Risposta all'articolo de "la Repubblica" sui ritardi dei pagamenti. Per scrivere alla redazione online, segnalare refusi o imprecisioni:
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[email protected] 20/01/2025
Al Direttore de “la Repubblica”
Oggetto: Diritto di replica in merito all'articolo “Scuola, i fornitori beffati dal Pnrr. “Beni consegnati ma lo
Stato non paga” pubblicato il 18/01/2025 a firma di Giulia Cimpanelli e Filippo Santelli
Spettabile Direttore,
con riferimento all'articolo “Scuola, i fornitori beffati dal Pnrr. “Beni consegnati ma lo Stato non paga”
pubblicato sul vostro quotidiano in data 18/01/2025, nel quale si attribuisce alle istituzioni scolastiche la
responsabilità dei ritardi dei pagamenti ai fornitori relativamente ai progetti con i fondi PNRR, sentiamo la
necessità di esercitare il nostro diritto di replica per ristabilire la verità dei fatti.
L'articolo riporta dichiarazioni che sembrano imputare tali ritardi a presunti errori di compilazione delle
rendicontazioni da parte delle segreterie scolastiche, “nonostante il supporto del ministero”. Tale
affermazione non corrisponde alla realtà e rischia di creare un'immagine distorta e ingiusta del lavoro svolto
dalle nostre istituzioni e dal personale delle segreterie.
La verità è che i ritardi sono principalmente riconducibili alla continua e repentina modifica delle procedure
e dei requisiti di rendicontazione oltre che dai ritardi nei controlli da parte degli organi deputati incaricati
delle verifiche dei rendiconti. Nel corso dei mesi, la piattaforma Futura PNRR ha subito innumerevoli
aggiornamenti, con l'aggiunta di nuove sezioni, la modifica di dati richiesti e l'introduzione di nuova
documentazione da richiedere a fornitori e poi inserire in piattaforma o dalla creazione di intere checklist di
rendicontazione che abbiamo trovato dall’oggi al domani, che poi venivano aggiornate spesso con cadenza
settimanale. L’ultima di queste modifiche di pochi mesi fa riguardava l’introduzione di una check list integrata
in piattaforma, anziché quella in pdf da stampare, compilare e poi reinserire in piattaforma firmata
digitalmente dal dirigente scolastico. Questa instabilità ha generato enorme confusione e difficoltà operative
per le segreterie, costrette ad adeguarsi costantemente a nuove disposizioni, vanificando spesso il lavoro
precedentemente svolto. Molto spesso le scuole si trovavano la rendicontazione rimessa in lavorazione dopo
aver inserito tutta la documentazione richiesta in quel momento, senza alcuna notifica ufficiale della cosa.
Oltre questo, non si può non tacere dei ritardi nella ricezione dei finanziamenti, dovuti semplicemente dai
ritardi nelle verifiche dei progetti, non certo causati dalle segreterie scolastiche.
A titolo di esempio concreto, segnaliamo che numerose scuole, a partire da marzo 2024, pur avendo inserito
tutta la documentazione richiesta, compresa la checklist allora vigente e risultante come "trasmessa" sulla
piattaforma, non hanno ancora ricevuto i finanziamenti. Tale situazione non trova alcuna giustificazione logica
né amministrativa, se non nella già citata instabilità del sistema e nella continua revisione delle procedure
oltre che nei ritardi con cui avvengono i controlli.
A ciò si aggiunge un'ulteriore grave problematica: molte istituzioni scolastiche, a causa di questi ingiustificati
ritardi, si sono trovate nella condizione di dover anticipare di tasca propria (anticipando di cassa) il 40% dei
fondi non ancora pervenuti, per evitare le lettere di messa in mora da parte dei fornitori, che avevano già
consegnato e collaudato il materiale. Questa situazione mette a dura prova la tenuta finanziaria delle scuole
e crea un clima di forte incertezza e disagio. Le altre scuole che non hanno potuto anticipare per cassa, ogni
giorno devono rispondere alle richieste dei fornitori che bussano