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Protocollo equino, le date delle visite di ammissione all’Albo e del programma di addestramento
Si svolgeranno nei giorni 14, 15 e 16 marzo 2025 le visite dei cavalli per l’ammissione all’Albo 2025 del Comune di Siena, mentre saranno dieci gli appuntamenti in programma per le corse e i lavori di addestramento. Le visite si svolgeranno presso il Galoppatoio di Pian delle Fornaci, mentre corse e lavori di addestramento si svolgeranno presso le piste di Monticiano e Mociano.
Le corse e i lavori di addestramento del Protocollo equino 2025 dei cavalli da Palio si svolgeranno secondo il seguente programma:
- martedì 25 marzo (lavori di addestramento a Mociano)
- martedì 1aprile (lavori di addestramento a Mociano)
- martedì 8 aprile (corse di addestramento a Monticiano)
- lunedì 14 aprile (lavori di addestramento a Mociano)
- martedì 22 aprile (corse di addestramento a Monticiano)
- martedì 6 maggio (lavori di addestramento a Mociano)
- sabato 10 maggio (corse di addestramento a Monticiano)
- martedì 20 maggio (corse di addestramento a Monticiano)
- martedì 3 giugno (lavori di addestramento a Mociano)
- martedì 10 giugno (lavori di addestramento a Mociano)
Come ogni anno il calendario potrà subire variazioni in caso di condizioni meteorologiche avverse o altre eventualità.
Tutte le modifiche saranno comunicate qui, appena le riceveremo.
Ulteriori info qui.
Si svolgeranno nei giorni 14, 15 e 16 marzo 2025 le visite dei cavalli per l’ammissione all’Albo 2025 del Comune di Siena, mentre saranno dieci gli appuntamenti in programma per le corse e i lavori di addestramento. Le visite si svolgeranno presso il Galoppatoio di Pian delle Fornaci, mentre corse e lavori di addestramento si svolgeranno presso le piste di Monticiano e Mociano.
Le corse e i lavori di addestramento del Protocollo equino 2025 dei cavalli da Palio si svolgeranno secondo il seguente programma:
- martedì 25 marzo (lavori di addestramento a Mociano)
- martedì 1aprile (lavori di addestramento a Mociano)
- martedì 8 aprile (corse di addestramento a Monticiano)
- lunedì 14 aprile (lavori di addestramento a Mociano)
- martedì 22 aprile (corse di addestramento a Monticiano)
- martedì 6 maggio (lavori di addestramento a Mociano)
- sabato 10 maggio (corse di addestramento a Monticiano)
- martedì 20 maggio (corse di addestramento a Monticiano)
- martedì 3 giugno (lavori di addestramento a Mociano)
- martedì 10 giugno (lavori di addestramento a Mociano)
Come ogni anno il calendario potrà subire variazioni in caso di condizioni meteorologiche avverse o altre eventualità.
Tutte le modifiche saranno comunicate qui, appena le riceveremo.
Ulteriori info qui.
Il Museo della Contrada della Pantera aperto tutti i martedì dalle 15 alle 19
Bella iniziativa della Contrada della Pantera, che grazie ai volontari contradaioli ha deciso di tenere aperto il Museo tutti i martedì.
Bella iniziativa della Contrada della Pantera, che grazie ai volontari contradaioli ha deciso di tenere aperto il Museo tutti i martedì.
IL 7 FEBBRAIO 1955 NASCE A MONTERONI D'ARBIA (SIENA) PIER CAMILLO PINELLI, DETTO SPILLO
Nato in Val d'Arbia, terra di fantini del Palio di Siena, Pier Camillo Pinelli, detto Spillo, ha disputato in carriera 18 Palii, senza ottenere Vittorie.
Fantino di riferimento per alcuni anni della Contrada della Torre, va vicinissimo alla Vittoria in svariate occasioni, senza però mai riuscire a vincere.
Tanti auguri di Buon Compleanno!
Nato in Val d'Arbia, terra di fantini del Palio di Siena, Pier Camillo Pinelli, detto Spillo, ha disputato in carriera 18 Palii, senza ottenere Vittorie.
Fantino di riferimento per alcuni anni della Contrada della Torre, va vicinissimo alla Vittoria in svariate occasioni, senza però mai riuscire a vincere.
Tanti auguri di Buon Compleanno!
IL 6 FEBBRAIO 1108 I SENESI RIPORTANO IN CITTA' LE SPOGLIE DI SANT'ANSANO
Il 6 febbraio 1108 il Popolo in Arme di Siena, sollecitato dall'Arcivescovo Gualfredo, parte alla volta di Dofana, nella Diocesi di Arezzo, dove riposano le spoglie di Sant'Ansano. La missione è di quelle toste: battere sul campo di battaglia gli Aretini per riprendersi il Santo di Siena (a dire il vero non l'unico Santo Patrono della città, come sapete (per ulteriori info leggete qui), ma l'unico che è rimasto oggi nelle celebrazioni ufficiali cittadine).
Dopo un breve scontro in cui i Senesi hanno la meglio sui vicini di Arezzo (un saluto a tutti gli Amici da Arezzo che ci seguono), il corpo di Sant'Ansano viene trafugato e si decide di rendergli degna sepoltura in Duomo.
Ecco la Chiesa di Dofana dove erano sepolte le spoglie di Sant'Ansano. Qui c'è la geolocalizzazione di Google Maps, così potete andarla a vedere.
Il Popolo Senese accoglie i Soldati di ritorno da Dofana, al grido di "Il Santo Viene, Il Santo Viene", e da lì pare sia nata la denominazione di Porta San Viene (l'odierna Porta Pispini). Ma si tratta di una leggenda. La verità è che San Viene è lo storpiamento del Popolo in volgare della pronuncia di Sant'Eugenia in latino (dal nome della vicina Parrocchia di Sant'Eugenia, che si trova appunto sulla Via Aretina), che siccome è un nome di derivazione greca, doveva essere pronunciato una roba simile a "Sant'Evghenia" o qualcosa di simile e allora il Popolo per far prima (come spesso accade nella lingua parlata dal popolo), iniziò a chiamare la Porta San Viene.
Ecco la geolocalizzazione di Google Maps della Parrocchia di Sant'Eugenia.
Oggi Porta San Viene si chiama Porta Pispini ed è il simbolo, o uno dei simboli, della Nobile Contrada del Nicchio, la Contrada che si affaccia sulla Via Aretina, e da cui rientrarono i Soldati dalla Missione di Sant'Ansano.
Il 6 febbraio 1108 il Popolo in Arme di Siena, sollecitato dall'Arcivescovo Gualfredo, parte alla volta di Dofana, nella Diocesi di Arezzo, dove riposano le spoglie di Sant'Ansano. La missione è di quelle toste: battere sul campo di battaglia gli Aretini per riprendersi il Santo di Siena (a dire il vero non l'unico Santo Patrono della città, come sapete (per ulteriori info leggete qui), ma l'unico che è rimasto oggi nelle celebrazioni ufficiali cittadine).
Dopo un breve scontro in cui i Senesi hanno la meglio sui vicini di Arezzo (un saluto a tutti gli Amici da Arezzo che ci seguono), il corpo di Sant'Ansano viene trafugato e si decide di rendergli degna sepoltura in Duomo.
Ecco la Chiesa di Dofana dove erano sepolte le spoglie di Sant'Ansano. Qui c'è la geolocalizzazione di Google Maps, così potete andarla a vedere.
Il Popolo Senese accoglie i Soldati di ritorno da Dofana, al grido di "Il Santo Viene, Il Santo Viene", e da lì pare sia nata la denominazione di Porta San Viene (l'odierna Porta Pispini). Ma si tratta di una leggenda. La verità è che San Viene è lo storpiamento del Popolo in volgare della pronuncia di Sant'Eugenia in latino (dal nome della vicina Parrocchia di Sant'Eugenia, che si trova appunto sulla Via Aretina), che siccome è un nome di derivazione greca, doveva essere pronunciato una roba simile a "Sant'Evghenia" o qualcosa di simile e allora il Popolo per far prima (come spesso accade nella lingua parlata dal popolo), iniziò a chiamare la Porta San Viene.
Ecco la geolocalizzazione di Google Maps della Parrocchia di Sant'Eugenia.
Oggi Porta San Viene si chiama Porta Pispini ed è il simbolo, o uno dei simboli, della Nobile Contrada del Nicchio, la Contrada che si affaccia sulla Via Aretina, e da cui rientrarono i Soldati dalla Missione di Sant'Ansano.
Palio di Siena, Francesco De Grandi realizzerà il drappellone del 16 agosto
La giunta comunale ha scelto l’artista palermitano per il Cencio che celebrerà il Giubileo (Palio dell'Assunta).
Per la Carriera del 2 luglio sarà la commissione giudicatrice a designare l’autore: 80 i bozzetti da esaminare.
Chi è Francesco De Grandi
De Grandi, 57 anni, si è formato all’Accademia delle Belle Arti di Palermo per poi trasferirsi a Milano nel 1994, dove divente un esponente della Nuova scuola palermitana. Successivamente trascorre un periodo a Shanghai, dove la sua arte viene contaminata e arricchita dall’influsso e dall’ispirazione orientale. Nel 2008 torna a Palermo, dove adesso insegna pittura presso l’Accademia delle Belle Arti.
Fra i molteplici riconoscimenti spicca la presenza delle sue opere nell’ambito della mostra Futuro Italiano realizzata al Parlamento Europeo, la partecipazione alla Quadriennale di Roma, all’Expo 2010, alla 54/a Biennale di Venezia e molte altre. Fino al prossimo 9 febbraio, De Grandi è protagonista negli spazi della Galleria Civica di Trento con una mostra personale dal titolo Il sacrificio del miele, che si concentra sugli ultimi dieci anni della produzione dell’artista e presenta circa 70 opere.
La giunta comunale ha scelto l’artista palermitano per il Cencio che celebrerà il Giubileo (Palio dell'Assunta).
Per la Carriera del 2 luglio sarà la commissione giudicatrice a designare l’autore: 80 i bozzetti da esaminare.
Chi è Francesco De Grandi
De Grandi, 57 anni, si è formato all’Accademia delle Belle Arti di Palermo per poi trasferirsi a Milano nel 1994, dove divente un esponente della Nuova scuola palermitana. Successivamente trascorre un periodo a Shanghai, dove la sua arte viene contaminata e arricchita dall’influsso e dall’ispirazione orientale. Nel 2008 torna a Palermo, dove adesso insegna pittura presso l’Accademia delle Belle Arti.
Fra i molteplici riconoscimenti spicca la presenza delle sue opere nell’ambito della mostra Futuro Italiano realizzata al Parlamento Europeo, la partecipazione alla Quadriennale di Roma, all’Expo 2010, alla 54/a Biennale di Venezia e molte altre. Fino al prossimo 9 febbraio, De Grandi è protagonista negli spazi della Galleria Civica di Trento con una mostra personale dal titolo Il sacrificio del miele, che si concentra sugli ultimi dieci anni della produzione dell’artista e presenta circa 70 opere.
Protocollo equino 2025, appena approvato dal comune di Siena
Esso comporta alcuni cambiamenti importanti, specialmente sull'età dei cavalli.
Ora i cavalli devono avere almeno 4 anni, presi alla data del 10 giugno 2025. Non saranno più valutati in modo millesimale come prima. Inoltre, i cavalli nuovi nel protocollo devono avere al massimo 7 anni. Un'altra novità riguarda i compiti della commissione veterinaria. Questa deve assicurarsi che i cavalli siano trattati bene durante le corse e gli allenamenti, evitando situazioni dannose. Deve anche controllare se i cavalli sono adatti a partecipare alle attività e soddisfano i requisiti fisici necessari. La commissione deve preparare i cavalli di 4 anni con un percorso specifico e può permettere ai cavalli di 5 anni di fare più attività se richiesto. Alla fine della stagione delle gare, la commissione scriverà un rapporto per ogni cavallo per decidere se potrà partecipare l'anno successivo.
La commissione deve anche creare un regolamento con le regole tecniche da seguire durante le corse e gli allenamenti, prima che inizino le attività del Protocollo.
Le iscrizioni per i cavalli apriranno il 10 febbraio e chiuderanno il 6 marzo a mezzogiorno.
#protocolloequino2025
Esso comporta alcuni cambiamenti importanti, specialmente sull'età dei cavalli.
Ora i cavalli devono avere almeno 4 anni, presi alla data del 10 giugno 2025. Non saranno più valutati in modo millesimale come prima. Inoltre, i cavalli nuovi nel protocollo devono avere al massimo 7 anni. Un'altra novità riguarda i compiti della commissione veterinaria. Questa deve assicurarsi che i cavalli siano trattati bene durante le corse e gli allenamenti, evitando situazioni dannose. Deve anche controllare se i cavalli sono adatti a partecipare alle attività e soddisfano i requisiti fisici necessari. La commissione deve preparare i cavalli di 4 anni con un percorso specifico e può permettere ai cavalli di 5 anni di fare più attività se richiesto. Alla fine della stagione delle gare, la commissione scriverà un rapporto per ogni cavallo per decidere se potrà partecipare l'anno successivo.
La commissione deve anche creare un regolamento con le regole tecniche da seguire durante le corse e gli allenamenti, prima che inizino le attività del Protocollo.
Le iscrizioni per i cavalli apriranno il 10 febbraio e chiuderanno il 6 marzo a mezzogiorno.
#protocolloequino2025
BUON COMPLEANNO A SALVATORE LADU, DETTO CIANCHINO, CHE È NATO IL 3 FEBBRAIO 1958
Quarantasei Palii corsi, otto Vittorie sul Campo. Queste due cifre basterebbero per raccontare in una sola, singola frase quello che rappresenta la Storia e la carriera di Salvatore Ladu, detto Cianchino (per gli amici, "Il Cianca"), che oggi compie 67 anni. Il suo soprannome è un chiaro riferimento a chi lo fece approdare a Siena, cioè Giuseppe Gentili, detto Ciancone, che in lui vide, con lo sguardo del "padre putativo" un carattere e una foga, una voglia di Vittoria degna di sé stesso. E non a caso le due carriere sono quasi speculari, dato che per Ciancone le Vittorie sul Campo furono nove su quaranta Palii corsi.
A Cavallo è sempre stato non un Maestro, ma "IL" Maestro. Una sensibilità senza pari, una capacità di leggere nelle pieghe del carattere degli animali che non ha eguali, nemmeno in Ciancone, da cui fu mutuato il suo soprannome. Da Ciancone, Salvatore Ladu, detto Cianchino riprese però la capacità e l'importanza degli allenamenti, forse anche superando il suo Maestro.
Tanti Auguri al Cianca!!!
Qui la monumentale puntata che Michele Fiorini di Ricordi di Palio ha dedicato a Salvatore Ladu.
#ricordidipalio
Quarantasei Palii corsi, otto Vittorie sul Campo. Queste due cifre basterebbero per raccontare in una sola, singola frase quello che rappresenta la Storia e la carriera di Salvatore Ladu, detto Cianchino (per gli amici, "Il Cianca"), che oggi compie 67 anni. Il suo soprannome è un chiaro riferimento a chi lo fece approdare a Siena, cioè Giuseppe Gentili, detto Ciancone, che in lui vide, con lo sguardo del "padre putativo" un carattere e una foga, una voglia di Vittoria degna di sé stesso. E non a caso le due carriere sono quasi speculari, dato che per Ciancone le Vittorie sul Campo furono nove su quaranta Palii corsi.
A Cavallo è sempre stato non un Maestro, ma "IL" Maestro. Una sensibilità senza pari, una capacità di leggere nelle pieghe del carattere degli animali che non ha eguali, nemmeno in Ciancone, da cui fu mutuato il suo soprannome. Da Ciancone, Salvatore Ladu, detto Cianchino riprese però la capacità e l'importanza degli allenamenti, forse anche superando il suo Maestro.
Tanti Auguri al Cianca!!!
Qui la monumentale puntata che Michele Fiorini di Ricordi di Palio ha dedicato a Salvatore Ladu.
#ricordidipalio
Le 25 tavole del 1932 di Duilio Cambellotti
(dal sito di Orlando Papei)
Sono suddivise in due tranches, la prima di quelle "generiche" relative alla Festa nel suo complesso.
E poi ci sono ovviamente le 17 tavole dedicate ognuna ad una delle 17 Consorelle.
(dal sito di Orlando Papei)
Sono suddivise in due tranches, la prima di quelle "generiche" relative alla Festa nel suo complesso.
E poi ci sono ovviamente le 17 tavole dedicate ognuna ad una delle 17 Consorelle.
IL 31 GENNAIO 1960 MUORE A ROMA DUILIO CAMBELLOTTI, ARTISTA CHE HA RESO OMAGGIO A SIENA E AL NOSTRO PALIO
Duilio Cambellotti e le sue illustrazioni sul Palio di Siena
Verso la fine degli anni Venti del secolo scorso il Monte dei Paschi, volendo finanziare una pubblicazione sul Palio, incarica Piero Misciattelli, storico senese residente a Roma, della stesura del testo e Duilio Cambellotti, uno dei più celebri illustratori di libri (ma non solo) del tempo, dell'apparato grafico.
Il Cambellotti nel 1929 e 1930 è a Siena con il figlio Adriano, studia l'urbanistica cittadina e l’araldica delle Contrade, i vari momenti della Festa, ricavandone una gran mole di foto e di schizzi. Poi si mette al lavoro sulle sue tavole. Ne viene fuori un quadro di tutte e diciassette le Consorelle davvero straordinario, con un’iconografia tipica del periodo, intrisa di una narrazione mitologica, epica, agli occhi di oggi solo falsamente “esagerata”, ma che invece cela un grande rispetto dell’artista verso la Festa Senese.
Il libro, di grande formato, viene pubblicato nel 1932 dalla "Editrice Novissima" di Roma in 1000 copie numerate e si intitola, semplicemente, "Il Palio di Siena". Il libro oggi è praticamente introvabile.
In seguito, Duilio Cambellotti continua la sua produzione in numerose riviste e testi fino al suo decesso avvenuto a Roma il 31 gennaio 1960.
Qui trovate la biografia completa dell'artista
Ne ho parlato anche qui, quando ho condiviso in esclusiva su questo canale Telegram le 25 tavole del libro (a bassa risoluzione, onde evitare problemi con gli eredi dell'artista, che col tempo hanno istituito una Fondazione per la tutela del patrimonio artistico dell'autore).
Duilio Cambellotti e le sue illustrazioni sul Palio di Siena
Verso la fine degli anni Venti del secolo scorso il Monte dei Paschi, volendo finanziare una pubblicazione sul Palio, incarica Piero Misciattelli, storico senese residente a Roma, della stesura del testo e Duilio Cambellotti, uno dei più celebri illustratori di libri (ma non solo) del tempo, dell'apparato grafico.
Il Cambellotti nel 1929 e 1930 è a Siena con il figlio Adriano, studia l'urbanistica cittadina e l’araldica delle Contrade, i vari momenti della Festa, ricavandone una gran mole di foto e di schizzi. Poi si mette al lavoro sulle sue tavole. Ne viene fuori un quadro di tutte e diciassette le Consorelle davvero straordinario, con un’iconografia tipica del periodo, intrisa di una narrazione mitologica, epica, agli occhi di oggi solo falsamente “esagerata”, ma che invece cela un grande rispetto dell’artista verso la Festa Senese.
Il libro, di grande formato, viene pubblicato nel 1932 dalla "Editrice Novissima" di Roma in 1000 copie numerate e si intitola, semplicemente, "Il Palio di Siena". Il libro oggi è praticamente introvabile.
In seguito, Duilio Cambellotti continua la sua produzione in numerose riviste e testi fino al suo decesso avvenuto a Roma il 31 gennaio 1960.
Qui trovate la biografia completa dell'artista
Ne ho parlato anche qui, quando ho condiviso in esclusiva su questo canale Telegram le 25 tavole del libro (a bassa risoluzione, onde evitare problemi con gli eredi dell'artista, che col tempo hanno istituito una Fondazione per la tutela del patrimonio artistico dell'autore).