La Sicilia, prima dell'arrivo della colonizzazione ellenica,fu abitata da diverse popolazioni come Sicani, Elimi e Siculi: dai greci chiamati antichi popoli di Sicilia.
Queste furono le popolazioni preelleniche della Sicilia che i Greci trovarono quando arrivarono sull'isola nel 1234 a.C..
Gli Elimi.
Intorno al XII secolo a.C. una mescolanza di esuli si fusero con gli insediamenti sicani presenti in quella parte del territorio. Questa nuova mescolanza di genti costituì il popolo degli Elimi, fondatori delle città di Elima, Erice, Entella ed Egesta (Segesta)
Tucidide scrive che gli Elimi erano fuggiti da Troia dopo che la città venne distrutta. Per evitare di essere catturati dagli Achei un gruppo di Troiani scappò e dopo un lungo viaggio attraverso il Mar Mediterraneo, approdò in Sicilia nei pressi di Trapani (Drepana). Anche Plutarco riferisce delle origini Troiane dei Segestani (gli abitanti di Segesta), una delle maggiori città Elime.
I Sicani.
I Sicani erano un popolo della Sicilia che, secondo la tradizione, era stanziato anticamente su gran parte dell'isola. In seguito, l'area ad est del fiume Salso, fu occupata dai Siculi, che soppiantarono i primitivi popolatori.
Il loro nome deriva dal termine greco Sikania, che indicava la Sicilia occidentale. Sono una popolazione di origine incerta, probabilmente di ceppo indoeuropeo.
Questi popoli rispettavano moltissimo le donne, che erano viste come generatrici di vita, queste erano molto gelose dei loro uomini, forse deriva da ciò la proverbiale gelosia dei siciliani. Quando in una tribù le donne erano in numero maggiore degli uomini, erano mandate a cercarsi il marito in altre tribù ed erano chiamate perciò fanciulle vaganti.
Stabilirono sull'isola e sviluppò una società basata sull'agricoltura, caratterizzata da uno stile di vita pacifico.
Erano abili artigiani, noti per la loro competenza nella produzione di ceramiche, gioielli in oro e argento e armi in rame e bronzo. Inoltre, avevano una grande passione per gli ornamenti personali e utilizzavano ossa di animali, conchiglie e pietre per creare collane, bracciali e orecchini. Costruivano dei pugnali ricurvi detti sike. Oltre alla sike che allacciavano alla cintura, i sicani usavano altre armi, erano formidabili costruttori di archi. Usavano anche un’enorme ascia di pietra molto tagliente, in grado, anche perché maneggiata dalle loro corpulente braccia, di spaccare in due una corazza. Erano soliti combattere nudi, a piedi o su cavalli che montavano senza uso di selle o parature. Non toccavano mai i cadaveri dei nemici e, per stordire gli avversari, usavano la frombola o fionda, che costruivano con un pezzo di foglia di agave e due cordicelle intrecciate di erica.
I Siculi.
I Siculi ("Sikeloi" dal nome del presunto re siculo "Sikelòs"), appartenenti a un popolo indoeuropeo di origine italica (protolatini)[senza fonte], raggiunsero la Sicilia attorno al XV secolo a.C. Attorno al 1000 a.C., fecero ritirare le popolazioni dei Sicani nella parte sud-occidentale della Sicilia. Diodoro Siculo riporta che le aree lasciate libere dai Sicani a seguito dell'eruzione dell'Etna furono occupate dai Siculi provenienti dalla penisola italiana e che dopo una serie di conflitti con i Sicani si giunse alla stipulazione di trattati che definivano le frontiere dei reciproci territori. Dionigi di Alicarnasso nella sua storia delle antichità romane parla dei Siculi come della prima popolazione che abitò la zona di Albalonga, dove poi sorse Roma.
Il nuovo confine territoriale fu il fiume Salso dove rimase fino all'arrivo dei Greci.
Siculo (o Sikelòs o Siculos), è il presunto Re siculo che avrebbe dato il nome al popolo Siculo e alla Sicilia (Sikelia). La sua figura nella tradizione storiografica rimane costantemente legata alla storia del popolo Siculo che dalla penisola italiana passò in Sicilia, anche nei casi in cui si suppone che il popolo non fosse di Siculi, ma di Ausoni o di Liguri, sempre dello stesso popolo, e dello stesso re si parla.