La tragedia del Vajont
Il 9 ottobre 1963, un’enorme frana precipitò nel bacino artificiale della diga del Vajont, causando una delle peggiori catastrofi del dopoguerra italiano.
Negli anni ’50, la diga del Vajont era un capolavoro di ingegneria. Alta 262 metri, doveva garantire energia idroelettrica, ma la natura nascondeva un pericolo devastante.
Il Monte Toc mostrava segni di instabilità già durante la costruzione. Gli abitanti avevano lanciato allarmi, ma furono ignorati in nome del progresso.
Alle 22:39, una frana di 270 milioni di metri cubi d’acqua e detriti si abbatté sui paesi sottostanti. L’onda distrusse tutto, uccidendo quasi 2000 persone.
Gli esperti sapevano che il terreno era fragile, ma la diga continuò a essere riempita. La sete di sviluppo e profitto ha portato a una tragedia evitabile.
La tragedia del Vajont ci insegna l’importanza della prevenzione, della consapevolezza e del rispetto per la natura. Oggi, onoriamo le vittime affinché il loro sacrificio non sia mai dimenticato.