vita non è stata generosa con lui: non è mai cresciuto e quel suo difetto, immaginiamo, è diventato un peso insopportabile da portare. Ora, però, è diventato un capo degli esattori: temuto e rispettato, se non amato. Ha saputo del passaggio del profeta Gesù e decide di vederlo ma, innocente vendetta, i suoi concittadini gli si parano davanti per bloccargli la visuale. Allora corre avanti fino a raggiungere un sicomoro per potervi salire e guardare. Come vorrei che la Chiesa diventasse albero e non muro! Come vorrei che anche noi imparassimo a correre avanti quando qualcuno ci impedisce di veder passare Gesù! Per crescere nella fede, per riuscire a vedere Gesù passare nelle nostre vite dobbiamo avere coraggio, tenacia, forza, correre avanti per superare ogni ostacolo e avere il desiderio di arrampicarci, di salire in alto, oltre la folla, sopra al pensiero comune (e banale) per contemplare il passaggio di Dio.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 19,1-10

#commentoalvangelo #vangelodioggi #vangelo

Paolo Curtaz

18 Nov, 08:31


Passa Gesù Nazareno. Anche se non lo vediamo, anche se siamo accecati, storditi, mendicanti, confusi. Anche se siamo travolti dalle cose da fare, anche se siamo dubbiosi, passa, continuamente. Ce ne accorgiamo perché altri ce ne parlano, ne intuiamo la presenza, siamo colpiti dal trambusto che si crea quando entra nelle vite delle persone. E allora gridiamo, forte, a pieni polmoni. Urliamo la nostra fragilità, la nostra mancanza di luce, lasciamo che il buio che ci attanaglia esprima tutto il suo dolore. Passa, il Signore. Non si impone, mai. Dio discreto e compassionevole, non forza mai la mano. È discreto Dio, defilato, quasi marginale. Passa inosservato se non spalanchiamo il nostro udito interiore, se non zittiamo i tanti rumori che ingombrano la nostra vita. Passa Gesù, e, se gli apriremo la porta della nostra anima, entrerà in casa nostra e cenerà con noi. Passa.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 18,35-43

Paolo Curtaz

17 Nov, 08:00


Confidiamo fiduciosi, dice Marco, ciò che crolla sono gli astri, non la Chiesa. Le chiesuole arroccate sulle proprie posizioni, non le comunità che non riducono la fede a retaggio sociale.Anche nella nostra fede, ciò che crolla è ciò che abbiamo aggiunto, spesso allontanandoci dal Vangelo o, addirittura, tradendolo.Crolli l’inutile. Resti l’essenziale e il vero.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelladomenica: https://bit.ly/commento_17novembre

Paolo Curtaz

11 Nov, 08:17


Se avessimo fede… Hai ragione, Maestro. Ne basterebbe un briciolo, un grammo, un nulla. Ci servirebbe per non scandalizzare i piccoli che cercano la bellezza e la luce del Vangelo e poi inciampano nelle nostre piccole e sconfortanti beghe da sacrestia, testimoni opachi e poco credibili del tuo volto meraviglioso. Ci servirebbe per vivere come figli del perdono, sempre pronti a donare il perdono che colma i nostri cuori e che cambia il volto dell’umanità. Basterebbe per spostare i macigni che ci impediscono di amare, i sensi di colpa, le obiezioni, i giri di testa e piantare gelsi nel mare. Ci basterebbe un briciolo di fede, Maestro. Fidarci di te, della tua Parola che avanza, del Regno che dimora in mezzo a noi anche se fatichiamo a vederlo e riconoscerlo. Ci basterebbe. Ma non lo troviamo, ci illudiamo di essere in cammino, di avere capito, di amarti, e poi cadiamo sul poco. E allora, Maestro, consapevoli della nostra fragilità ti preghiamo: donaci tu quel briciolo di fede.
@paolocurtaz

📝Commento al #vangelodelgiorno: Lc 17,1-6

Paolo Curtaz

10 Nov, 08:44


La vedova del Vangelo – ingenua – mette quel poco che ha per il Tempio, per Dio. Non sa dove finiranno i soldi, forse saranno disprezzati dal sacrestano del Tempio, forse serviranno a comperare detersivo per i pavimenti… poco importa, il suo gesto è assoluto, profetico, colmo di una tenerezza infinita.Dona quel poco che ha per Dio.L’elemosina che fa è del suo cuore, di ciò che è, perché non ha nulla.Si mette in gioco, ci sta, non delega ad altri, nemmeno ai soldi che potrebbe forse avere. Alla fine di quest’anno liturgico allora, Marco e, dietro di lui Pietro, ci dice ciò che ha capito nel seguire Gesù: la vita è dono. Ricevuto e speso.Accolto e donato.Perché è l’amore che fa girare il mondo.Siamo quel che doniamo. E doniamo quando ci scopriamo amati.Ecco il vero discepolo. @paolocurtaz

Commento al #vangelodelladomenica: https://bit.ly/commento_10novembre

Paolo Curtaz

09 Nov, 08:55


Oggi celebriamo la Dedicazione della Basilica Lateranense, madre di tutte le chiese cattedrali della Chiesa cattolica: è un invito a guardare al ruolo della Chiesa di Roma. I primi cristiani si riunivano nelle case, come ci raccontano gli Atti: prima si ascoltava la testimonianza di un apostolo, poi si ripeteva, in obbedienza, la Cena del Signore. Le case diventavano delle chiese che contenevano una Chiesa nascente. In alcuni casi, a Nazareth e Cafarnao, ad esempio, le case diventavano luogo di incontro e, a tal scopo, erano custodite con particolare riguardo per il loro legame con Maria e Pietro, ad esempio. Solo molto più tardi, con l’ascesa dell’Imperatore e la sua conversione al cristianesimo, ci si comincia a radunare pubblicamente, nelle basiliche, imponenti costruzioni romane adibite a luogo di incontro. Proprio Costantino fece dono alla Chiesa di un palazzo imperiale e di un terreno su cui fu costruita la prima Basilica cristiana di Roma, che ancora oggi è considerata la Cattedrale di Roma. Bisogna adorare Dio in spirito e verità, ci raccomanda il Signore, e le chiese sono luoghi che contengono la Chiesa, edifici che accolgono le pietre vive che sono i cristiani. Il rischio, purtroppo reale, è che le nostre chiese diventino dei musei, mentre viene a mancare la presenza della Chiesa. Impegniamoci a conservare e custodire le nostre chiese e a costruire e rinforzare la nostra Chiesa!
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Gv 2, 13-22

Paolo Curtaz

08 Nov, 08:36


Ci spiazza la parabola dell’amministratore disonesto, ci mette in crisi: Gesù plaude alla scaltrezza dell’uomo che cerca di pensare al proprio futuro condonando i debiti contratti dai clienti del suo datore di lavoro. Un’azione scorretta, certamente, ma che gli garantisce qualche occhio di riguardo per quando sarà disoccupato. Gesù conclude la parabola lamentandosi del fatto che negli affari economici siamo molto più impegnati che non nelle cose dell’anima e di Dio. E ha ragione. Senza essere ossessionati dal denaro siamo giustamente attenti ad avere di che vivere, anche pensando al futuro. Mettiamo allora la stessa attenzione per ciò che è essenziale, investiamo tempo ed energia, desiderio e intelligenza per spalancare il nostro cuore alla novità del Regno. E, già che ci siamo, evitiamo di avere debiti o debitori nelle cose dello Spirito. Il perdono sia sempre abbondante nelle nostre azioni e nel nostro cuore. È un buon affare, credetemi.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 16,1-8

Paolo Curtaz

07 Nov, 08:46


Chi di voi se perde una pecora non lascia le novantanove nel recinto e va a cercarla? Nessuno, Signore, che cavolo dici. Nessuno di noi farebbe una cosa del genere. Nessuno rischierebbe di lasciare incustodite le altre pecore, facile preda dei ladri e dei lupi. Nessuno, fidati. Probabilmente una tale notizia ci rovinerebbe la giornata e ce la prenderemmo con la pecora sciagurata ma no, solo tu ci vieni a cercare, quando ci perdiamo. Solo tu. Gli altri commentano, giudicano, scuotono il capo, e poi parlano d’altro. Solo a te interessa come stiamo. Solo a te interessa di non perderci e ci vieni a cercare. E, se ci trovi, invece di sfogare la tua rabbia con qualche colpo di bastone ben assestato, ci prendi sulle spalle, come se non fossi sufficientemente stanco, per rassicurarci e portarci a casa. Vienimi a cercare Maestro, vienimi a cercare ogni volta che mi perdo. Tu solo lo sai fare. E io ti amo per questo. E ti sono discepolo.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 15,1-10

Paolo Curtaz

06 Nov, 08:16


Fatti bene i conti in tasca, dice il Signore. Ragiona su quanto stai facendo. Siediti a tavolino e rifletti: qual è l’amore più grande che hai vissuto? Quale la gioia più intensa? Ebbene, dice il Signore Gesù, lui è più grande della più grande gioia, più grande del più grande amore. E se avesse ragione? Se la sua provocazione fosse vera? Se, davvero, sul serio, conoscere il Maestro e diventare suoi discepoli fosse l’esperienza più intensa della nostra vita al punto di essere disposti a morire, questo il senso di prendere la croce, piuttosto che rinunciare a lui? Parliamoci chiaro: o Gesù è lo psicopatico più impressionante della storia dell’umanità o è consapevole di poter donare ciò che promette. Non ci sono mezze misure con lui: si parla sempre di pienezza, nelle emozioni, nella speranza, negli affetti. Fatti due conti in tasca. E se avesse ragione?
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 14,25-33

Paolo Curtaz

05 Nov, 08:25


Mentre si pranza di parla del più e del meno, tutti contenti di avere a tavola un ospite d’eccezione come è il Nazareno. Ad un certo punto uno dei commensali, probabilmente per innalzare il livello del dialogo e per fare bella figura, afferma che stare insieme a mangiare è bello ma pensa come sarà bello farlo al banchetto del Regno, aspettandosi forse una spintarella da parte del profeta. E Gesù, tenero, ne approfitta per constatare una orrenda verità: molto spesso diciamo di desiderare Dio, di avere voglia di vederlo, lo cerchiamo mettendoci in gioco e diventando discepoli… salvo poi, al momento opportuno, accampare mille scuse. Non è il momento opportuno, non ho la testa, non me la sento… E così ci perdiamo la felicità: qui e altrove. Vorrei assistere alla scenetta quando, dopo il nostro passaggio, davanti alla bellezza immensa di Dio ci sentiremo sciogliere e diremo a Dio: che meraviglia Signore, a saperlo prima quanta meno sofferenza avrei vissuto! Immaginatevi l’espressione di Dio! Non aspiriamo genericamente al Regno di Dio ma realizziamolo giorno per giorno, a partire da oggi!
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 14,15-24

Paolo Curtaz

04 Nov, 08:18


Ovvio: amiamo chi ci ama, salutiamo chi ci saluta, ci è simpatico colui o colei cui siamo simpatici. Ovvio: se organizzo una cena invito, se possibile, persone conosciute, e gradevoli, o, a volte, anche se non si dice, persone che mi possono portare un qualche vantaggio. Ovvio, normale, naturale. Ci sta. E Gesù, birichino, aggiunge: al contrario, tu. Se, cioè, in qualche modo il Vangelo ha accarezzato il tuo cuore, lo ha sedotto, ti ha fatto pensare e credere che sia possibile un’altra vita, tu invece, al contrario, fai ciò che nessuno si aspetta. Ama anche chi ti sta antipatico, saluta anche chi ce l’ha con te o ti ha fatto del male, invita chi non potrà mai restituirti quella cena. Non farlo perché ti senti diverso, migliore, evoluto. Fallo perché sei amato e con quell’amore diventi capace di andare oltre le convenzioni, rendi nuove tutte le cose, come solo Dio sa fare. Non per tuo merito, ma perché il cuore deborda. Fallo, e rendi onore a quel Dio che ti ha invitato alla sua mensa senza sperare nulla in contraccambio. Fai al contrario di ciò che tutti si aspettano tu faccia.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 14,12-14

Paolo Curtaz

03 Nov, 08:46


Non sei lontano dal Regno di Dio.
 
Non siamo lontani dal Regno di Dio quando ci interroghiamo, e interroghiamo. Quando cerchiamo la verità, quando cerchiamo l’amore.
No, non c’è bisogno di porre altre domande.
È tutto così magnificamente chiaro.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelladomenica: https://bit.ly/commento_3novembre

Paolo Curtaz

02 Nov, 08:43


È una giornata speciale, quella di oggi, ricolma della speranza che ci deriva dal Vangelo. Rivedremo le persone che abbiamo amato, lo sappiamo, che già dimorano in Cristo e che in lui possiamo ritrovare. Siamo immortali. Quando siamo stati concepiti dal gesto di passione e di amore dei nostri genitori, abbiamo ricevuto da Dio un dono prezioso e straordinario: l’immortalità. La nostra vita è il dispiegamento di un progetto, di un sogno che possiamo realizzare, di un tesoro che possiamo scoprire sepolto nel nostro campo. Il nostro corpo è prezioso, perché porta in sé l’immortalità. La morte, che per noi cristiani è solo il passaggio da una dimensione ad un’altra, rappresenta la continuazione della nostra vita in altro modo, senza il corpo, che è consegnato alla terra da cui proviene. Dio desidera la nostra salvezza: nel momento della nostra morte, la nostra anima raggiunge il Signore, se lo abbiamo desiderato e cercato, oppure resta lontana da lui, se non vogliamo averci nulla a che fare o, ancora, ed è il Purgatorio, ci è dato un tempo di recupero per imparare ad amare. Alla fine dei tempi, nella pienezza, le nostre anime torneranno per ritrovare i nostri corpi, che custodiamo in luoghi chiamati “cimiteri”, cioè “dormitori” e che oggi visitiamo portando segni di fede nella vita: i fiori e la luce delle candele. la giornata di oggi, allora, è colma di speranza…
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Gv 6,37-40

Paolo Curtaz

01 Nov, 08:45


Auguri, amici! Oggi celebriamo la santità di Dio che risplende negli uomini. E se non portate il nome di un santo patrono… buon per voi, il calendario aspetta proprio voi! Non c’è che una nostalgia, quella di non essere santi! Così scriveva un tormentato autore francese alla ricerca della fede. E aveva indovinato! Il santo è l’uomo perfettamente realizzato, l’uomo che non pone ostacoli al desiderio che Dio ha di renderci simili a lui, da cui deriva ogni santità. Essere santi non significa diventare persone straordinarie che levitano e che fanno miracoli, ma cristiani che prendono sul serio il Vangelo, che lo incarnano nella propria vita, che lo fanno risplendere, a volte senza accorgersene! Il santo non sa di esserlo, cerca di accogliere il progetto che Dio ha su di lui con semplicità, nel ruolo che ha, nella vita che gli capita di vivere. Senza fare cose straordinarie, scriveva una santa (Teresa di Lisieux) ma facendo straordinariamente bene le cose ordinarie. E oggi celebriamo la festa di tutti i Santi, quelli presenti sul calendario e i tanti che abbiamo conosciuto e che nessuno pregherà mai. Sono lì a tifare per noi, che ancora giochiamo nello stadio della vita, per incoraggiarci e dirci che ce la possiamo fare, che Dio già vede in noi il capolavoro che siamo e ci aiuta a realizzarlo!
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Mt 5,1-12

Paolo Curtaz

31 Oct, 08:29


Erode cerca Gesù. Fatto fuori un profeta, per sicurezza vuole sbarazzarsi anche del secondo, non si sa mai. Triga e complotta per restare a galla, il tetrarca, odiato e temuto dal suo popolo, pallida ombra di quel gigante che fu suo padre, ne sa imitare solo la ferocia intrisa però di inutile stupidità. Stupido come una volpe che, nel linguaggio biblico, è un animale disprezzato e pavido. No, non fugge il Maestro, non teme gli erodi di turno, non si lascia spaventare dalle minacce. Sa dove deve andare, sa che il tempo è segnato, è colmo di Dio, sa dove finirà la sua missione di vita. Sa perché è tutto rivolto ad adempiere la volontà di Dio, non certo, come Erode, a maneggiare il briciolo di potere che detiene. È libero, il Signore, e coloro che pensano di essere temuti, come Erode, oggi li ricordiamo solo per avere incrociato malamente la vicenda del Signore. Dio ha un progetto di salvezza sull’umanità e nulla, mai, lo potrà fermare. E noi, se lo desideriamo, ne possiamo far parte. Anche oggi.
@paolocurtaz

📝Commento al #vangelodelgiorno: Lc 13,31-35

Paolo Curtaz

30 Oct, 08:35


Pensa evidentemente di essere dalla parte dei salvati, il simpaticone che chiede al Signore la contabilità dei posti in paradiso, dimenticandosi del fatto che la salvezza inizia qui e continua altrove. Segue anch’egli il flusso della gente che passa per la porta larga: si è sempre fatto così, non sono un santo però non sono peggio di altri, non uccido e non rubo (o non rubo tanto e se lo faccio ho le mie buone ragioni). Gesù, invece, chiede di passare per la porta stretta, quella che non pesa la fede, che non la misura, che non annota le buone azioni, che butta il cuore oltre l’ostacolo. Non saremo riconosciuti da Dio se la nostra fede si limiterà allo stare alla presenza del banchetto (non partecipare! Non donarsi!), se staremo in prima fila ad ascoltare il Signore nelle piazze senza poi vivere ciò che abbiamo udito, se non saremo capaci di far diventare l’ascolto scelte di giustizia e di amore. Ecco, direi che siamo ampiamente allertati.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 13,22-30

Paolo Curtaz

23 Oct, 07:46


Vegliare in attesa della venuta del Signore. Quella definitiva nella gloria, certo ma, anche, quella quotidiana: la sua presenza nel nostro cuore, nella nostra anima. Vegliare perché la vita appesantisce il cuore, offusca lo sguardo interiore, lo sappiamo bene. E oggi con tutte le distrazioni, il caos, la confusione, il rischio, diventa difficile anche solo l’accorgersi di avere un’anima. Fa bene il Signore a richiamare alla vigilanza. Ovviamente parla degli altri, dei tanti senza-Dio che incontriamo. Io, modestamente, con fatica ma ci provo a vegliare. Così deve avere pensato Pietro, rassicurato di essere da tempo nel gruppo dei discepoli. Tenero… E il Signore richiama lui e noi ad una verità scomoda: proprio noi che abbiamo ricevuto di più, che abbiamo conosciuto la bellezza delle Parola rischiamo di addormentarci, di sederci, di abituarci. Se l’invito a vegliare è per tutti, per noi è molto più forte e vincolante. Ci è stato dato tanto perché portiamo molto frutto, ricordiamocelo.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 12,39-48

Paolo Curtaz

22 Oct, 07:23


Stiamo pronti, come i servi che aspettano il ritorno del padrone, che aspettano alzati durante la notte. Stiamo pronti: non lasciamoci scoraggiare dalle tante cose che dobbiamo fare o dalle delusioni della vita o dalle distrazioni del nostro mondo sazio e disperato che ci propone di entrare nel paese dei balocchi. Stiamo pronti: perché ci vuole un attimo per essere travolti dalle tante cose da fare, dalla quotidianità. Stiamo pronti, perché la vita che abbiamo è una sola e possiamo davvero gettarla alle ortiche abituandoci al basso profilo. Stiamo pronti perché il Signore viene quando meno ce lo aspettiamo, bussa alla porta del nostro cuore con costanza ma se la nostra vita è travolta dal rumore dell’anima non riusciamo ad ascoltarlo. Stiamo pronti per quando verrà alla fine del nostro percorso di vita, iniziato qui e che mai finirà, per non lasciarci sorprendere come se Dio non fosse o non fosse il presente. Stiamo pronti: pregando, meditando, interrogandoci sulla vita, vivendo con quanta maggiore intensità possibile ogni minuto di vita che ci è regalato. Stiamo pronti, il Signore viene.
@paolocurtaz

📝Commento al #vamgelodelgiorno: Lc 12,35-38

Paolo Curtaz

21 Oct, 07:28


Gesù approfitta della domanda per richiamare i due fratelli, e noi, ad una scomoda verità: la bramosia ci domina. Il desiderio di possedere, di controllare, di contenere. Un desiderio senza argine, folle, bulimico. Possedere denari, oggetti preziosi, cose di cui vantarsi, farsi notare, farsi vedere, suscitare interesse, invidia. Ma, anche, possedere e controllare persone. Mogli, mariti, figli, genitori. La cupidigia rischia di infettare la nostra visione del mondo. Di sprofondarci nell’ansia, nell’insonnia, nella preoccupazione. Meccanismo subdolo, quello del possedere. Non ho mai incontrato nessuno né mai incontrerò, che mi dicesse esplicitamente di vivere per accumulare. Abbiamo sempre mille giustificazioni: uno standard di vita più elevato, la vecchiaia, gli imprevisti… E va bene, ci sta. Gesù non è un pauperista, non ce l’ha con i ricchi, non è invidioso. Ci ammonisce: attento, discepolo, la ricchezza promette ciò che non può mantenere. La felicità. Dio solo colma il nostro cuore. Dio solo.
@paolocurtaz

📝Commento al #vangelodelgiorno: Lc 12,13-21

Paolo Curtaz

20 Oct, 07:22


Sia tempo di condivisione e di ripensamento, questo Sinodo che sta riflettendo sul nostro camminare insieme. Non pratica burocratica ma desiderio profondo di restituire al mondo un Vangelo accessibile e credibile. Senza cercare di rispolverare improbabili glorie, ma luce necessaria a dire di Dio.Per dire al mondo e ad ogni uomo: sei amato.
@paolocurtaz

📝 Commento completo al #vangelodelladomenica: https://bit.ly/commento_20ottobre

Paolo Curtaz

19 Oct, 07:06


A volte ci vergogniamo di Dio, davanti agli altri stiamo bene attenti a rimarcare il fatto che sì, siamo credenti e praticanti, anche cattolici… però. E passiamo il tempo a fare distinguo, a mettere i trattini alle “t” e gli occhielli alle “g”, a far vedere che, insomma, certe cose proprio non le capiamo e le condividiamo. Intendiamoci: la Chiesa stessa, al suo interno, prevede che ci siano delle opinioni diverse, dei modi diversi di vedere le cose, ovviamente. Ma negare che Dio ci ama, che ci ha cambiato la vita, che il Vangelo ci porta verso la pienezza, che possiamo amare perché appare fuori moda alla (sciocca) logica del mondo, è imperdonabile, una bestemmia che nega l’azione dello Spirito in noi e nella storia. Lasciamo parlare il cuore, se ci troviamo ad essere confrontati sulla nostra fede, parliamo della nostra esperienza, non delle teorie, non delle opinioni da salotto. E sarà lo Spirito, di cui riconosciamo l’azione, a parlare sulle nostre labbra.
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 12,8-12

Paolo Curtaz

18 Oct, 07:48


Con gioia oggi la Chiesa ricorda san Luca evangelista, discepolo di Paolo di Tarso, nativo di Antiochia e riconosciuto come autore del terzo vangelo. Un grandissimo. La Chiesa, nella sua saggezza, ci propone di festeggiare la memoria dei santi, di sentirli vivi accanto a noi, di pregare insieme a loro e di imitare la loro vita e la loro ricerca spirituale. Luca lo conosciamo bene anche se corriamo sempre il rischio di mettere i santi dentro le nicchie… e di lasciarceli! Scordandoci il fatto che sono state persone reali, che hanno vissuto le loro emozioni, i loro sentimenti, i loro fallimenti, la ricerca interiore con passione e forza. Luca aveva un carattere, una storia, una famiglia, dei sogni e, ad un certo punto, ad Antiochia, nella terza città più popolosa dell’antichità, ha incontrato Saulo di Tarso che parlava di un ebreo vissuto a Gerusalemme che predicava il vero volto di Dio. Non sappiamo come sia andata ma dalle pagine del vangelo emerge chiaramente lo stato d’animo e il temperamento del grande Luca. Abituato ad un cielo abitato da rissose divinità pagane, Luca deve essere rimasto profondamente colpito e ammirato dal volto misericordioso e compassionevole del Dio predicato da Gesù. E questa misericordia emerge in tutta la vita di Luca e nel suo splendido vangelo…
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 10,1-9

Paolo Curtaz

17 Oct, 07:48


Continua come un fiume in piena, il Signore. L’invito a pranzo del fariseo si è trasformato in una lunga e puntuale disanima sulle incongruenze e le contraddizioni, le storture e le assurdità degli uomini di fede di ieri e di oggi. Di noi uomini di fede. Dall’ipocrisia dell’osservanza esteriore dei precetti, all’abitudine di ingigantire problemi piccoli per nascondere quelli grandi, all’assumersi il ruolo di avvocati di Dio, alla persecuzione (santa e sempre giustificata) di coloro che non la pensano come noi, Gesù è brutale nella sua franchezza. Un discorso duro, il suo, certo, che dovrebbe spaccare qualche crosta, scuotere qualche anima. E invece… Il risultato è una contrapposizione frontale: il mite falegname fattosi profeta diventa acerrimo nemico da eliminare. Non facciamo anche noi così? Invece di accogliere come monito quanto ci viene detto svalutiamo e ridicolizziamo chi ce l’ha detto? Chiediamo davvero un cuore capace di mettersi in discussione. Alla luce dell’amore di Dio che vuole per noi il bene.
@paolocurtaz

📝Commento al #vangelodelgiorno: Lc 11,47-54

Paolo Curtaz

16 Oct, 06:50


È del tutto evidente che Gesù non ami la falsità e l’ipocrisia. Non mi sembra difficile da capire e per chi fa finta di non capire, Gesù interviene con una certa forza per ricordarlo in maniera piuttosto decisa… Anche con noi. Il rischio di diventare dei sepolcri imbiancati, suntuose tombe di famiglia piene solo di putridume, è sempre in agguato, specie in chi, come noi, ha una buona vita di fede e ci tiene a mantenerla. Ma, si sa, il peccato e l’errore sono sempre in agguato e ci teniamo, quanto ci teniamo! alla nostra immagine pubblica. Allora, lo dimostrano periodicamente gli incredibili scandali che coinvolgono uomini di Chiesa in situazioni drammatiche, si mantiene l’apparenza ad ogni costo, scordando quella che è la sostanza. Non importa se siamo dei peccatori, o quanto lo siamo, l’importante è essere consapevoli di esserlo, agire per lasciarci perdonare, per cambiare, per rinascere. L’importante è scavare e lasciarci scavare dalla Parola, anche quando tocca un po’ di melma, sciacquata via dal fiume del perdono di Dio… Lasciamoci scuotere dal rimprovero del Maestro e siamo onesti fino in fondo, almeno con lui!
@paolocurtaz

📝 Commento al #vangelodelgiorno: Lc 11,42-46