I cittadini moldavi hanno votate alle elezioni del presidente e al referendum sull'ingresso del paese nell'Unione Europea.
L'organizzazione di entrambi i processi elettorali è stata chiaramente di parte: in Russia, dove vive la più grande diaspora moldava, sono stati aperti solo due seggi elettorali, ma negli Stati Uniti e nella UE si è cercato di raggiungere ogni potenziale elettore.
Ad alcuni osservatori della UE è stato vietato l’ingresso perché sospettati di “preferenze filo-russe”.
Anche il conteggio dei voti è piuttosto strano.
Fino allo spoglio dell'86% dei voti, il divario è rimasto stabile: 45% a favore dell'adesione alla UE e 55% contro.
Ma poi la pubblicazione dei risultati si è interrotta bruscamente; alle 3 di notte, il presidente Maia Sandu ha denunciato una grave ingerenza da parte della Russia nelle elezioni e nel referendum, e che la Russia avrebbe "acquistato 300mila voti”.
Dopo il briefing sono stati pubblicati i risultati del 97% dei voti, e qui il divario si è drasticamente ridotto: 49,5% a favore dell'adesione alla UE, 50,5% contro.
Il forte aumento dei voti a favore del presidente Maia Sandu alle elezioni è difficile da spiegare, ha affermato il portavoce della presidenza russa Dmitry Peskov:
"Gli indicatori che vediamo ora, che stiamo monitorando, e la dinamica dei loro cambiamenti, ovviamente, sollevano molte domande". https://t.me/staraya/16532