REARM EUROPE: IL PIANO PER IL RIARMO EUROPEO
La Von Der Leyen ha annunciato un piano di riarmo di 800 miliardi di euro finanziato principalmente tramite il disavanzo pubblico.
1) DICHIARATA "L'ERA DEL RIARMO"
La Von Der Leyen ha annunciato il suo piano ReArm europe in una conferenza stampa, sostenendo che siccome tutti gli altri paesi si stanno riarmando, deve farlo anche l'UE. Il piano è sia finalizzato a breve termine per supportare l'Ucraina, sia a lungo termine affinché l'UE si assuma la responsabilità della sua propria sicurezza. La prima parte del piano consentirà agli Stati di andare in profondo disavanzo per investire nel riarmo utilizzando i fondi pubblici, utilizzando una clausola del patto di Stabilità e crescita che permetterà di impedire che il disavanzo sia considerato deficit. La seconda parte prevede dei prestiti fino a 150 miliardi di euro che gli stati membri potranno chiedere all'UE per comprare armi, munizioni, droni etc. anche con lo scopo di poterli fornire all'Ucraina, infine saranno utilizzati anche i fondi europei per acquistare armi. L'ultima parte del piano prevede anche di reclutare investitori privati attraverso l'European investment bank e la Savings and Investment Union, con un piano generale di arrivare a mobilizzare circa 800 miliardi di euro per il riarmo.
I media danno la colpa a Trump del riarmo, dichiarando che la Von Der Leyen si è trovata costretta a iniziare questo piano perché Trump ha dichiarato che sospenderà gli aiuti all'Ucraina (1, 2, 3, 4, 5, 6)
2) LE POSIZIONI DI FRANCIA E ITALIA
Il piano rimette alle singole nazioni l'aumento della spesa militare, le nazioni che saranno d'accordo aumenteranno la loro spesa. Macron ha dichiarato che a prescindere dalla pace in Ucraina, Putin rimane una minaccia e nessuno sa se in futuro potrà attaccare un paese europeo, ha anche dichiarato che bisogna puntare sulla deterrenza nucleare, e che la Francia, in quanto potenza nucleare, è preparata a condividere le sue testate con gli altri paesi alleati dell'UE, ma che l'uso di queste armi potrà essere autorizzato solo dal presidente della Francia, che attualmente è l'unica potenza nucleare nell'UE.
Per quanto riguarda l'Italia, la Meloni sembra essere favorevole al piano di riarmo, ma non ha ancora preso una decisione definitiva e ufficiale, perché da un lato vuole mantenere buoni rapporti con Trump, dall'altro rimanere fedele agli ordini dell'UE. Esplicitamente contrari sono quelli della lega, mentre favorevoli sono gli esponenti di Forza Italia (1, 2, 3, 4).
3) LE CONSEGUENZE PER LA POPOLAZIONE
Proprio in nome del riarmo lo Stato inglese ha deciso di eliminare l'esenzione sulla tassa di successione per le fattorie. In base a quanto detto nel primo punto del piano, questo verrà portato avanti prettamente attraverso una manovra keynesiana, ossia l'aumento della spesa pubblica con conseguente disavanzo, che per raggiungere gli 800 miliardi, anche se divisi per ciascuno stato, sono una spesa enorme. È prevedibile che per contenere il disavanzo gli stati facciano anche una stretta fiscale, aumentando così le tasse, mettendone di nuove o facendole pagare a parti della popolazione che prima erano esentate, come negli UK. Come conseguenza a lungo termine un piano di riarmo keynesiano basato sull'indebitamento porterà ad inflazione (1, 2, 3, 4), quindi aumento dei prezzi, del costo della vita e dei tassi d'interesse. L'aumento dei tassi d'interesse ridurrà il numero di prestiti richiesti, rallentando così l'economia. Un esempio recentissimo di aumento della spesa pubblica che ha generato inflazione è, come mostra questo studio, la farsa pandemica.
L'aumento delle tasse avrà conseguenze negative sul mercato del lavoro con licenziamenti e meno assunzioni perché saranno ridotti gli investimenti nei settori dove aumenteranno le tasse.
CONCLUSIONI
La Von Der Leyen vuole ricorrere all'art. 122 TFUE per presentare il piano del riarmo al consiglio UE, senza prima passare per il voto del parlamento europeo, utilizzando la retorica emergenziale (1, 2, 3, 4).
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The Rise of Anti-Vaccine Sentiment and Its Intersection with Political Ideologies
Negli ultimi anni, il movimento anti-vaccinazione ha guadagnato visibilità e sostegno in tutto il mondo, inclusa l'Italia. Questa tendenza non è semplicemente una reazione ai vaccini; è diventata, per alcuni, un simbolo di una più ampia battaglia culturale contro ciò che percepiscono come minacce all'autonomia individuale e alla libertà di scelta. Il concetto di 'NO VAX' si è intrecciato con ideologie come il marxismo, l'anarchismo e le critiche alla democrazia liberale, dipingendo un quadro complesso in cui la salute pubblica viene messa contro i diritti civili. La retorica anti-vaccinale non si limita a questioni sanitarie, ma abbraccia anche un rifiuto del 'woke' e del 'politicamente corretto', suggerendo una reazione più ampia a una società che considerano sempre più oppressiva.
Quali sono le origini del movimento anti-vaccinazione in Italia?
Le origini del movimento anti-vaccinazione in Italia possono essere ricondotte a una serie di eventi e tendenze sociali che risalgono a diversi anni fa. Un aumento della sfiducia nelle istituzioni pubbliche, accentuato dalla crisi economica e da scandali politici, ha portato un numero crescente di persone a mettere in discussione le raccomandazioni del sistema sanitario nazionale. Inoltre, il proliferare di informazioni non verificate sui social media ha creato un terreno fertile per la disinformazione riguardo ai vaccini.
In particolare, l'emergere di gruppi che si oppongono alla vaccinazione ha trovato un volto nel panorama politico, con alcuni partiti e movimenti che cavalcano l'onda del malcontento popolare. Questi gruppi spesso associano l'anti-vaccinazione a posizioni libertarie ed anarchiche, sostenendo il diritto individuale di rifiutare la vaccinazione e criticando la coercizione percepita da parte dello Stato.
Come si collega l'anti-vaccinismo alle ideologie politiche come il marxismo e il socialismo?
L'anti-vaccinismo può sembrare, a prima vista, un fenomeno apolitico, ma in realtà, come dimostrano alcuni gruppi in Italia, esiste una significativa intersezione tra il rifiuto della vaccinazione e ideologie politiche come il marxismo e il socialismo. Alcuni attivisti anti-vaccinazione vedono le politiche vaccinali come una forma di controllo statale, che limita la libertà individuale e promuove un'agenda politica. Di conseguenza, si oppongono non solo ai vaccini, ma anche a ciò che considerano un allontanamento dai principi democratici e dalla giustizia sociale.
Questa prospettiva può anche abbracciare elementi di critica al capitalismo, considerato responsabile della 'commercializzazione' della salute e della scienza. Pertanto, in vari ambiti, l'anti-vaccinismo viene utilizzato per mobilitare l'attenzione su problematiche più ampie riguardanti l'equità sociale e le libertà civili, rendendo il movimento parte di una battaglia ideologica più ampia.
Qual è il ruolo dei social media nella diffusione del sentiment anti-vaccinazione?
I social media hanno svolto un ruolo cruciale nella diffusione del sentiment anti-vaccinazione, agendo come piattaforme non solo per la disinformazione, ma anche per la creazione di comunità che si oppongono alle vaccinazioni. Attraverso gruppi e canali dedicati, gli utenti possono condividere informazioni, articoli e teorie del complotto, rafforzando le loro convinzioni e creando un effetto di camera d'eco. Questo fenomeno ha portato a un aumento del sostegno popolare per le posizioni anti-vaccinali, rendendole più visibili e rispettabili nel discorso pubblico.
Inoltre, le campagne di disinformazione sui social media sono spesso mirate e strategiche, mirando a influenzare persone vulnerabili e sfiduciate nei confronti delle autorità sanitarie. Questo ha portato a una polarizzazione del dibattito pubblico, in cui le voci anti-vaccinazione vengono amplificate, mentre il consenso scientifico e le raccomandazioni ufficiali possono essere marginalizzate.
Quali sono le conseguenze della crescente opposizione ai vaccini per la salute pubblica?
La crescente opposizione ai vaccini rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica, contribuendo all'aumento delle malattie prevenibili da vaccino. Quando un numero significativo di persone sceglie di non vaccinarsi, la cosiddetta immunità di gregge diminuisce, aumentando il rischio di focolai di malattie infettive. Questo non solo mette a rischio la vita degli individui non vaccinati, ma minaccia anche le popolazioni vulnerabili che dipendono dalla protezione fornita dalla comunità per restare al sicuro.
Inoltre, l'eredità di una cultura anti-vaccinazione può avere ripercussioni a lungo termine, poiché la fiducia nel sistema sanitario e nelle istituzioni può essere erosa. Ciò potrebbe portare a una maggiore resistenza verso altre forme di intervento sanitario e verso le campagne di prevenzione, creando un ciclo negativo che rischia di compromettere sforzi vitali per la salute pubblica.
In che modo le istituzioni possono rispondere al fenomeno del NO VAX?
Le istituzioni hanno la responsabilità di combattere l'anti-vaccinazione fornendo informazioni chiare, basate su evidenze scientifiche, per contrastare la disinformazione che circola nei social media. È fondamentale che i governi e le organizzazioni sanitarie comunichino in modo trasparente e diretto con il pubblico, spiegando l'importanza e la sicurezza delle vaccinazioni. Iniziative educative che coinvolgono le comunità possono anche aiutare a ripristinare la fiducia nel sistema sanitario.
In aggiunta, è cruciale che le autorità sanitarie collaborino con esperti di comunicazione e psicologia sociale per comprendere meglio le motivazioni alla base delle posizioni anti-vaccinazione e sviluppare strategie più efficaci per affrontare le preoccupazioni del pubblico in modo empatico e informato. Solo attraverso un approccio strategico e multi-focale le istituzioni possono sperare di invertire la tendenza negativa verso le vaccinazioni.
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