❇️ Cibi ultraprocessati, sindrome metabolica ed esofagite eosinofila
Con le parole "cibi ultraprocessati" si fa riferimento a quegli alimenti (in scatola, in busta, precotti, snack, merendine, oltre che alle bevande gassate, zuccherate e ai succhi) ricchi di sale, grassi saturi, zuccheri, amido e poveri in nutrienti che l'industria alimentare ha trasformato in una forma molto distante dalla loro originale versione naturale.
Sono molto spesso presenti nell'alimentazione della maggior parte delle persone, veloci da preparare, ma hanno perso freschezza e i veri nutrienti, ad esempio le vitamine e i sali minerali, acquisendo in compenso coloranti, emulsionanti, in sostanza una quantità spesso esagerata di additivi.
Non sono salutari assolutamente e sono spesso all'origine di numerose malattie croniche tipiche dei nostri tempi come ad esempio il diabete di tipo 2, l'obesità.
Il problema è che il consumo di questi prodotti è in continuo aumento in età pediatrica e questo contribuisce a rovinare precocemente la salute dei giovani.
Uno studio italiano condotto dai ricercatori dell'Università degli Studi di Napoli Federico II e presentato recentemente a Palermo al congresso della Società Italiana di Gastroenterologia Epatologia e Nutrizione Pediatrica ha evidenziato che il consumo di cibi ultraprocessati, non solo è in grado di facilitare l'insorgenza di sovrappeso e obesità, ma anche di causare la sindrome metabolica. Inoltre, nella cute di questi bambini (la ricerca ne ha coinvolti 175 dell'età media di 11 anni) è stato riscontrato un elevato accumulo di prodotti di glicazione avanzata (AGE).
Un altro studio, sempre coordinato dalla stessa Università, ha evidenziato che un'eccessiva esposizione a prodotti di glicazione avanzata è responsabile del danno infiammatorio e dell'accumulo di eosinofili nella mucosa esofagea.
Ciò vuol dire che il consumo di cibi ultraprocessati può essere una causa possibile dell'esofagite eosinofila (una patologia infiammatoria cronica dell'esofago che si manifesta con difficoltà a deglutire il cibo e che è spesso associata ad allergie alimentari e/o respiratorie).
Ovviamente sono la quantità e la frequenza di assunzione a determinare gli effetti negativi dei cibi. Il che significa che, se quotidianamente la dieta è sana e variata, ci si potrà permettere occasionalmente anche qualche trasgressione senza subire danni seri.
L'importante è conoscere le caratteristiche degli alimenti, le proprie necessità e scegliere in modo consapevole.
La consapevolezza rimane sempre la strada principale per preservare e migliorare il proprio benessere.
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VB
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