Ci hanno legato. Ci hanno picchiato con i bastoni, anche donne e bambini, potete vedere i segni. Una di noi ha perso i sensi, continuavano a bastonare.
Quando la polizia tunisina ci ha portato al confine con la Libia, c'erano delle persone ad aspettarci. Forse poliziotti, forse ribelli con le divise da poliziotti. Siamo stati acquistati, abbiamo visto i soldi che passavano di mano. Le donne costano di più perché vengono usate come oggetti sessuali.
Una volta arrivati in Libia, ci hanno chiuso subito nei campi di concentramento.
Gli uomini hanno tre modi per uscirne: pagare un riscatto, scappare, morire.
Le donne ne hanno quattro: di solito le fanno andare via dopo un anno, dopo continue violenze e abusi sessuali.
Le persone sottoposte ad abusi e torture in Tunisia e Libia non parlano spesso di quello che hanno subito. Per vergogna, o per paura di ritorsioni. Ma raccontare è importante. Per questo vi sto parlando ora. Non lasciate che le mie parole siano inascoltate."
Al Parlamento Europeo, ascoltiamo la voce delle persone migranti torturate, vendute, schiavizzate sulla rotta migratoria tra Tunisia e Libia. Sono le conseguenze di anni di politiche italiane ed europee sull'esternalizzazione dei confini.
Nessuno potrà dire "non sapevamo".