Spesso il fascismo viene definito di destra o di estrema destra, e questa definizione viene presa ormai come corretta dall'opinione pubblica, ma lo è veramente o è frutto solo di ignoranza su questo tema?
Bene, consideriamo innanzitutto che il fascismo nato in via definitiva il 23 marzo 1919 si pose come obbiettivo quello di superare a sinistra il partito socialista, ed in effetti le sue proposte rappresentarono questo volere. La sua essenza socialista nazionale, sindacalista rivoluzionaria ed in minoranza anche anarchica può essere definita tutto tranne che di destra, per l'essenza ideologica stessa che il fascismo sansepolcrista esprimeva ed esprime tutt'oggi. Nel corso del tempo tale idea venne rimodellata e riproposta in svariate forme, la più conosciuta è quella che governò in Italia dal 1922 al 1943, ovvero il fascismo mussoliniano. Questa forma di fascismo ha espresso sin dalla sua nascita una capacità - positiva o negativa non importa in questo contesto - di arbitrato con la monarchia di casa Savoia, e ciò pose la prima pietra per la costruzione di questo nuovo fascismo, un fascismo differente da quello proposto a piazza San Sepolcro.
Ebbene, analizzando l'andazzo di questa nuova interpretazione osserviamo che la sua politica si concentra molto sul tema sociale, nel corso della sua esistenza infatti propone molte riforme a favore delle classi inferiori, sul tema economico invece compie solo il primo passo verso la sostituzione del modo di produzione capitalista, propose e nel corso del tempo attuò la corporativizzazione dell'economia nazionale, purtroppo data l'appartenenza monarchia dello stato italiano fu possibile attuare solo questa rivoluzionaria modifica economica, solo più in là nel periodo che va tra il 1943 e il 1945 l'Italia fascista tornò ad essere sovrana della sua politica o almeno così sembrò, ma bisogna ricordare che si passò da un padrone ad un altro ed in questo caso furono i tedeschi, in ogni caso tornò ad esprimere anche la sua essenza repubblicana e socialista, e finalmente la riforma che senza monarchia poteva essere attuata era la socializzazione dei mezzi di produzione e degli utili dell'impresa, ma in verità tale processo venne ostacolato dagli invasori nazionalsocialisti che erano da sempre fedeli al sistema economico capitalista. Nel corso del tempo, nel periodo del dopoguerra, in Italia nasce un movimento che in principio avrebbe dovuto esprimere la mancata politica della repubblica sociale e del fascismo repubblicano, questo movimento venne chiamato per l'appunto Movimento Sociale Italiano. Purtroppo il Movimento sociale nel corso del tempo perse anch'essi la sua essenza rivoluzionaria e socialista e anzi abbracciò sempre più idee conservatrici, reazionarie e monarchiche, per questo motivo poi nel 1972 in seguito all'unione definitiva con il Parito Democratico Italiano di Unità Monarchica prese il nome di Movimento Sociale Italiano-Destra Nazionale. Quindi ricapitolando, il fascismo originale, puro e primogenito esprime tutt'oggi da ogni poro la sua essenza socialista e rivoluzionaria, esprime dunque valori avversi in maniera totale alla concezione politica di "destra".