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INZAION di Luca Nali

21 Nov, 16:45


Quest'anno regala un pensiero originale...regala la fantasia!

Caricature, illustrazioni personalizzate, storie a fumetti dedicate e tutto quello che riesci ad immaginare.

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INZAION di Luca Nali

21 Nov, 10:35


https://youtu.be/DjPilpkfmvg?si=yIKedDCapKOG-fvl

INZAION di Luca Nali

21 Nov, 09:23


Esperienza dromedaria

INZAION di Luca Nali

20 Nov, 21:05


Qui ho rischiato davvero

INZAION di Luca Nali

20 Nov, 18:55


Qui mentre mi cazzia perché andavo troppo forte. 😂😂😂😂😂

INZAION di Luca Nali

20 Nov, 17:57


Tramonto nel Sahara

INZAION di Luca Nali

20 Nov, 16:01


Nomadi berberi

INZAION di Luca Nali

20 Nov, 12:40


Qui mentre muoio

INZAION di Luca Nali

20 Nov, 10:09


Qui mentre mi innamoro.

INZAION di Luca Nali

19 Nov, 21:21


Niente, qui mentre suono con i berberi. ( poi mi hanno menato) credo che faccia parte del rituale.

INZAION di Luca Nali

19 Nov, 20:25


Lui parlava con la sua voce lenta, educata, da confessore che ti impartisce la penitenza di cinque Pater, cinque Salve Regina, dieci Requiem Aeternam, e io avvertivo un disagio cui non riuscivo a dar nome.

Poi, d’un tratto, compresi che non era disagio. Era paura.

Quest’uomo mi faceva paura.

Ma perché? Mi aveva ricevuto con gentilezza squisita: cordiale.

Mi aveva fatto ridere a gola spiegata: arguto, e il suo aspetto non era certo minaccioso.

Quelle spalle strette quanto le spalle di un bimbo, e curve.

Quella mancanza quasi commovente di collo. Quel volto liscio su cui non riesci a immaginare la barba. Quelle mani delicate, dalle dita lunghe e bianche come candele. Quell’atteggiamento di perpetua difesa. Se ne stava tutto inghiottito in se stesso, con la testa affogata dentro la camicia, e sembrava un malatino che si protegge da uno scroscio di pioggia rannicchiandosi sotto l’ombrello, o una tartaruga che si affaccia timidamente dal guscio.

A chi fa paura un malatino, a chi fa paura una tartaruga? A chi fanno male?

Solo più tardi, molto tardi, realizzai che la paura mi veniva proprio da queste cose: dalla forza che si nascondeva dietro queste cose.

Il vero potere non ha bisogno di tracotanza, barba lunga, vocione che abbaia.

Il vero potere ti strozza con nastri di seta, garbo, intelligenza.

L’intelligenza, perbacco se ne aveva.

Al punto di potersi permettere il lusso di non esibirla.

A ogni domanda sgusciava via come un pesce, si arrotolava in mille giravolte, spirali, quindi tornava per offrirti un discorso modesto e pieno di concretezza.

Il suo humour era sottile, perfido come bucature di spillo.

Lì per lì non le sentivi le bucature ma dopo zampillavano sangue e ti facevano male.

Lo fissai con rabbia.

Sedeva a una scrivania sepolta sotto i fogli e dietro, sulla parete di velluto nocciola, teneva una Madonna con Bambin Gesù. La destra della Madonna scendeva verso il suo capo a benedirlo.

No, nessuno lo avrebbe mai distrutto.

Sarebbe stato sempre lui a distruggere gli altri.

Con la calma, col tempo, con la sicurezza delle sue convinzioni. O dei suoi dogmi? Crede al paradiso e all’inferno.

All’alba va a messa e la serve meglio di un chierichetto.

Frequenta i papi con la disinvoltura di un segretario di Stato e guai, scommetto, a svegliare la sua ira silenziosa.

Quando lo provocai con una domanda maleducata, il suo corpo non si mosse e il suo volto rimase di marmo. Però i suoi occhi s’accesero in un lampo di ghiaccio che ancora oggi mi intirizzisce. Dice che a scuola aveva dieci in condotta.

Ma sotto il banco, scommetto tirava pedate che lasciavano lividi blu.

Oriana Fallaci

Dal Web

INZAION di Luca Nali

19 Nov, 18:15


L’intelligenza artificiale non esiste.
Non è consapevole di sé e non ha desideri o emozioni. Non è nemmeno una vera intelligenza. È capace solo di ciò per cui è programmato.
Non ha un'anima e non distingue il bene dal male. L’intelligenza artificiale non agirà mai per proprio conto. Esegue sempre la volontà dei suoi programmatori.
Non temo le macchine; temo i malvagi macchinisti.
Non temo i computer (o i robot); temo i malvagi programmatori.
Thomas Tingler

INZAION di Luca Nali

19 Nov, 15:30


Il deserto del Sahara visto da lontano

INZAION di Luca Nali

19 Nov, 15:20


Pensare allo sviluppo come un qualcosa di utile potrebbe essere un errore gravissimo.

INZAION di Luca Nali

19 Nov, 15:10


Inzaion tour

INZAION di Luca Nali

19 Nov, 15:02


Gustave Le Bon, con la sua opera "Psicologia delle Folle", ha lasciato un'impronta indelebile nel campo della psicologia sociale e della filosofia. Pubblicato per la prima volta nel 1895, questo testo è diventato un punto di riferimento per chiunque desideri esplorare le dinamiche complesse che governano il comportamento collettivo.

La profondità di "Psicologia delle Folle" risiede nella sua capacità di trascendere il tempo. Le Bon esamina con acume le caratteristiche delle folle, delineando come queste possano essere guidate da impulsi emotivi piuttosto che dalla razionalità. La sua analisi si estende alle credenze e opinioni delle masse, evidenziando la loro variabilità e la facilità con cui possono essere influenzate da figure carismatiche.

Il libro è strutturato in tre parti principali. Nella prima, Le Bon si concentra sulle caratteristiche generali delle folle, esplorando la loro psicologia e i meccanismi attraverso i quali si formano le opinioni collettive. La seconda parte si addentra nelle opinioni e credenze delle folle, mentre la terza classifica le folle in omogenee ed eterogenee, approfondendo concetti come civiltà, razza, setta, classe e casta.

Le Bon non si limita a una mera descrizione; egli offre anche una critica penetrante delle folle, ritenendole responsabili di atti di grande eroismo quanto di terribili atrocità. La sua visione è ambivalente: da un lato, le folle possono essere fonte di progresso e cambiamento, dall'altro possono portare alla distruzione e alla decadenza.

La rilevanza di "Psicologia delle Folle" si estende ben oltre il contesto storico in cui è stata scritta. Le Bon anticipa concetti che oggi troviamo nella psicologia moderna, come l'inconscio collettivo e il fenomeno della suggestione. La sua opera è stata studiata da figure storiche come Hitler, Mussolini e Stalin, che hanno utilizzato le tecniche di persuasione e assoggettamento delle folle descritte da Le Bon per i loro scopi politici.

Un'opera che continua a stimolare riflessioni profonde sulla natura umana e sul potere delle masse. La sua lettura è essenziale per chiunque sia interessato a comprendere le forze psicologiche che muovono le società e a riflettere sulle implicazioni etiche e morali che ne derivano.

Gustave Le Bon (1841-1931) è stato uno psicologo e sociologo francese noto principalmente per il suo lavoro sulla psicologia delle folle. Nacque a Nogent-le-Rotrou, in Francia, e studiò ingegneria, fisica e chimica prima di dedicarsi alla psicologia. Le Bon è considerato il fondatore della psicologia delle masse. Fu il primo a studiare scientificamente il comportamento delle folle, entrate allora prepotentemente tra gli attori della storia con gli sviluppi dell'industrializzazione e dell'urbanizzazione, cercando di identificarne i caratteri peculiari e proponendo tecniche volte a guidarle e controllarle. Applicando un paradigma di studio scientifico derivato dall'approccio clinico, Le Bon utilizza i concetti di contagio e suggestione per spiegare i meccanismi della folla che portano all'emergere dell'emotività dall'istintualità e dall'inconscio, altrimenti repressi negli individui dal controllo sociale.

Studiò medicina e viaggiò in Europa, Asia e Nord Africa dal 1860 al 1880, scrivendo di archeologia e antropologia. Pubblicò il primo successo editoriale nel 1894 con "Les Lois psychologiques de l'évolution des peuples". Successivamente, nel 1895, scrisse "La psychologie des foules" (Psicologia delle folle). Nel 1902, Le Bon iniziò ad organizzare "Les déjeuners du mercredi", invitando a parlare di argomenti vari personaggi del calibro di Henri Poincaré, Raymond Poincaré, Paul Valéry e Henri Bergson.

Inoltre, Le Bon si interessò anche di pedagogia e di filosofia della storia. La sua influenza nella comprensione del comportamento collettivo e delle dinamiche delle folle ha avuto un impatto duraturo sulla psicologia e sulla sociologia. La sua opera continua a essere studiata e discussa in ambito accademico.