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Qui s'impara a diventare un Monolite

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Benvenuti alla MONOLITUM ACADEMY, il luogo dove si impara a diventare un Monolite! Se vi state chiedendo chi siamo, siamo un canale Telegram dedicato a coloro che desiderano ampliare le proprie conoscenze e competenze nel mondo dell'architettura e del design. La nostra missione è quella di fornire ai nostri membri gli strumenti e le risorse necessarie per crescere e svilupparsi professionalmente nel settore. Condividiamo contenuti educativi, workshop, eventi e opportunità di networking per consentire agli aspiranti Monoliti di raggiungere i propri obiettivi. Se siete appassionati di architettura e design e volete far parte di una comunità dedicata alla crescita professionale, non esitate a unirvi a MONOLITUM ACADEMY. Saremo lieti di darvi il benvenuto e di accompagnarvi nel vostro percorso di apprendimento e crescita! Diventate parte della nostra accademia e preparatevi a diventare dei veri Monoliti!

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08 Jan, 19:45


https://www.youtube.com/live/qKQxzZlmlFs?si=9vem6RcrMgGWoxDN

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06 Jan, 21:38


DOLORE
Esistono persone speciali, sono quelle che portano un Dolore profondo, che non appartiene solo a loro... è il peso di un lignaggio familiare, di esperienze passate e perfino del mondo intorno a loro.
Non è una maledizione, ma una chiamata.
Queste persone sono qui per trasformare quel Dolore, e attraverso di esso, trasformare se stesse e la realtà che le circonda.
Le pratiche spirituali sono gli strumenti di questo lavoro straordinario. Non si tratta solo di meditare o rilassarsi, ma di intraprendere un processo profondo di liberazione e purificazione.
Ogni respiro consapevole, ogni momento di silenzio, e sì, anche il digiuno, diventano strumenti per ripulire i blocchi, sciogliere i pesi ereditati e lasciare spazio a qualcosa di nuovo.
Il digiuno, in particolare, non è solo fisico, è un atto che svuota corpo e mente per far emergere la nostra essenza più pura.
Queste pratiche non agiscono solo dentro chi le fa.
Cambiano tutto, le relazioni, le energie, e perfino l’ambiente intorno. I miei allievi possono confermarlo, ogni sessione non solo li trasforma, ma riverbera su chi li circonda, sulle loro famiglie, e persino sulla loro realtà quotidiana.
È un lavoro duro, che spesso richiede isolamento, introspezione e dedizione.
Ma al di là di quel Dolore c’è una parte più grande di noi stessi pronta a emergere...
Una parte che conosce la gioia, la forza e la libertà.
E chi si dedica a queste pratiche non sta solo guarendo il proprio passato, sta riscrivendo il proprio futuro e aprendo nuove possibilità per il mondo intero.
Buona Pratica

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06 Jan, 16:57


EPIFANIA, MANIFESTA LA TUA DIVINITÀ
L’epifania è un momento speciale nel ciclo annuale, chi pratica discipline interiori sa che oggi segna la fine di un percorso e la celebrazione dei frutti raccolti.
La tradizione religiosa ti racconta questa giornata attraverso i re Magi, che portano doni al Bambin Gesù che poi, in fondo, sei sempre tu.
Oggi, poiché è un giorno, non a caso, "benedetto dalle stelle", è più facile connettersi al sacro e lasciar far emergere ciò che già sei...
Quindi stasera andremo a lavorare proprio sul sentire e manifestare il nostro divino, per chi ce l'ha..

Quando?
Alle 21:00, su YouTube.

Dove?
https://www.youtube.com/live/jCJzGaaydAQ

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06 Jan, 01:06


Il QUINTO LIVELLO DI COSCIENZA TANTRICA
(Vijnanamaya Kosa, lo strato del discernimento)
Ok, fermati un attimo e respira...
Lo so che sei ancora un po’ stordito dopo aver esplorato i vortici creativi dell’Atimamanasakosa... Ma indovina un po’? Non hai ancora finito il viaggio.
Ora si sale di livello, benvenuto/a nel "Vijnanamaya Kosa", il territorio dove finalmente inizi a vedere le cose per come sono e non per come la tua mente caotica le racconta.
Ti avverto subito, se hai un debole per i drammi quotidiani umani, questo livello potrebbe urtarti.
Qui si parla di distacco superiore, quella capacità di guardare la vita negli occhi e dire: “Ah, interessante. Ma non mi frega più!”
Nel Vijnanamaya Kosa si sviluppa il discernimento, che non è un "sentirsi illuminati" dopo due ore di meditazione, ma la capacità concreta di distinguere tra ciò che conta davvero e ciò che è solo fuffa.
La tua paura della morte? Una farsa!
La tua ossessione per quello che pensa la gente? Una comica!
Se l’Atimamanasakosa è l’arena dell’intuizione e del karma passato, il Vijnanamaya Kosa è dove tutte quelle intuizioni vengono messe in prospettiva.
Qui non c’è spazio per gli autoinganni... o capisci o continui a girare in tondo.
Questo livello è un po’ come avere un superpotere mentale che ti permette di dire: "Sì, è solo un’illusione". E, incredibilmente, funziona.
Ma come ci si arriva?
Prima di tutto, abbandona l’idea che questa comprensione arrivi senza sforzo.
Il discernimento richiede pratica e disciplina, non è roba da tantracchioni, quelli stanno ancora a farsi i selfie nel Kamamaya Kosa.
Qui si pratica seriamente, qui serve praticare Dharana, la concentrazione, il sesto livello dello yoga.
Per capirci, è l’abilità di tenere la mente ferma su un punto senza che voli via come un palloncino.
Con il Dharana impari a filtrare ciò che è utile da ciò che ti distrae, e quando ci riesci… boom, sei nel Vijnanamaya Kosa.
E cosa succede qui?
Inizi a riconoscere l’impermanenza.
Tutto ciò che ti circonda cambia, si trasforma, e alla fine svanisce. Il che, tradotto, significa che il tuo attaccamento a qualsiasi cosa (sì, anche al tuo ego o al tua fiamma gemella) è inutile e un tantino patetico.
La paura della morte si dissolve, non perché diventi immortale, ma perché capisci che la morte è solo un’altra parte del viaggio, non il gran finale che temiamo.
Queste comprensioni (se ci arrivi) non ti rende freddo o distaccato in senso negativo, anzi, ti rende libero, non ti aggrappi più a ogni emozione, a ogni successo o fallimento come se fossero la tua unica ragione di vita.
Ti lasci fluire, e, sorpresone, inizi a vivere con molta più leggerezza e finalmente sorridi quando ti fanno le foto.
C’è una differenza importante tra il Vijnanamaya Kosa e l’Atimamanasakosa che vale la pena sottolineare...
Mentre l’Atimamanasakosa ti connette al tuo inconscio e al karma passato, il Vijnanamaya Kosa ti porta oltre.
È qui che inizi a usare quella saggezza per fare scelte consapevoli. È il passaggio dall’intuizione grezza alla vera comprensione.
Vuoi sapere qual è la vera magia di questo livello?
È che non si limita a cambiare come vedi il mondo, cambia come vivi...
Quando lasci andare l’illusione del controllo, smetti di inseguire ciò che non dura e inizi a trovare pace in ciò che sei, e cominci anche a difenderla a costo di perdere persone a te vicine.
Non si tratta di fuggire dal mondo, ma di viverlo con la consapevolezza che tutto è transitorio.
E in quella transitorietà, per chi sa vederla c’è una bellezza che non ha prezzo.
Buona pratica.

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05 Jan, 22:07


https://www.youtube.com/watch?v=NRRvIHY-OIE

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05 Jan, 16:12


QUARTO LIVELLO DI COSCIENZA TANTRICA
(Atimamanasakosa, Il Regno dell’Inconscio)
Benvenuto al livello più enigmatico della coscienza tantrica, Atimamanasakosa, la mente inconscia.
Se pensavi che il viaggio fin qui fosse stato intenso, preparati, questo è il territorio delle profondità nascoste, dove il visibile si dissolve e il tuo io più autentico inizia a sussurrare.
A questo punto, avresti dovuto imparare (si, come no...) a domare il corpo fisico (Annamaya Kosa), a disciplinare i desideri (Kamamaya Kosa), a osservare i pensieri (Manomaya Kosa) e a discernere il reale dall’illusorio (Vijnanamaya Kosa)....
E mò?
Ora entriamo nell’oceano dell’intuizione, della creatività e dell’ispirazione....: il regno del tuo inconscio.
L’Atimamanasakosa, un nome che per ricordartelo te lo devi leggere almeno 10 volte per dirlo correttamente... ma ti fa bene impara...non è la mente logica, né quella emotiva.
Qui non ci sono schemi predefiniti, né percorsi razionali.
È il luogo dove nascono le intuizioni più pure, quelle che arrivano senza spiegazione, come un lampo di verità che non sai da dove viene ma sai che è giusto.
È il livello dove si custodisce il karma delle vite passate, quel bagaglio invisibile che porti con te e che, volente o nolente, guida molte delle tue scelte.
Immaginalo come una soffitta polverosa piena di tesori dimenticati. Ci sono vecchi bauli pieni di esperienze passate, ricordi non elaborati e sogni incompiuti. Ma tra questi, trovi anche gemme preziose: la tua creatività, la tua ispirazione, e quel senso di connessione che ti fa capire di essere parte di qualcosa di molto più grande.
L’Atimamanasakosa è il ponte tra il conosciuto e l’ignoto.
È il regno dell’intuizione, quella vocina interna che sa prima che tu capisca.
È la scintilla della creatività, che ti permette di vedere soluzioni dove gli altri vedono problemi.
Ed è il serbatoio dell’ispirazione, che si manifesta quando sei così connesso con te stesso che il mondo intorno a te sembra fluire senza sforzo.
Ma attenzione... il viaggio qui non è tutto rose e fiori. Nell’Atimamanasakosa si nascondono anche le ombre, i residui karmici, i nodi irrisolti delle tue vite passate.
Questo livello è come un maestro severo, ti dà accesso a un potere incredibile, ma solo se sei disposto a guardare in faccia ciò che ti trattiene.
I tuoi blocchi creativi? Le paure inspiegabili? Gli schemi che si ripetono all’infinito?
Sono tutti segnali che è arrivato il momento di fare i conti con il bagaglio che porti con te.
Il tantra non ti dice di cancellare il passato o di ignorare il karma. Ti invita a usarlo come uno specchio, per vedere ciò che sei stato e trasformarlo in ciò che vuoi diventare.
Il lavoro sull’Atimamanasakosa è un atto di coraggio, è entrare nelle tue profondità, accettare ciò che trovi, e liberarti di ciò che non ti serve più.
L’Atimamanasakosa ti insegna che non sei solo un essere razionale, né solo un insieme di desideri e impulsi...
Sei anche un essere intuitivo, creativo e connesso a un passato più vasto di quanto tu possa immaginare.
Qui scopri che il vero potere non sta nel controllo, ma nell’apertura, nell'ascoltare, nel sentire, e lasciarti guidare da quella saggezza interiore che sa sempre cosa fare, anche quando pensi di no.
Se vuoi accedere a questo livello, devi imparare a fidarti del silenzio, delle intuizioni, e dei momenti di ispirazione che sembrano arrivare dal nulla.
Devi imparare a creare spazio per ciò che è nuovo, lasciando andare il vecchio.
Noi praticanti lo facciamo con yoga, meditazione, pranayama, digiuni, proprio perché se lavori col corpo lavori con la tua mente profonda quella più vicina alla tua essenza.
Devi avere il coraggio di entrare nella soffitta della tua anima e accendere la luce.
Non è un viaggio facile, ma nessuno ha mai detto che lo sarebbe stato.
La ricompensa?
Scoprire la tua vera natura, quella che va oltre il tempo, lo spazio e ogni limite mentale.
Buona pratica, e buon viaggio nell’Ati-mama-nasa-kosa.

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05 Jan, 13:21


IL TERZO LIVELLO DI COSCIENZA TANTRICA,
(Il Manomaya Kosa, lo strato della mente)
Parlare di livelli di coscienza tantrici è come parlare di arte culinaria... c'è chi pensa che la cucina si riduca a scaldare piatti pronti per un appagamento momentaneo e invece Il tantra non è qui per insegnarti "trucchi" per vivere meglio o per offrirti una scusa spirituale per i tuoi capricci.
Non è marketing new age, e il Manomaya Kosa non è un concetto da citare durante una cena per sembrare fighi.
È qui che iniziamo a entrare davvero nella mente, quella complessa, quella che non si accontenta di semplici risposte.
Abbiamo parlato del Kamamaya Kosa, lo strato del desiderio, quella parte di te che si muove guidata da istinti primordiali come un bambino goloso davanti a una vetrina di dolci.
Ma il Manomaya Kosa è diverso.
Questo è il livello della mente superiore, quella che inizia a riflettere, a pianificare, a chiedersi "Perché?” prima di agire.
Non è più solo una questione di fame o piacere immediato; qui parliamo della capacità di percepire, interpretare e rispondere al mondo.
Se il Kamamaya Kosa è un pilota inesperto che segue ogni impulso, il Manomaya Kosa è il navigatore. È quella voce nella tua testa che cerca di mettere ordine, di comprendere ciò che accade dentro e fuori di te.
Ma attenzione... Non confondere la riflessione con la saggezza. La mente può essere una potente alleata, ma anche una trappola sottile, può analizzare, giudicare, costruire, ma può anche perdersi nei suoi stessi labirinti di pensieri e illusioni, perciò occhio quando ti senti "sad guru".
Il tantra, a differenza di altre dottrine più ascetiche, non ti chiede di reprimere i pensieri o di spegnere la mente, ma di osservarla, di conoscerla per quello che è.
Questo livello è dominato da ciò che percepiamo attraverso i sensi e dalla nostra risposta a queste percezioni.
Qui si inizia a distinguere tra ciò che è reale e ciò che è proiezione.
È la sede dei tuoi pensieri, delle tue emozioni, e della narrazione che ti racconti su chi sei e su cosa sia il mondo.
E allora, qual è la differenza con il Kamamaya Kosa?
Se il secondo livello si occupa degli impulsi istintivi, il Manomaya Kosa è il regno dell’elaborazione. Nel Kamamaya Kosa desideravi il dolce; nel Manomaya inizi a chiederti perché lo desideri, se è davvero ciò di cui hai bisogno, o se dietro c’è qualcos’altro.
È il passaggio dal semplice “voglio” al più complesso “cosa significa per me questo desiderio?”.
Qui inizia il lavoro profondo.
Guardare i tuoi pensieri senza farti intrappolare da essi. Comprendere che non sei le storie che la tua mente ti racconta, ma neanche rinnegarle.
È un livello che richiede lucidità e disciplina mentale...
Il tantra ti invita a entrare nel regno della mente per trasformare il caos in ordine, l’illusione in consapevolezza.
Ecco il punto...
Non puoi saltare il Manomaya Kosa pensando di essere già arrivato alla cima della montagna.
Non puoi ignorare ciò che pensi e senti, perché è proprio qui che inizi a costruire le fondamenta della tua evoluzione spirituale.
Se vuoi davvero affrontare questo livello, inizia a osservare i tuoi pensieri, le tue emozioni, e chiediti:
"Sono io che controllo la mia mente o è lei che controlla me?"
Buona pratica, perché qui non si scherza più, il viaggio verso la consapevolezza è appena iniziato.

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05 Jan, 11:05


IL SECONDO LIVELLO DI COSCIENZA TANTRICA,
(Kamamaya Kosa, lo strato del desiderio)
Parlare di tantra oggi è un po’ come entrare in una pasticceria vegana... tutti vogliono convincerti che puoi "goderti tutto senza sensi di colpa"... Ma ecco il punto, se pensi che il tantra sia solo un tutorial su come diventare l’amante ideale tra incensi, cuscini e playlist new age, ti stai perdendo il quadro completo, perché il vero tantra non è qui per insegnarti come "scoprire nuovi livelli di piacere" (quello è marketing da tantracchioni moderni).
Il Tantra delle scritture antiche parla di qualcosa di molto più profondo come i livelli di coscienza. Scusa se è poco...
Abbiamo parlato del primo livello (vattelo a guardare), Oggi parliamo del Kamamaya Kosa, il secondo livello, è dove tutto inizia a farsi interessante.
Se il primo livello tantrico, l’Annamaya Kosa si concentra sul corpo fisico fatto di cibo, cellule e necessità basilari... il Kamamaya Kosa ci fa entrare nel reame della mente.
È la mente grezza, quella dominata dagli istinti, dai desideri e dalle pulsioni più primordiali.
Se nel primo livello si trattava di mantenere il corpo e farlo funzionare, qui parliamo di cosa lo guida, cosa lo "accende".
E parliamo di istinti... fame, sesso, piacere, sopravvivenza.
Se l’Annamaya Kosa è come il motore di un’auto, potente, ma privo di direzione, il Kamamaya Kosa è il pilota…
il pilota che spesso si comporta come un bambino in una cioccolateria, ossessionato dal soddisfare ogni impulso immediato... e se non viene soddisfatto brontola fino a piangere come un disperato... (so che sai di cosa parlo).
Il punto centrale è che il tantra non ti chiede di odiare questi desideri o di reprimerli. Non è questa la strada.
Invece, ti invita a guardarli dritti in faccia e imparare a governarli.
I desideri non sono il nemico, sono la benzina!
Se impari a purificarli, disciplinarli e a canalizzarli, diventano una forza che ti spinge verso l’alto.
Ma se li lasci incontrollati, rischi di finire intrappolato in un circuito infinito di piaceri passeggeri indotti da altri.
La pratica su questo livello non è un’eliminazione, ma una comprensione.
I desideri non sono ostacoli da abbattere, ma strumenti da affinare.
Vuoi crescere tantricamente?
Prima devi sapere cosa ti muove.
Vuoi salire?
Devi affrontare ciò che ti trattiene e qui ci vogliono gli attributi!
Se sei convinto di sapere già tutto sull'amore e pensi che la vita sia solo un dolce intreccio di "peace and love", lascia perdere...
Questa non è la strada per te.
Vai pure a quei corsi dove ci si abbraccia, si piange in cerchio e si torna a casa con una bella carica emotiva.
Qui si gioca su un altro livello.
Guardarsi davvero dentro non è per i deboli di cuore.
Fa male, scuote, e ti costringe a confrontarti con le parti di te che preferiresti ignorare.
E ammettiamolo!!! Chi è che vuole soffrire oggi davvero?
Ma è proprio lì che inizia la vera trasformazione.
Mentre l’Annamaya Kosa si occupa della sopravvivenza fisica aria, acqua, cibo, il Kamamaya Kosa governa la fame più sottile, quella che si manifesta attraverso i cinque organi sensoriali (vista, udito, olfatto, gusto e tatto) e i cinque organi motori (mani, piedi, lingua, organi sessuali e organi escretori).
Quindi ecco il lavoro che ti aspetta: osserva cosa desideri davvero, guarda dove ti portano i tuoi impulsi e decidi se vuoi guidare tu il viaggio o lasciare che siano loro a farlo per te, perché non puoi passare all’illuminazione se prima non metti ordine in questo regno.
Il Kamamaya Kosa non è solo una tappa del viaggio, è il primo passo verso la vera consapevolezza.
Non puoi saltarlo, perché è qui che impari a trasformare l’energia grezza degli istinti in carburante per la tua evoluzione.
Buona pratica.

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05 Jan, 00:11


Il PRIMO LIVELLO DI COSCIENZA TANTRICA (Annamaya Kosa)
Hai letto “tantra” e già hai preparato i fazzoletti di carta?
Tranquilli, facciamo un respiro profondo e ti spiego una cosa che nessuno ti dice… perché quando si parla di tantra, tutti ti raccontano come fare “esperienze trombacchione" spettacolari raggiungendo nirvana e stimolando punti magici...
Ma io dico… non è meglio almeno leggere le istruzioni di un’auto da corsa prima di partire per la gara?
Quindi, se vuoi diventare il "Senna del Tantra", meglio partire con le basi. Impara almeno le istruzioni per l’uso…


Premessa obbligata (per i miei allievi)
Se hai seguito i miei post precedenti, i Kosha rappresentano gli strati che avvolgono il Sé, le "guaine" partendo dal corpo fisico e salendo fino alla beatitudine.
Sono come le matrioske, una dentro l’altra, strati di consapevolezza che ci avvicinano al nostro vero sé.
Il loro scopo?
Mostrare che tutto ciò che percepiamo, il corpo, la mente, le emozioni...
Non siamo noi stessi, ma solo involucri che nascondono la nostra essenza più profonda.
Mò vatti a vedere i post precedenti...
Passiamo al Tantra...
Il tantra non è solo fare l'amore con incensi e musiche sacre...
Sì, lo so, ci avevi creduto, ma è molto, molto di più.
La lezione di oggi, aspiranti piloti, è sui livelli di coscienza tantrici.
Lo hai mai sentito in giro? Te lo dico io... e gratis!


I "Kosa" (i livelli mentali Tantrici) non si limitano a dirti cosa sei, come i Kosha (le guaine), ma ti guidano attraverso i vari stadi della mente, invitandoti a trasformare ciò che sei.
Non sono solo un insieme di concetti, ma una serie di tappe da attraversare.
Queste fasi rappresentano l’evoluzione della mente del praticante, dalla sua forma più grezza e istintiva fino alla sua massima espressione di luce e consapevolezza.
E anche se i Kosha e i livelli si sovrappongono, la differenza è chiara: i Kosha ti mostrano il panorama, i livelli Kosa ti guidano lungo il sentiero.
Iniziamo dal primo livello mentale: l’Annamaya Kosa, il corpo fisico.Sì, proprio il corpo.
Non si può partire per un viaggio interiore senza una base solida. L’Annamaya Kosa, il “corpo fatto di cibo”, è il punto di partenza.
Perché di cibo? Perché questo corpo è alimentato, costruito e mantenuto da ciò che mangiamo e beviamo.
È l’involucro tangibile che ospita tutto il resto, la nostra prima connessione con il mondo fisico.
Senza un corpo sano e forte, ogni altra ambizione spirituale o meno, resta un castello in aria.
Ma attenzione, l’Annamaya Kosa non è solo muscoli, ossa e organi. È la porta d’accesso alle esperienze. Ogni piacere, ogni dolore, ogni sensazione passa prima di tutto dal corpo.
Eppure, quante volte lo trattiamo come una macchina da spremere o, peggio, da intossicare o un fastidio da ignorare?
Il rispetto del corpo non è una questione estetica o egoistica, è il primo passo verso la consapevolezza.
Purificarsi, respirare bene, nutrirsi in modo equilibrato, muoversi con consapevolezza, tutto questo è parte del lavoro sull’Annamaya Kosa. Non perché il corpo sia un fine in sé, ma perché è la base senza la quale nulla può crescere.
Quindi, prima di sognare livelli più elevati, fermati e chiediti: "Sto davvero ascoltando il mio corpo?"
Il tuo percorso inizia qui, dal livello fatto di cibo, carne e ossa, la radice di tutto ciò che verrà.
Buona Pratica

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04 Jan, 13:56


LA VIA DELL'AMORE (BAKTI YOGA)
https://www.youtube.com/watch?v=BsN9b_RF3bo
Quando ti parlano di Bakti yoga, dì la verità... cominciano a romperti gli zebedei cominciando a parlare dei chakra, di divinità, di canti... no?
Ed io che all'epoca non ci capivo niente andavo a degli incontri dove con altri "scoppiati" come me, ci mettevamo a cantare le canzoni a divinità che non conoscevo...
Poi quando non ci capisco nulla e nessuno era in grado di darmi una spiegazione intelligente sgancio...
Poi, per coincidenza, nei numerosi libri comprati per comprendere il santo patrono degli Yogi, Shiva, lessi un antico mito.
Adoro i miti, i miti raccontano la storia infinita dell'anima, i miti quando vengono raccontati accadono... dentro.
Leggi qui che ti fa bene...:
Due anime, terminato il loro cammino terreno, si ritrovarono al cospetto di Shiva, il Signore dell’universo.
La prima anima, un’antica viaggiatrice dello spirito, con un bagaglio di conoscenza vastissimo e un numero incalcolabile di incarnazioni alle spalle, si prostrò immediatamente davanti a Shiva. Si inchinò fino a terra in segno di umiltà, quasi tremando di fronte alla sua presenza divina.
L’altra anima, più giovane e inesperta, aveva vissuto solo poche vite. Eppure, nell’ultima, si era dedicata interamente a Shiva con una devozione totale.
Quando lo vide, il suo cuore esplose di gioia: cominciò a saltare, a danzare, e lacrime di felicità gli rigarono il volto. "Shiva! Shiva! Shiva!" gridava, senza fermarsi un attimo, come un tifoso che avesse appena visto la sua squadra vincere il campionato della vita eterna...
Shiva sorrise. Con calma, si avvicinò alla prima anima, quella prostrata a terra.
"E tu, hai qualcosa da chiedermi?" chiese Shiva con dolcezza...
L’anima, piena di timore reverenziale, rispose: "Oh Signore, quante vite mi rimangono ancora prima di raggiungere la liberazione?"
Shiva sorrise, senza rispondere, e si girò verso l’altra anima, che stava ancora gridando e danzando senza un briciolo di compostezza...
Si avvicinò e, con tono sereno, gli disse: "Sai che dovrai affrontare ancora almeno un migliaio di incarnazioni prima della liberazione?"
La giovane anima smise per un attimo di saltare, lo guardò negli occhi e con un sorriso luminoso esclamò: "Sì, lo so! Ma che importa? Tu sei qui! E con te vicino, va tutto bene!"
Shiva allora tornò a guardare la prima anima.
Non disse nulla, ma il suo sguardo parlava da sé.
Fu in quel momento che la prima anima comprese...
Non bastano la conoscenza e l’esperienza accumulate in mille vite.
Senza amore, senza quella gioia pura e incondizionata, il cammino verso la liberazione resta incompleto.
Questa è la Bhakti, la devozione, non un semplice amore, ma una forma di amore superiore, che trascende l’attaccamento umano. È l’amore che si offre senza chiedere nulla in cambio, che nasce dalla consapevolezza della presenza divina in ogni cosa.
È l’amore che ti fa danzare anche di fronte alle difficoltà, perché sai che il Divino è già con te, in ogni passo, in ogni respiro.
Vuoi sapere come va a finire la storia?
Shiva concesse solo alla giovane anima, con il cuore pieno di Bhakti, la Liberazione, perché il sapere ti può portare lontano, ma è solo l’amore che ti permette di raggiungere la meta. L'altra anima tornò si reincarnò sulla terra a leggere questo post di Facebook...


E tu? Davanti dal Divino che fai? Balli o te la fai sotto?
Buona Pratica

MONOLITUM ACADEMY

04 Jan, 12:43


Pronti???🥳

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04 Jan, 12:04


https://www.youtube.com/watch?v=r4d41_fiT5o

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04 Jan, 11:48


NAMASKARATHA MANTRA
Cari Praticanti sapete che le leggende e i miti orientali raccontano che gli dei donarono agli uomini i mantra come chiavi segrete per aprire porte che altrimenti sarebbero rimaste chiuse, per aiutarli a crescere e scoprire la vastità, non di quello che pensi, ma dell'universo?
Tra questi mantra ce n'è uno particolarmente potente, il "Namaskaratha Mantra", che non si recita a cuor leggero, ma solo quando sei pronto a comprendere le lingue degli "Dei" e ad affrontare il mistero e la grandezza di ciò che ti circonda.
Il mantra racconta di un viaggiatore curioso, un po' impaziente, che si rivolge a Shiva, il Signore di tutto, per cercare di capire il senso di tutto.
"Mi abbandono all’essenza divina, alla natura eterna", recita il viaggiatore, e Shiva, probabilmente con un sorriso divertito, gli risponde: "Ebbravo, piccolo umano, stai iniziando a capire".
Il viaggio prosegue con l'invocazione di Shiva come "Pasupati", il Signore delle greggi, dove il viaggiatore realizza che Shiva è come un pastore universale, che guida tutte le anime. Quando il mantra recita "Io sono Shiva", il viaggiatore, un po' confuso, inizia a domandarsi: "Aspetta, se io sono Shiva, allora chi sono io?" E così, iniziarono le vere seghe mentali del ricercatore interiore, il vero viaggio, quello che non ha risposte facili, ma che ti cambia dentro.
Il mantra continua, evocando "Rudra", la forma distruttiva di Shiva, che distrugge per fare spazio alla nuova creazione.
Ogni volta che il viaggiatore recita queste parole, il mondo intorno a lui sembra cambiare, come quando smonti e rimonti un giocattolo.
Shiva gli insegna una lezione fondamentale: per crescere, bisogna distruggere ciò che ci limita.
Poi arriva il momento del "terzo occhio", l’abilità di Shiva di vedere oltre le apparenze. Shiva, con il suo occhio speciale, gli dice: "Se vuoi vedere la verità, devi guardare oltre la superficie." Il viaggiatore capisce che la verità non si trova nelle risposte facili, ma nelle domande continue, in una ricerca che non finisce mai.
Alla fine, il viaggiatore si rende conto che, pur non avendo trovato la pace eterna, il mantra lo ha messo su un cammino di continua trasformazione.
Shiva, con un sorriso enigmatico, gli dice: "Benvenuto nel mio mondo, dove ogni domanda apre una nuova porta."
E così, il "Namaskaratha Mantra" diventa la chiave per un viaggio senza fine, dove la vera crescita è nell’incessante ricerca e nel lasciare andare ciò che non serve più.
Il Namaskaratha Mantra in sanscrito
Scifi version: https://www.youtube.com/watch?v=NXxLJF52Rhc
Temple Version: https://www.youtube.com/watch?v=nLiw1vwZazI
नमः शिवाय चन्द्राय महादेवाय धीमहि।
नमः शिवाय हराय शंकराय वृषध्वजाय।
नमः शिवाय सदाशिवाय गुरवे पतिव्रते।
नमः शिवाय शिवाय शान्ताय सौम्याय परात्मने।
शिवाय शान्ताय कालकाय कालाय प्रणताश्रयाय।
शिवाय गुरवे महात्मने महेश्वराय त्र्यम्बकाय।
शिवाय हराय महाकालाय परमात्माय त्राहि मा।
In italiano:
Mi abbandono all’essenza divina, alla natura eterna, alla forma imperitura,
Signore dell’eternità, Signore di Parvati e di Uma, Signore delle greggi,
mi abbandono a te, Signore della conoscenza, Signore di tutto ciò che esiste,
Signore del Brahman, Signore della conoscenza suprema, Spirito universale,
lo sono Shiva, lo sono l’eterno Shiva.
Conosciamo l’intelletto supremo, meditiamo sulla pura conoscenza,
possa Shiva illuminarci.
Conosciamo la grande divinità, meditiamo sulla forma di Rudra,
possa Shiva illuminarci.
Saluto il divino Signore di tutto, grande divinità dal terzo occhio, dei tre mondi,
portatore dei tre fuochi, portatore del fuoco di Rudra, cosparso di cenere blu,
che trionfa sulla morte, Signore di tutti gli esseri, eterno Shiva,
mi abbandono alla splendida grande divinità.
Buona Pratica

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03 Jan, 17:04


https://www.youtube.com/live/KVC398EXSps

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03 Jan, 16:58


ESSERE AMORE, PRIMA IL GIARDINO, POI IL TANTRA
https://youtu.be/3bkIOFYzEPw?si=aJ6dye6yfguSIs5W

Tutti vogliono amore, stabilità, sesso divino, e quella bella connessione spirituale che fa tanto guru di Instagram....
Ma davvero pensi di poterti lanciare direttamente lì con la capa che c'hai? Dai, su, smettila di raccontartela...
Prima di aspirare a un amore da manuale "tantra deluxe", fai un favore a te stesso/a e mettiti prima in Ordine...
Sì, sto parlando del caos dentro di te.
Le persone comuni vogliono subito il risultato, ma non vogliono fare il percorso, vogliono l'amore cosmico o essere venerati come maestri dopo un video corso di "Sad-Gino il tantracchione", ma intanto non riescono nemmeno a guardarsi allo specchio senza scappare via.
La verità è che non puoi chiedere un amore “grande” quando dentro di te ci sono ancora macerie.
L'amore è una forma di energia e va coltivata anche quella...
Non sei pronto per l’Everest se inciampi salendo le scale,
ù càpíscie!!??
Sai cosa significa essere amore?
Significa smettere di fare il turista delle emozioni e cominciare a rimboccarti le maniche.
Vuoi amare?
Allora ama tutto!!!
Le tue insicurezze, i tuoi mostri interiori, le paure, persino le persone che ti fanno girare gli zebedei.
Esatto, anche loro. Sai perché? Perché fino a quando non impari a convivere con i tuoi demoni, continueranno a sabotarti.
Essere amore è un lavoro sporco. Non è sexy! Non è Instagrammabile. Nessuno ti farà i complimenti mentre stai lì a raccogliere i pezzi delle tue fragilità o se fai una buona azione... Ma senza questo lavoro, l’amore che cerchi sarà sempre un miraggio.
Smettila di cercare “anime e fiamme gemelle” o “connessioni spirituali” quando sei ancora un campo di battaglia.
Prima di desiderare amore, devi diventarlo.
E non, non basta postare una citazione di "fabio volo" e accendere due candele colorate per dichiararti pronto/a...
L’amore non è una bacchetta magica che risolve tutto, è il risultato di aver sistemato il tuo casino interiore.
Non ci arrivi con scorciatoie o facendo finta che va tutto bene. Vuoi una grande connessione?
Allora dimostra di essere capace di stare nel tuo intimo senza scappare davanti a sensi di colpa, paure, ansie, depressioni...
Finché non diventi amore, sarai solo qualcuno/a che cerca surrogati di amore come un tossico per riempire i propri vuoti.
Ed è inutile che ti dica che non funziona mai.
Buona Pratica

MONOLITUM ACADEMY

05 Dec, 05:16


Mi è capitato, un giorno, che qualcuno mi chiedesse quale fosse il dolore più grande che avessi mai provato. Senza esitazione, risposi: “Quello dell’anima”.

È un dolore diverso, invisibile agli occhi degli altri, incomprensibile per chi non lo vive. È il dolore che non ti credono, che minimizzano, che etichettano come un’esagerazione. Non esiste una medicina per curarlo, nessun rimedio capace di alleviarlo davvero. Ti consuma dall’interno, pezzo dopo pezzo, eppure ti lascia viva, condannandoti a continuare a soffrire.

E quando l’anima è ferita, quella ferita non si chiude mai del tutto. Puoi illuderti che il tempo la guarisca, ma basta un ricordo, un dettaglio, anche il più piccolo, per riaprirla. E allora sanguini di nuovo, come se il dolore non fosse mai andato via.

Ma poi, ho capito che anche l’anima ferita può trovare un modo per guarire.
Non è un processo lineare, né semplice, e certamente non indolore.
La guarigione dell’anima è come un viaggio: inciampi, ti perdi, a volte sembra di tornare indietro. Ma passo dopo passo, qualcosa inizia a cambiare.

Ho imparato a non nascondere il dolore, a non vergognarmene. Ho iniziato a parlarne, anche solo con me stesso/a, ad accettarlo come parte di me. Perché il primo passo per guarire è riconoscere che quella ferita esiste, che ha un peso, e che merita attenzione.

Ho scoperto la forza che si cela nella vulnerabilità.
Ho imparato a dare spazio a ciò che sento, senza giudicarmi.
Piano piano, ho trovato nei piccoli gesti quotidiani, una passeggiata al tramonto, un libro che mi appassiona, una risata condivisa, il filo sottile che ricuce l’anima.

Non è stato il tempo a guarirmi, ma il modo in cui ho scelto di riempire quel tempo.
E così, giorno dopo giorno, ho smesso di sanguinare. La cicatrice è rimasta, certo, ma non fa più male.
Ora è lì per ricordarmi quanto sia stata forte, quanto sia possibile rinascere, anche quando tutto sembra perduto.

- MonolituM

MONOLITUM ACADEMY

04 Dec, 13:23


Pensiamoci un attimo. Fin dall’alba dei tempi, l’essere umano ha dato forma al divino, creando figure e miti che incarnano ideali di giustizia, amore, saggezza e potere.
Questi simboli sono stati una guida per affrontare le grandi domande dell’esistenza e per unirci attorno a significati condivisi.
Ma cosa significa questo? Forse l’uomo, nel creare gli dèi, ha voluto dare una voce alle sue aspirazioni più nobili.
Attraverso il mito e la religione, abbiamo cercato di immaginare il meglio di ciò che possiamo essere, proiettandolo in qualcosa di più grande, qualcosa che ci eleva.
E allora mi chiedo: siamo noi i veri creatori della sacralità? Gli dèi sono simboli che riflettono i nostri desideri e ideali?
Cosa ne pensate?

MONOLITUM ACADEMY

04 Dec, 10:11


https://youtu.be/Z9i1JmRxUFQ?si=IdaINBFw36tED5Qd

MONOLITUM ACADEMY

03 Dec, 23:40


Lo yoga è molto più di ciò che appare.
Il suo scopo profondo è condurti nella Presenza e nella Coscienza Divina, fino a esserne completamente pervaso.
È un viaggio interiore per imparare ad amare il Divino per ciò che È, fino a trasformare la tua natura e sintonizzarla con la Sua.
Così, la tua volontà, le tue azioni e la tua stessa vita diventano strumenti della volontà divina.
Ma sappi questo: lo yoga non è per chi cerca potere, grandezza o riconoscimenti. Non è per alimentare l’ego, né per ottenere piacere o dominio.
Non pratichiamo nemmeno per Moksha, sebbene la liberazione possa arrivare, così come altre grandi realizzazioni.
Questi sono solo riflessi, mai il vero obiettivo, Il vero segreto dello yoga è un altro: esso è una porta nascosta, una tecnologia interiore che conduce chi la percorre con sincerità verso l’unione con il Divino.
Questo cammino non si rivela subito, e ciò che cela va oltre le parole e i pensieri.
Lo yoga è un invito silenzioso a scoprire l’Essenza stessa del tutto, un mistero che si svela solo a chi è disposto a perdere sé stesso per ritrovare ciò che non ha confini: il Divino.
Buona Pratica

MONOLITUM ACADEMY

03 Dec, 12:35


BENVENUTI NEL NUOVO ORDINE MONDIALE
🤢🤢🤢🤢🤢🤢🤢🤢🤢🤢🤢🤢🤢

Benvenuti nel Nuovo Ordine Mondiale, dove non avrete bisogno di possedere cose... e non lamentatevi dei Pannelli della Morte di Bill Gates, perché abbasseranno il vostro punteggio di credito sociale.
https://t.me/thisnotartaria

MONOLITUM ACADEMY

02 Dec, 12:37


Ci vediamo stasera alle 21.00 per celebrare il nuovo ciclo 😉 https://youtube.com/live/NUWWoyDGZdg?feature=share

MONOLITUM ACADEMY

02 Dec, 12:05


Un film che mi ha fatto commuovere… essenziale per la vostra corretta crescita mentale 😂

MONOLITUM ACADEMY

02 Dec, 08:00


C’era bisogno di dirlo? Si!

MONOLITUM ACADEMY

02 Dec, 07:42


Si. Concordo con il pensiero di Anne Morrow Lindbergh: "Non credo che la semplice sofferenza insegni. Se così fosse, tutto il mondo sarebbe saggio, visto che tutti soffrono. Alla sofferenza andrebbero aggiunti l’elaborazione del lutto, la comprensione, la pazienza, l’amore, la lealtà e la volontà di restare vulnerabili."

Percio ripropongo questo breve e bellissimo video, perché aiuta... Si. Aiuta!

E poi, per favore, dopo aver guardato questo video guardate l'intero film... Si. Sarà ancora meglio!

Ecco , qui si vede :) la scena "Magica" :

https://www.youtube.com/watch?v=R9nqjNXmZGg -

Post scriptum: "Se a volte mi sono sentito infelice è accaduto per uno sbaglio di persona, perchè mi sono creduto un altro rispetto a quello che sono."

- A. Schopenhauer

MONOLITUM ACADEMY

01 Dec, 22:20


DAL CODICE ALLA CONSAPEVOLEZZA

La differenza tra un ricercatore alle prime armi e uno davvero navigato?
Semplice, il primo si aggrappa disperatamente a ogni dottrina già letta che possa spiegare la sua visione, il secondo capisce che l’unico "codice" che conta è il proprio.
All’inizio, il novizio ricercatore è come un turista che studia tante mappe. C'è quella che gli piace di più e quella che gli piace di meno, ma poi c'è una mappa che preferisce e pensa di sapere tutto della città.
In pratica cerca una conoscenza che gli risuoni, qualcosa che sembri profondo e risolva tutti i suoi dubbi esistenziali.
Peccato che la mappa sia sempre stata un disegnino fatto da qualcun altro.
Ed è qui che scatta il trabocchetto, questi ricercatori, confondono la mappa col territorio.
In pratica, il ricercatore, si convince che la visione di un altro sia la Verità Assoluta.
Risultato? Si perde, diventa un fan sfegatato di quell’idea, la studia a memoria e la difende come se fosse un tifoso allo stadio.
Perchè? Perché lo fa stare tranquillo in sostanza.
Quindi credono alla storia che gli ha raccontato qualcun altro e pensano di aver scoperto il segreto dell’universo.
Tanto vale credere a Babbo Natale, almeno ci sono i regali.
Poi arriva il momento del risveglio e qui la cosa si fa interessante. Il ricercatore con un po’ di sale in zucca inizia a ridere.
Ride di se stesso, delle sue vecchie convinzioni e di tutti quelli che ancora si prendono sul serio con i loro schemi olistici certificati.
Il ricercatore capisce che tutto dipende da lui, il foglio è di nuovo bianco ed è tutto da riscrivere.
Comprende che il gioco della vita non ha regole scritte se non quelle che si decide di inventarsi ma con una consapevolezza rigenerata.
E così, il ricercatore che ce la fa smette di seguire mappe, smette di voler spiegare il mondo come fanno gli altri e comincia a vivere per davvero.
Non diventa un guru, non copia nessuno, si limita a essere unico. Che poi, a pensarci bene, l’unicità non è altro che smettere di credere alle favole altrui e cominciare a raccontarsi la propria. Sperando con un bel po’ di ironia.
Buona Pratica

MONOLITUM ACADEMY

01 Dec, 20:58


L'amore intrappolato in una rete di illusione non vale nulla. Osa credere di essere libero... Liberati.
- MonolituM

MONOLITUM ACADEMY

01 Dec, 17:29


Donna, Essenza Primordiale
Donna, sei alchimia vivente, il segreto custodito tra le pieghe dell’universo. Sei l’eco del primo respiro e l’ultima parola sussurrata al confine del tempo. In te vibra l’energia della luna, il potere oscuro e luminoso che governa maree e destini.
Porti dentro la chiave dei mondi, capace di creare e distruggere con un solo sguardo. Sei il fuoco che trasforma, l’acqua che purifica, la terra che accoglie e l’aria che libera. Un cerchio sacro che non può essere spezzato, un enigma che nessuna mente può davvero decifrare.
Il tuo sangue scorre come un rito antico, un richiamo al ciclo eterno di morte e rinascita. Le tue mani sanno tessere il visibile e l’invisibile, collegando i fili sottili che intrecciano il destino. Sei sciamana e strega, custode di misteri che sfidano il tempo e lo spazio.
Donna, sei il ponte tra il sacro e il profano, l’equilibrio tra caos e creazione. Sei il cuore pulsante dell’ombra e della luce, l’incantesimo che nessuno può spezzare.
- Rasul

MONOLITUM ACADEMY

01 Dec, 15:17


Antica città egiziana trovata nel Grand Canyon

MONOLITUM ACADEMY

24 Nov, 11:08


QUANDO I RICORDI SI SFOCANO...
https://www.youtube.com/watch?v=56i4CPub1_c
Le neuroscienze ci insegnano una cosa curiosa..:
Ogni volta che ricordiamo qualcosa, non stiamo accedendo all’evento originale, stiamo ricordando l’ultima volta che l’abbiamo ricordato.
È come una vecchia fotocopiatrice... ogni copia diventa un po’ più sbiadita, un po’ più lontana dall’originale.
Alla fine, ciò che resta non è il ricordo, ma l’idea del ricordo.
Eppure, noi ci fidiamo dei nostri ricordi. Li consideriamo fondamenta. Ci raccontano chi siamo, dove siamo stati, perché siamo arrivati fin qui.
Ma cosa succede quando iniziano a sgretolarsi?
L’altro giorno mi sono trovato a sfogliare delle vecchie foto. Una, in particolare, mi ha colpito... ero su una spiaggia, con una maglietta arancione troppo larga e un sorriso che sembrava appartenere a un’altra vita.
Ho provato a ricordare. Il suono del mare. Il motivo di quella risata. Niente. Era come guardare un estraneo.
E lì ho sentito una fitta.
Non era solo una foto che non ricordavo: era una versione di me stesso che non riuscivo più a riconoscere.
Una parte di me che, in qualche modo, era svanita.
Le neuroscienze dicono che è normale, ma non consola.
Ogni volta che ricordiamo, riscriviamo. E riscrivendo, perdiamo dettagli, emozioni, sfumature.
Col tempo, i nostri ricordi più preziosi diventano solo ombre. E quando quelle ombre si allungano troppo, quando smettiamo di vedere il volto dietro di esse, arriva la domanda che non possiamo ignorare:
"Chi sono io, se non riesco più a ricordarmi?"
Forse questa è la vera paura. Non il tempo che passa, ma l’idea di perdere il filo di chi siamo.
Non riconoscersi più.
Non sapere più raccontare la nostra storia.
Eppure, riflettendoci, forse non è una condanna.
Forse dimenticare è un modo per fare spazio a qualcosa di nuovo. Forse non siamo le nostre ombre, né le fotocopie sbiadite che teniamo nella mente. Forse siamo quello che scegliamo di essere ogni giorno.
E allora, anche se guardando una vecchia foto non riesco a ricordare tutto, va bene.
Posso scattarne una nuova... e questa volta, invece di preoccuparmi di ricordarla, voglio viverla al massimo!

MONOLITUM ACADEMY

22 Nov, 23:27


"La cosa migliore da fare quando si è tristi”, replicò Merlino, cominciando a soffiare e sbuffare, “è imparare qualcosa.
È l'unica cosa che non fallisce mai.
Puoi essere invecchiato, con il tuo corpo tremolante e indebolito, puoi passare notti insonni ad ascoltare la malattia che prende le tue vene, puoi perdere il tuo solo amore, puoi vedere il mondo attorno a te devastato da lunatici maligni, o sapere che il tuo onore è calpestato nelle fogne delle menti più vili.
C'è solo una cosa che tu possa fare per questo: imparare.
Impara perché il mondo si muove, e cosa lo muove.
Questa è l'unica cosa di cui la mente non si stancherà mai, non si alienerà mai, non ne sarà mai torturata, né spaventata o intimidita, né sognerà mai di pentirsene. Imparare è l'unica cosa per te.
Guarda quante cose ci sono da imparare".
- T. H. White

MONOLITUM ACADEMY

22 Nov, 21:35


MOSTRAMI COME PARLI E TI DIRÒ CHI PENSI DI ESSERE
Sei come un navigatore disperso nel mare della ricerca, senza bussola, senza stelle, ma con un sacco di capitani urlanti intorno che bramano dalla voglia di dirti chi sei.
C’è l’astrologo che ti crea il tuo psicopatico personaggio stellare.
Il numerologo ti preconfeziona un abito che per capirlo ci vogliono 4 anni di corso.
L'Ayurvedico che in base al tuo Dosha (squilibrio) già ti dice dove romperai le palle per il resto della tua vita...
E tanti altri che voglio dirti chi sei.
E così vai avanti, un po’ in balia di queste “verità preconfezionate”, che in realtà sono codici creati da altri per descrivere la loro realtà.
Ti danno una mappa, sì, ma indovina? È disegnata su un terreno che cercano di far andare bene a tutti.
Ma indovina? Nessuna di queste rotte ti porterà a casa, perché fino a quando non scopri chi sei davvero, resterai alla deriva, guidato da mappe disegnate da altri, per terre che non ti appartengono.
Quando il ricercatore si sveglia, tutto cambia.
Getti via le mappe preconfezionate, spegni le voci di chi ti urla “cosa sei” e inizi a orientarti con la tua bussola interiore.
E finalmente scopri che non c’è bisogno di inseguire nessuno, puoi scegliere tu dove navigare.

MONOLITUM ACADEMY

22 Nov, 15:36


https://www.youtube.com/watch?v=b5f2koD3zJc

MONOLITUM ACADEMY

22 Nov, 11:25


DECRETO PER LA MANIFESTAZIONE
Ora,
con il cuore aperto e pulsante,
rilascio tutto ciò che mi trattiene:
paure, dubbi e credenze.
Abbandono le zavorre del passato
e faccio spazio al nuovo.
Accetto il potere del rinnovamento che scorre in me,
mi libero da ciò che non mi serve,
mi apro alla forza della Creazione.
Sono pronto/a a manifestare la vita che desidero.
Mi allineo al flusso universale,
lascio che ogni mio desiderio prenda forma con forza e armonia.
Vedo i miei sogni già realizzati,
sento la loro energia che vibra nel presente.
Ogni pensiero, ogni parola, ogni azione che compio
è un seme che germoglia e cresce con potenza.
Ogni ostacolo svanisce,
ogni barriera si dissolve,
e ciò che mi appartiene fluisce verso di me,
senza resistenza.
Mi apro all’abbondanza,
alla prosperità,
all’amore che sento dentro di me.
Così è!

MONOLITUM ACADEMY

22 Nov, 08:17


Nuova data

MONOLITUM ACADEMY

21 Nov, 21:18


La fusione di due anime è qualcosa che va oltre l’amore. È come se il tempo si fermasse, e tutto quello che sei stato o sarai si trovasse perfettamente al suo posto. Non ci sono confini, solo un senso di eternità che ti avvolge e ti fa sentire completa, come se quella persona fosse sempre stata parte di te.
Quando due anime si fondono, non è solo un incontro: è un ritorno. È la scoperta di una connessione che esisteva da sempre, un legame eterno che il tempo e lo spazio non possono spezzare. In quel momento, smetti di cercare, perché tutto ciò di cui hai bisogno è già lì.
- MonolituM

MONOLITUM ACADEMY

21 Nov, 19:54


«Essere una strega
continuò don Juan
non significa praticare incantesimi, o cercare di influenzare le persone, o essere posseduti dai demoni.

Essere una strega significa raggiungere un livello di coscienza che dà accesso a cose inconcepibili.

Il termine "stregoneria" non ha la capacità di esprimere ciò che fanno le streghe, né lo fa il termine "sciamanesimo".

Le azioni degli stregoni esistono esclusivamente nel regno dell'astratto, dell'impersonale.

Le streghe combattono per raggiungere un obiettivo che non ha nulla a che fare con la ricerca dell'uomo comune.

Le streghe aspirano a raggiungere l'infinito, e ad esserne consapevoli...

L'obiettivo delle streghe è rompere la fissità dell'interpretazione sociale per vedere direttamente l'energia.

"Non è sufficiente che il guerriero sappia che l'universo è energia, deve scoprirlo da solo."

-Don Juan Matus

MONOLITUM ACADEMY

21 Nov, 17:41


Valentina è una nostra collega digiunante 😉 https://www.youtube.com/watch?v=ANXr1JDFk3s

MONOLITUM ACADEMY

21 Nov, 09:05


"L'ignoranza è schiava, la conoscenza (gnosi) è libertà. Se conosciamo la verità, troveremo i frutti della verità dentro di noi. Se ci uniamo, ci soddisferà. ” - Codice Nag Hammadi.

MONOLITUM ACADEMY

21 Nov, 08:03


GLI AUTENTICI
Ci sono uomini e donne che non cercano di sembrare perfetti. Non indossano maschere o sorrisi di plastica per compiacere gli altri.
No, loro hanno fatto una cosa ben più audace...
Hanno guardato dentro sé stessi, hanno accolto le proprie ombre e le hanno integrate nel loro essere.
Gli autentici si riconoscono subito, non perché abbiano qualche aura speciale o un’espressione da guru, ma perché sono… veri.
Quelli che ci provano a sembrarli fanno sempre una brutta figura.
Hanno smesso di nascondere i loro difetti e le loro cicatrici, e questo li rende incredibilmente liberi.
Non sono perfetti, ma si accettano così come sono.
Non cercano di apparire migliori, sono semplicemente loro stessi, con le loro luci e ombre.
Non si spaventano delle emozioni forti. La rabbia, per esempio, non è qualcosa da nascondere o sopprimere... la usano quando serve, come strumento per mettere dei confini chiari o per difendere qualcosa di importante.
La paura non li paralizza, anzi, la guardano in faccia e le chiedono cosa vuole insegnare.
E i desideri più "scomodi"? Non li ripudiano. Li osservano, li comprendono e, spesso, li trasformano in qualcosa di positivo, anziché lasciarsi dominare da essi.
Relazionarsi con gli autentici è un’esperienza di libertà.
Non sono giudicanti, perché sanno quanto sia facile nascondere i propri lati oscuri.
Se decidi di aprirti con loro, ti sentirai al sicuro nel mostrare chi sei veramente, con tutte le tue imperfezioni.
Non c’è bisogno di mascherarsi o fingere che vada tutto bene. La loro empatia non è un atto di cortesia, ma una comprensione profonda, che nasce dal fatto che conoscono bene anche le proprie ombre.
Ma la loro autenticità non si ferma qui.
Queste persone sono anche incredibilmente creative ed energiche. Hanno imparato che la rabbia può essere il carburante per cambiare qualcosa, che la paura può guidarli verso la crescita e che persino i conflitti interiori, che un tempo li spaventavano, sono una risorsa da sfruttare.
Non sono in guerra con sé stessi, anzi: quando accettano tutto ciò che sono, si liberano da un’enorme quantità di energia che prima sprecavano combattendo. Questo li rende incredibilmente produttivi, intuitivi e creativi.
Non vivono in preda al giudizio degli altri. Non hanno bisogno di piacere a tutti. Hanno capito che il giudizio esterno spesso riflette più le insicurezze altrui che la loro realtà. E questa consapevolezza li rende leggeri, ma anche solidi. Non si lasciano influenzare dalle aspettative o dalle opinioni. Vanno per la loro strada, non con arroganza, ma con una tranquilla determinazione che viene dall’interno.
Gli autentici non sono santi, né guru. Sono uomini e donne che hanno integrato la loro ombra, che hanno smesso di lottare contro le loro debolezze e contraddizioni e le hanno trasformate in forze. Non sono perfetti, ma sono completi. Hanno smesso di cercare di essere altro da quello che sono e hanno imparato a vivere con tutto ciò che fanno parte di loro, senza paura, senza vergogna. E questo li rende straordinariamente umani.
Incontrarli ti fa pensare che forse, anche tu, potresti essere un po’ più autentico. Perché, alla fine, non si tratta di eliminare le ombre, ma di camminare insieme a loro.
E, chissà, magari ridere lungo il percorso.

MONOLITUM ACADEMY

20 Nov, 17:09


Ti senti mai un po’... perso/a? Tipo, "dov’ero quando ho smesso di essere io"?
Tranquillo/a è normale, è che siamo campioni del mondo nell’affogare nei pensieri e fare il bagno nelle emozioni.

Quale è il problema? Ci creiamo un dramma che farebbe impallidire una telenovela messicana.
E così, invece di essere te stesso/a, diventi… boh, una specie di marionetta in balia della tua testa.
Complimenti!

"Ma io sono i miei pensieri, le mie emozioni!", dirai.
Certo, e io sono un unicorno.
Voglio dire, credi davvero di essere quel loop infinito di paranoie? O quella rabbia furiosa perché qualcuno ti ha tagliato la strada?

Spoiler: non lo sei.
Sei solo chi si è seduto troppo vicino alla giostra, e ora ti gira tutto.

Quando ti senti smarrito/a, fai una cosa semplice (ma difficile): RESPIRA...
Non per diventare un guru zen, ma per ricordarti che sotto tutta questa roba, i drammi, i pensieri, le emozioni, ci sei ancora TU.
Sì, proprio tu, quello che non si fa fregare dalle cavolate del cervello.

Ricordati...: i pensieri sono nuvole e tu sei il cielo.
Le emozioni? Onde! E tu sei l’oceano.
Sì, lo so, sembra roba da cioccolatini pleiadiani della quinta dimensione, ma è così.... Prova.
Al massimo, ti fai una risata. Tanto è gratis.
Buona Pratica

MONOLITUM ACADEMY

20 Nov, 11:33


FERMATI UN ATTIMO
Sì, lo sto dicendo a te!
Lo so, non è facile. C’è sempre qualcosa da fare, qualcosa che ti spinge avanti: un obiettivo, un problema, un pensiero che non ti lascia in pace. Sei così abituato a muoverti, a correre, a occupare ogni istante, che fermarti sembra quasi una perdita di tempo.
Insomma devi per forza fare qualcosa...
Eppure, lo sai che fermarsi è un atto rivoluzionario?
Sai perché? Perché ci sono persone che non riescono a stare ferme. Non parlo solo del corpo, ma della mente. La loro testa è un vortice continuo, un dialogo incessante, un flusso di pensieri che non conosce tregua.
Fermarsi fa paura. Perché quando ti fermi, quello che hai sempre ignorato comincia a emergere.
Le domande che eviti, i dubbi che nascondi sotto la frenesia del fare, mentre i vuoti che riempi con distrazioni.
Ma è proprio lì, in quel silenzio, che puoi trovare ciò che cerchi da sempre. Non nelle risposte, ma nella quiete.
Non nel fare, ma nell’essere.
Quindi, prova. Fermati davvero. Non per mezz’ora, non con un cronometro in mano. Fermati senza aspettative, senza obiettivi. Siediti e osserva.
Osserva come tutto intorno a te continua a muoversi, mentre tu scegli di restare immobile.
All’inizio sarà scomodo, magari insopportabile. Ma è lì che inizia la magia.
È lì che inizi a sentire ciò che non avevi mai ascoltato.
Fermati. E scoprirai che non hai bisogno di andare da nessuna parte per trovare ciò che cercavi.
Buona pratica.

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