Mi piace l'idea di portare gli archetipi nella vita quotidiana e di viverli concretamente. Credo nel nutrizionista che non è in sovrappeso, nell'imprenditore che ha successo nel suo business, e nei ricercatori, studiosi, alchimisti che applicano nella propria vita ciò che insegnano. Tutto il resto è fuffa, dal mio punto di vista!
Finché non mettiamo in pratica ciò che predichiamo, nel rapporto con gli amici, i familiari, sul lavoro o perfino nel traffico, non possiamo definirci veramente spirituali ed evoluti. È bello notare i numeri angelici come l'11:11, parlare di portali che ci portano alla quinta dimensione o degli angeli custodi che ci sussurrano, ma la vera domanda è: come ti comporti con le persone che non sopporti? Cosa fai con il tuo progetto animico, quello che sei venuto a manifestare in questa vita? Come affronti le tue paure e gestisci le tue proiezioni? Questo è il lavoro di Plutone, nudo e crudo!
Non possiamo volare in alto se siamo intrappolati nelle sabbie mobili fino al collo. Illudersi che angeli, preghiere e meditazione ci salveranno senza fare il vero lavoro si chiama bypass spirituale. Non cambierà nulla finché non ci ripuliamo dallo sporco. Questo è il compito di Plutone: affrontare paure, ferite, vergogne e traumi, e decidere cosa farne.
Siamo nel pieno di questo processo trasformativo, lo sento profondamente. Da una parte, c'è la bambina interiore con le sue paure, fragile e spaventata, e mi fa tanta tanta tenerezza. Dall'altra, c'è la parte più evoluta guidata dall'anima, che riconosce la trasformazione in corso e vuole andare avanti, verso un nuovo livello. È come se il corpo fosse diviso: dalla pancia in giù è ancora nelle sabbie mobili, rischiando di essere risucchiato. Ma dalla pancia in su, si sente più leggero, pronto a spiccare il volo.
Dobbiamo convivere con questa tensione. Credere nella parte che vuole fare il salto, ma sapere che non potrà farlo finché non ripuliamo il corpo dalle sabbie mobili. Questo è il vero lavoro di Plutone, la trasformazione del piombo in oro. Dobbiamo accogliere ciò che ci frena, amarlo, ma anche ricordargli che ora tocca alla parte più evoluta guidare il processo. Nulla va escluso: ogni parte di noi deve essere coinvolta.
Buon lavoro plutoniano!
Ho scritto queste parole per me, così potrò rileggerle nel prossimo mese e non farmi sopraffare dalle sabbie mobili.
Mi auguro possa esere utile anche a voi!
Un abbraccio,
Andreea