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La Cantina dei Tarocchi - canale

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Il tarocco è uno strumento poetico di conoscenza; impariamo a conoscerlo bene, se vogliamo conoscerci bene.
Informazioni: @Natansergio

La Cantina dei Tarocchi - canale (Italian)

Benvenuti alla Cantina dei Tarocchi! Questo canale Telegram è il luogo perfetto per tutti coloro che desiderano approfondire la conoscenza del tarocco e utilizzarlo come strumento per esplorare se stessi e il mondo che li circonda. Il tarocco non è solo un semplice mazzo di carte, ma un potente strumento poetico di conoscenza che può aiutarci a svelare nuove prospettive sulla nostra vita e sulle nostre relazioni. Attraverso le nostre discussioni, approfondimenti e condivisioni, impareremo insieme a conoscere a fondo questo affascinante mondo. E non dimenticate di seguire le informazioni fornite da @Natansergio, il nostro esperto di tarocchi che ci guiderà in questo viaggio alla scoperta di noi stessi. Unisciti a noi alla Cantina dei Tarocchi e inizia il tuo percorso di esplorazione interiore attraverso le carte e la saggezza millenaria che esse racchiudono!

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10 Jan, 18:34


La vita non è mai facile.
I tarocchi nemmeno.
Questo connubio di fatica è in realtà una correlazione che aiuta nelle letture.
Lasciate che il peggio, le ombre, le difficoltà emergano tramite le lame.
Affrontare i demoni che ci tormentano è l' unico viaggio dell' eroe che a senso, nella nostra vita.

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05 Jan, 23:42


IL TAROCCO COME ESRCIZIO SPIRITUALE

In un capitolo del Tractatus ho definito il tarocco una macchina filosofica, ovverosia un dispositivo in grado di produrre filosofia attraverso apposite strategie di lettura, o anche solamente tramite l'osservazione delle carte. Ma ora, nel mio continuo studio, mi rendo conto che si tratta di una definizione limitante, più che altro perché offre della filosofia una aspetto in un certo senso riduttivo.
Siamo stati abituati a considerare la filosofia un esercizio puramente teorico, in grado di produrre astrazioni, concettualizzazioni del mondo che rimangono racchiuse in un libro, lontane dalla quotidianità della vita. Ma, come ci insegna Pierre Hadot nei suoi studi, la filosofia nacque e fu praticata come un dispositivo per migliorarsi e vivere serenamente e senza pene la nostra vita. Per quanto per secoli, dal Medio Evo in poi, sia tata insegnata come un mero esercizio intellettuale, invero era un prassi quotidiana che comprendeva degli esercizi che potremmo definire spirituali (dove con spirito non si intende un'entità astrale, o la nostra vera natura separata dal copro materiale). Questi erano suddivisi in meditazioni (non come oggi la si intende, in senso orientale), dialogo, letture e accettazione della morte. Più nel dettaglio:
- Meditazione: l'atto di riflettere profondamente sugli eventi della nostra vita, di analizzarli, di esaminarli nel dettaglio. si tratta di saper individuare gli eventi significativi delle nostre giornate e di approfondirli con un onesto lavoro di analisi. Questo comporta non solo prendersi del tempo per riflettere, ma anche tenere un diario.
- Dialogo: l'atto di saper dialogare con se stessi, di porsi delle domande, di entrare in un modalità dialettica, ma non solo con noi stessi. Il filosofo sa dialogare con gli altri (il nostro prossimo), evitando argomenti banali, le maldicenze, le violenze verbali e i terrorismi psicologici, perché attraverso l'altro noi possiamo migliorare noi stessi. Non solo, il dialogo con l'altro comporta anche l'ascolto attivo e l'essere disponibili nell'offrire attenzione a chi ha bisogno.
- Saper leggere e saper cosa leggere: la lettura non è solo evasione e riempitivo, non la si fa solo quando si ha del tempo a disposizione. Leggere è entrare nel testo, soffermarsi sulle frasi, meditarle e ponderarle lungo la giornata. e' specialmente la capacità di scegliere le letture che possano arricchire il nostro spirito.
- Affrontare la morte: per quanto noi si viva in un società cha fa di tutto per non farci pensare alla morte (pur dispensandola allegramente tramite la produzione, lo smercio e l'uso continuo di armi) e per renderla un tabù (guai a nominarla, se non tramite innocue iperbole) o a parlarne solo all'interno di cornici che la trasformano in passaggio, ponte o trasformazione, essa è un fatto ineludibile sedimentato nel profondo della nostra coscienza, con il quale spesso ci rifiutiamo di fare i conti. Si muore e non si è più.
Orbene, io penso che il tarocco, più che essere una macchina filosofica, è propriamente un esercizio spirituale con il quale poter affrontare alcune delle cose dette sopra. Con esso possiamo meditare e dialogare (con noi e gli altri), per esempio. Pertanto, il mio invito è anche di considerarlo sotto questa prospettiva.

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23 Dec, 08:39


Torno dopo un mese.
Per ribadire un tarocco non fatto per evolversi, crescere, updgradarsi, essere eroi nella e della propria vita (l' epoca degli eroi è finita con la caduta di Troia); bensì per affrontare le nostre zone oscure, indagare laddove abbiamo ferito gli altri (nessuno è immune da questo atto), affrontare tutte le nostre paure e le nostre angosce, senza pretendere di diventare migliori e più forti. A volte si cade, spesso si perde, ma in questa società competitiva dove la performance è la necessità primaria, non ci sono dispositivi (se non pochi) per chi rimane perdente perché non si adegua al canone neoliberista, o perché non ha le capacità di adeguarsi, o per qualsiasi altro motivo. Il tarocco può essere uno di questi dispositivi, avendo nel suo vissuto secoli di condizione umana.
Proviamo a guardare il tarocco come la possibilità di camminare nelle nostre ombre, senza sconti, senza vittoria finale. Ne saremo capaci?

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22 Nov, 06:59


Ogni tanto mi capita di salutare chi si unisce a noi. Navigando in questo canale, mi pare evidente quale sia la filosofia di fondo; tuttavia, capita ogni tanto di ricevere risposte sbalorditive. L' ultima, secca senza fronzoli: "La prima domanda è gratis".
Cosa dire? Questi mondo è intossicato da persone che sostengono una visione povera e affaristica del tarocco.

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06 Nov, 11:11


Fondamentalmente, sono contrario agli elenchi di significati per ogni carta dei tarocchi, che sono il punto di forza di ogni manuale, libro divulgativo e corso. Per quanto ci si sforzi a trovare approcci originali, alla fine si arriva sempre a fare degli elenchi, costringendoci a leggere sfilze di significati che dovremmo, più o meno, imprimerci a memoria.
E' possibile un modo alternativo, rispettando la specificità? Io credo di sì, si tratta di studiare profondamente la struttura e i set simbolici; solo in un secondo momento (non necessariamente temporale) si può avviare la lettura. Specificatamente, lo studio potrebbe essere questo:
- Struttura del mazzo
- Set simbolici presenti
- Tecnica di lettura
Da cui si evince che ogni mazzo dovrebbe avere un proprio 'manuale' di riferimento.

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06 Nov, 11:06


La domanda da porsi, allora, è: posso leggere un carta dei tarocchi così come leggo una carta Dixit? Sì e no. Attenzione, però, perché se la leggo come una carta Dixit, allora non c'è più differenza tra un arcano, un quadro e quello che vedo la mattina quando apro la finestra. Il punto, essenzialmente, è proprio questo: rispettare o meno una data specificità.

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06 Nov, 11:04


La lettura di queste tre carte procede basandosi su presupposti e preconoscenze differenti. A sinistra abbiamo una carta Dixit, non appartiene a nessuna tradizione esoterica o cartomantica o tarologica; la possiamo osservare rivelando e rilevando simboli e immagini collegate al nostro vissuto, alla nostra cultura, ai nostri studi, lavorando su di esse con una ampia libertà creatrice. Stessa cosa non possiamo fare con le altre due, carte appartenenti a due mazzi differenti di tarocchi: la lettura dovrà fare riferimento a strutture concettuali preesistenti, a tradizioni e moduli precostituiti, a una simbologia racchiusa in un perimetro ben definito. Non solo, fra i due tarocchi, la lettura non potrò procedere similmente, dato che fanno riferimento a tradizioni differenti.

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06 Nov, 09:06


Ad esempio, possiamo notare una concentrazione di carte nella parte superiore dell'Albero, dove solitamente si colloca tradizionalmente la componente spirituale (possiamo vederci il nostro lato mentale). Dunque, l'invito è ad assumere una tale prospettiva e indagare le istanze presenti in questa componente (ci sono due regine in azione, l'acqua e tutto ciò che comporta, declinata in acqua e fuoco). E abbiamo la sephira legata alla volontà spirituale, alla forza mentale (tradizionalmente 'saggezza'). Nel Toth, si parla di cambiamento, ovvero di una rotazione, di mutevolezza ciclica. Possiamo pensare che le due regine sono due poli che in noi si alternato a seconda di determinati fattori.

Mi fermo, perché l'invito che vi faccio è di sperimentare questa stesa e di provare ad andare nel profondo nelle letture, fino a edificare l'immagine della stesa, cioè la vera immagine che va esplorata (di questo, primo o poi, ne parlerò dettagliatamente).

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06 Nov, 08:55


Importante è la collocazione sull'Albero, perché maggiore è la distanza fra le carte uscite, maggiore la prospettiva di disomogeinità e distacco, sia nel suo aspetto favorevole e sfavorevole.
Questa strategia induce una profonda riflessione, specialmente se la integriamo (doverosamente, oserei dire) con le immagini delle singole carte.

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06 Nov, 08:55


STRATEGIA DI LETTURA CABALISTICA

Ho utilizzato i tarocchi di Crowley disegnati da Harris - detti Liber Toth - ma vanno bene anche i marsigliesi o i Rider Waite. Serve, invece, un minimo di preconoscenza cabalistica, quantomeno un'infarinatura della struttura dell'Albero, dato che in questa strategia esso è il modello dell'essere umano nella sua tripartizione classica (ma non dogmatica).
Le carte uscite vanno collocate nel loro posto sull'Albero, come si evince dal disegnetto che ho fatto, e lette di conseguenza. Pertanto, gli Atu (trionfi) sono i sentieri, vere e proprie correnti energetiche e flussi psichici, come un sistema venoso, arterioso e nervoso; le numerali sono le sephira, i nostri centri o gangli psichici, istanze ben definite che ci caratterizzano; le figure rappresentano la combinazione delle quattro energie archetipiche e primeve (o immaginali) e determinano il nostro incedere nella vita, il nostro modo di fare, o quello che potrebbe essere tale modo.

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22 Sep, 09:41


AVVERTENZA

A volte ricevo messaggi in pvt, a cui rispondo sempre. Noto, spesso, che le mie risposte rimangono non lette per giorni, se non per sempre. Capisco che il nostro Telegram sia inflazionato di contatti, canali e gruppi cui prestare attenzione, ma la buona creanza non dovrebbe mai venire meno.
Grazie

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08 Sep, 10:46


NON MEMORIZZARE I SIGNIFICATI

In sintesi, memorizzare i significati (specialmente dei minori), come quelli che troviamo in molti manuali - se non in tutti - può essere controproducente, oltre ad essere sempre inutilmente dispendioso in termini di risorse personali. E' un'operazione senza senso, perché ogni lettura non solo avviene in un contesto diverso, ma evidenzia contesti esperenziali diversi, pertanto i significati di una carta validi per un contesto sono del tutto fallaci in altri.
Quello che possiamo fruttuosamente fare è costruire di volta in volta i significati più appropriati, che vuol dire che al termine di ogni lettura quei significati andranno a morire. Per questo l'arte del tarocco si configura non come una disciplina libresca, bensì concreta. Quello che dobbiamo imparare, o meglio studiare e approfondire, sono le scale di valori che vogliamo dare ai semi, ai numeri e alle figure di corte (per i trionfi farò un discorso a parte, ma non cambia poi molto). I semi possono avere più scale di valori, e noi scegliamo quella più idonea alla lettura, tenendo conto che possiamo cambiare scala durante il consulto stesso, o addirittura usare più scale contemporaneamente per i vari semi. Lo stesso per i numeri e le figure. Una volta individuata la scala di riferimento, procediamo col creare mentalmente una tabella dove nelle colonne mettiamo i semi e nelle righe i numeri o le figure... e il gioco è fatto, perché si tratta solo di combinare i due valori e riempire quel nodo con la ricchezza della nostra mente poetica, in relazione alla questione.
Il mio invito è di dedicarvi, nei vostri studi, ai semi, ai numeri, alle figure, approfondendo non solo attraverso libri sui tarocchi (di questi ne bastano veramente pochi e ben selezionati) ma esplorando l'arte, la poesia, la filosofia, la storia e la simbologia. Ricordate che i tarocchi non sono nati per essere interpretati, una cosa da tenere ben in mente specialmente se usate i marsigliesi (per quelli esoterici, il discorso può essere più complesso, pur non discostandosi di molto, e lo affronterò un'altra volta).

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08 Sep, 09:36


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08 Sep, 09:25


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08 Sep, 09:17


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08 Sep, 09:16


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26 Aug, 20:00


PENSIERO DELLA SERA

Se il tarocco è una lingua, allora noi durante un consulto non leggiamo, bensì scriviamo.
La lingua è un codice che richiede una decodifica, abilità che apprendiamo a scuola. Se ammettiamo che una stesa la leggiamo, allo diamo per scontato che qualcosa altro da noi abbia codificato un messaggio che noi dobbiamo decodificare. Succede questo quando la nostra credenza ci dice che tramite il tarocco un'entità trascendente, manipolandoci, fa in modo che escano determinate carte. Questa ipotesi comporta tutta una serie di dettagli da chiarire, molti dei quali è impossibile.
Se invece riteniamo che l'uscita delle carte sia casuale (e ricordo che lo è sempre, anche se si crede nella sincronicità, la quale è una prospettiva a posteriori diventa causa - nel senso che è la sincronicità intesa come caratteristica del mondo a causare l'uscita di quelle carte) allora non può esserci codifica a priori da decodificare, ma siamo noi che usiamo le carte per costruire un messaggio, cioè per scrivere la risposta.
Questo pensiero comporta l'assunzione di una rivoluzione copernicana dell'uso del tarocco.

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26 Aug, 19:49


QUANDO UTILIZZARE IL TAROCCO?

La diretta fatta sul tema di cui sopra non è stata registrata per mio errore, dato che ancora non ho ben capito come fare; pertanto mi risolvo a riportare qui i punti essenziali, che potremmo definire salienti.
Con la domanda posta intendo chiedermi non il momento temporale in cui effettuare una consultazione col tarocco, che ognuno di noi è libero di deciderlo in base la proprio personale sentire, non esistendo una regola dogmatica cui attenersi. Quello che mi chiedo, invece, è qual è la questione che è più opportuno affrontare col tarocco, o meglio ancora quale criterio devo usare per decidere se una determinata questione è o meno esplorabile taroticamente? Mettendo da parte l'uso cartomantico che predilige gli affari del cuore in prospettiva predittiva, e l'uso tarologico volto alla crescita personale (qualunque cosa si intenda per essa), io mi permetto di affermare, non senza un minimo di provocazione, che il criterio è la familiarità e la amicalità con la questione; nel senso che se la suddetta la sappiamo ben affrontare tramite un nostro personale ragionare, indipendente, allora ben venga l'uso del tarocco. Ma mi spiego meglio.
Se percepiamo di essere bloccati nell'affrontare un determinato problema o questione o tema, affidarci a uno strumento non cosciente esterno a noi, creerebbe una frattura, uno iato tra noi e l'argomento, facendo in modo che si rimanga estranei l'uno all'altro. Significa abdicare. Se invece quell'argomento noi sappiamo affrontarlo con le nostre riflessioni indipendenti, il tarocco può offrire un surplus, un arricchimento, una straordinarietà immaginifica che può permetterci di allargare e approfondire ulteriormente l'orizzonte.
Perché l'obiettivo finale dello studio e frequentazione del tarocco è riuscire a farne uso senza il suo supporto fisico; il che significa aver sviluppato una capacità di produrre ragionamenti ricchi di nodi, reti, rimandi, immagini.

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26 Aug, 19:26


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26 Aug, 19:17


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26 Aug, 19:08


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26 Aug, 19:05


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15 Aug, 13:38


Un caloroso benvenuto a chi si è unito da poco.
Sono a disposizione per ogni eventuale aiuto o chiarimento

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26 Jul, 10:30


Come appare chiaro, anche a una lettura superficiale, è facile accorgersi che queste caratteristiche possono applicarsi alle situazioni che andiamo a investigare in un consulto; pertanto, avremo una situazione dinamica, o fluida, un rapporto caldo o freddo, una condizione d'animo pesante eccetera.
Io invito a provare ad usare questo schema nelle vostre letture, o almeno a inserirlo qualora risultasse benefico per un'agevole investigazione tramite le carte.

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26 Jul, 10:27


SEMI ED ELEMENTI

Come sappiamo, il modello maggiormente interpretativo del tarocco associa ad ogni seme uno specifico elemento; ma ogni studioso, autore, saggista, praticante costruisce o prende solo in prestito una propria tabella di significati per ogni elemento. Spesso seme ed elemento sono associati nel significato, a volte vengono discriminati, a seconda del contesto e dell'esigenza di lettura.
Io qui vorrei offrire una visione presa dalla filosofia sia cinese che indiana tradizionale, così come viene esposta da Dogen Zenji in un capitolo dello Shobogenzo. sarò succinto.

TERRA. Pesantezza o leggerezza, dunque la massa.
ARIA. Staticità o dinamicità, dunque il movimento
ACQUA. Coesione o fluidità, dunque il legame all'interno di un corpo.
FUOCO. Caldo o freddo, dunque la temperatura